MANI

Quel che si vede

invecchiare prima

sono certo le mani.

Perché con le mani

s’è fatto e disfatto

accarezzato e picchiato

sollevato e spinto

medicato e ferito

lavato e sporcato

cucito e strappato

regalato e rubato

colorato e scarabocchiato.

Tutta la vita

passa tra le mani

e per le mani.

Non c’è nulla

che non sia mani .

E le mani sono occhi

dove non si vede

sono linguaggio

dove non ci sono parole

sono il rifugio

di un volto affranto

e di una testa stanca.

Le mani quando

ancora non lo sapevano

si sono fatte piedi

per imparare a camminare

e quando hanno capito

sì sono fatte coppa

per donare

e quando hanno sentito l’orrore

sì sono fatte

maschere per gli occhi.

Hanno imparato a scrivere

per immortalare pensieri

e preparare cibi

per nutrire i propri cari.

E quando hanno cercato

un’altra mano

è stato per compagnia

per porgere aiuto

fare la pace

stringere un patto .

Tutto sì che è passato

tra le mani

anche ciò

che si è raccattato da terra

per portarlo

all’altezza del cuore.

Tosca Pagliari (ottobre 2022)

SPACCO IL CIELO

Cielo azzurro di cristallo

troppo chiaro troppo bello

non lo voglio, non mi piace

non fa rima con me stessa

di sopportarlo non son capace.

La sua volta è così spessa

ma se ci lancio un bel sasso

e lo spacco, lo sconquasso ?

Chi lancia in cielo addosso torna

questa dicono sia la norma.

Cielo azzurro di cristallo

troppo chiaro troppo bello

e se gli scaglio una ciabatta

poi mi scanso e non mi impatta?

Spacco il cielo e poi lo butto

col pensiero posso tutto.

Tosca Pagliari ( ottobre 2022)

MAI NATI

Dove vanno a crescere

i bambini mai nati?

Dovevano essere fiori

e si sono fatti luce.

Dove vanno a dormire

i bambini mai nati?

Dovevano essere strillo

e si sono fatti silenzio.

Dove vanno a giocare

i bambini mai nati?

Dovevano avere una festa

e hanno avuto un ricordo.

Dove vanno a stare

i bambini mai nati?

Vanno con gli altri

invisibili

vanno con chi abita il mondo

guardandoli dall’universo .

Tosca Pagliari ( ottobre 2022)

SCONOSCIUTA

Chi c’è nello specchio?

Io non sono.

È da parecchio

che me lo chiedo.

Io non sono quel che vedo.

Avevo un’altra pelle

altri occhi e colori

così diversi e dal tono deciso.

No, non mi ravviso.

Avevo un altro sorriso

e quell’espressione

tra lo stupore e la derisione .

Ricordo che avevo quindici anni

e adesso?

Che ne posso sapere

di questo specchio sbagliato

e di quel che mi fa vedere.

È un’immagine che non conosco

sarà frutto dell’immaginazione

sì, amavo immaginare

e anche recitare

mi sarò confusa

con qualche personaggio

inventato alla rinfusa.

Di certo io non sono

avevo altre guance e labbra

e capelli e membra.

Io non sono

quella sconosciuta.

Sarà forse il fantasma

di qualche antenata?

Sì, perché un pizzico mi somiglia,

ma non so in che di preciso.

Io avevo quindici anni

e poi dove sono stata

chi sono diventata?

Non di certo quella lì

sbalordita, persa in uno sguardo

riflesso in uno specchio bugiardo.

Tosca Pagliari (ottobre 2022)

CRONACA NOTTURNA

C’era la luna così stralucente

che le stelle potevano brillare poco più di niente.

Il cielo sfumava nel blu della sera

non come di nero notturno doveva .

Il mare pareva tinto ad olio e ondeggiava

a ritmo lieve, con mormorio di risacca cantava.

E da tanto quadro meraviglioso

un olezzo pungente di fogna si levava

che nel dettaglio spiegarvi non oso.

Ecco l’uomo come rompe l’incanto

siamo una specie di cui non far vanto.

Tosca Pagliari (ottobre 2022)

MORIRA’ LA POESIA

Morirà la poesia

e non lo capirete

morirà mentre siete

ancora in ansia

per gli efficientismi

di una tecnologia

che vi renderà fantasmi

vuoti di ogni malinconia.

Morirà la poesia

e non lo saprete

presi nella frenesia

della rete

controllati da un potere

che non vi accorgerete.

Morirà di morte naturale

lasciata andare

all’ultimo sospiro

nel demenziale ritiro

del sentimento

sostituita

da un ingranaggio lento

e persistente.

Morirà la poesia

morirà ammutolita

e ne bruceranno tutti i testi

finché traccia non resti

di tale umana trascorsa fantasia.

Tosca Pagliari ( settembre 2022)

CHI NASCE FUOCO ACQUA NON MUORE

Bisognerebbe essere falsi e cordiali

sorridenti e sleali

menefreghisti e di fatica apparente

andare ossequiosi dietro alla corrente

passare tra i lupi portandogli altrui ossa

macchinare a dovere ogni mossa .

Bisognerebbe imparare a mettere nella fossa

coscienza, doveri e ideali

fingendo moderni principi morali

e usare toni di voce suadenti

fingersi remissivi e consenzienti

aspettando momenti opportuni

per dire con ingannevoli toni

ciò che serve a sembrare i più buoni.

Bisognerebbe cambiare natura

confondersi con altra cultura

con vello di pecora

mimetizzare la criniera

che belare ispira pietismi

e ruggire fomenta nervosismi.

Ma chi nasce fuoco acqua non muore

chi se la lotta fa troppo rumore

chi si fa vento non si fa terra

e soffia invece di calpestare.

Chi è responsabile della propria fierezza

l’animo da solo si ferisce e si spezza.

Ma la natura non te la smonti

con spiriti d’avi ribelli devi fare i conti

con le esperienze i dovuti confronti

e se ti arrendi non hai più scampo

che la vita vola in un lampo

e non puoi passarla ad abbassare la testa

sperando che da sola diventi una festa.

Tosca Pagliari ( settembre 2022)