PENSIERI CHE VOLANO VIA COL VENTO

Nelle varie “epoche” della mia vita ho rivisto più volte il film “Via col vento” e c’è stato un tempo che ho letto anche il libro. In tempi più recenti ho letto anche “Il mondo di Rhett. Il ritorno di via col vento” che è una rivisitazione del celebre romanzo vissuta dalla parte di lui e scritta da un altro autore. Ma l’altra sera, nel sorbirmi ore e ore di film, tra bicchieri d’acqua, ghiaccioli e grappoli d’uva, è come se avessi avuto alla fine una rivelazione. Sullo scoccare di mezzanotte, una Cenerentola del pensiero, ha lasciato la sua scarpetta con un grosso punto esclamativo. E che diamine, perchè non l’avevo mai visto prima in questa luce il personaggio protagonista Rossella (o meglio nell’originale Scarlett) O’Hara! Costei è considerata  come quella forte, spregiudicata, esaltata d’amore impossibile, è giudicata, criticata, scansata, è quella che tiene in piedi tutto il romanzo, ma verso la quale nessuno è  mai comprensivo e compassionevole. Neanche quando perde la figlia, l’amata governante ha compassione della sua affranta maternità, ma il pensiero va al povero Rhett. Sicché il tutto mi ha dato da pensare. Essere forti a questo mondo, avere le spalle larghe per affrontare tutte le situazioni non paga. Più appari forte e più ti caricano, più te la sbrighi e più te ne danno da sbrigare che tanto ce la fai. Invece se sei fragile sono tutti pronti a farti da imbottitura per pararti i colpi. Conviene essere forti, volitivi, intraprendenti? Povera Rossella! Perché un personaggio creato per la solitudine in una ostinatezza di rivalsa sulla vita? Conviene nascere “Rosselle” o nascere “Melanie”?

INSONNIA

Insonnia

manto scuro di cielo

miriadi d’aghi

l’han forato

di stelle

un morso

ha strappato

una fetta

di luna calante.

Rombi d’auto

tagliano la notte

in strisce d’asfalto

stridente.

Schiamazzi improvvisi

di gatti agitati

che si cercano

che accerchiano

sacchi neri

sui marciapiedi.

Insonnia

aria ferma

di notte d’estate

sudore

di pelle

brunita.

 

Insonnia

irrequieta

di dita

che non trovano posa

e battono tasti

pensando che basti

inventare parole

per dare alla mente

sopore

e senso

alla notte che passa

sgravando

dalla toppa del buio

un giorno ancora.

(Tosca Pagliari – agosto 2014)

 

 

 

 

 

CALDO

Caldo

che bolle

caldo

che cuoce

caldo

che scotta

caldo

che infuoca

caldo

che esala

umori

e malumori

caldo

che cerca

la fronda e la fonte

caldo

che grida

alito di vento.

Caldo

che toglie

il filo del senno

e s’inventa

formule rare:

vado

e

riempio bottiglie

di caldo

le metto in dispensa

conserva preziosa

nei giorni d’inverno.

Tosca Pagliari (agosto 2014)

POETI NEL CUORE

Penso ai poeti e alle poesie. Poeti lo siamo tutti. A differenza che c’è chi riesce ad acchiappare il poeta che è in sè trasformandolo in parole scritte. C’è chi l’acchiappa trasformandolo in immagini e chi in musica. C’è chi lo acchiappa trasformandolo in parole che volano via. Infine c’è chi l’acchiappa nel silenzio del cuore e lì lo custodisce.

IL POZZO


Da dentro il pozzo
mi vedo stare a galla
per dispetto
a tutti i dispetti
che mi hanno
spinta
dentro.
Con raggi di luna
filo le corde
mi isso
sul bordo
del pozzo
aspetto
un minuto alla volta
finché faccia giorno.
( Tosca Pagliari – maggio 2013 )

 

L’ho ritrovata oggi mentre cercavo di mettere ordine tra i miei documenti virtuali.

 

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FIGLI DI PAROLE


Scrivere un libro è una maternità dello spirito, del pensiero, del cuore …. ma anche mettere al mondo un figlio a volte può essere inteso come un atto sconsiderato. Ci sono madri che non hanno di che nutrire il proprio figlio, nessuno che le aiuti a crescerlo, nessuno che ami o creda in quel bambino. Ci sono madri che non hanno tempo da dedicare al proprio figlio per farlo camminare nel mondo e nessuno che possa farlo al posto loro. Ci sono madri che di fronte a tutto ciò decidono di abortire, ci sono scrittori che lasciano il manoscritto nel cassetto interrompendo così la gravidanza creativa. Ci sono scrittori che non scrivono più evitando persino il concepimento pensando che tanto mai nessuno scometterà su di loro.  Ci sono scrittori che sterilizzano ogni pensiero scritto così da non correre rischi. Ci sono scrittori che nonostante tutto non riescono a non produrre cumoli e cumoli di cose da dire perché sarebbe come interrompere il respiro e congelano embrioni ed embrioni di libri in un luogo recondito sperando in un buon tempo futuro. Il tempo futuro ha la magia del web dove tutte le anime dei libri non pubblicati secondo tradizione potranno comunque sempre più spaziare, dove a tutti i figli delle parole sarà concesso di vivere allo stesso modo. Perchè, in fondo, sia per il figlio vero fatto di carne, che per il figlio libro fatto di fogli vale sempre la pena di tentare una strada.

Tosca Pagliari

LODE ALL’OZIO

Si dice che l’ozio sia il padre di tutti i vizi. Ma se ci fossero vizi creativi, come ad esempio il vizio di scrivere, o qualunque altro pregevole vizio? Allora sia lode all’ozio. Lo stare senza far niente fa pensare, fa immaginare, fa analizzare dettagli, in pratica fa girare le rotelle del cervello magari a ritmo lento ma produttivo. Sarebbe dunque un finto ozio o un ozio propedeutico ad un da farsi piacevole e costruttivo. Magari pare che uno sia intontito su una sdraio del terrazzino e invece sta solo covando un qualche prodigio. “Ozio quindi sono”. Se non altro si è una persona e non una macchinetta puntata ad orario. Oziate, oziate senza sensi di colpa che fa bene alla salute fisica e mentale e magari chissà che la vostra mente oziosamente vagando di palo in frasca non giunga a qualcosa di eccezionale.

Ecco che vado a trovare:

Il termine ozio (derivato dal latino otium) indica un’occupazione principalmente votata alla ricerca intellettuale, attività generalmente riservata alle classi dominanti, ed è contrapposto a negotium, termine che indica occuparsi (più per necessità che per scelta) dei propri affari. ( da wikipedia) Vi passo il link che c’è molto d’interessante, molto, ma proprio molto di più di quel che possa aver detto io. http://it.wikipedia.org/wiki/Ozio

Così magari a chi vi rimprovera di stare senza far niente avrete di che rispondere, ma con calma senza affaticarvi troppo che se no vi spezzano l’ozioso incanto.

BUONE VACANZE!