VENTO

Tacque finalmente il vento

nel silenzio lo spavento

del cielo buio pesto.

Cercai di pescare una stella

con un’esca di carta stagnola

invece nulla

solo il ripiego dolce amaro

del cioccolatino

che vi era avvolto.

Tacque finalmente il vento

che urlava là fuori

entrò scassinando l’apatia

e scappò via

risucchiando ogni goccia di calma.

Poi tornò a rinchiudersi

in petto

e lì rimase

scatenando la danza

al ritmo d’ogni battito.

Ora non si muove più foglia

attonito il cielo nero terso

fissa il mondo dormiente

soffia dentro scompiglio

domani si attende un altro risveglio.

Tosca Pagliari ( 8 febbraio 2022).

COME UN GATTO

Dormire come un gatto

con la testa rincantucciata nella coda.

Il corpo un anello

senza inizio e senza fine

un abbraccio di vita e morte.

Nel mezzo soltanto

un respiro di fusa

nel mezzo soltanto

un’illusione.

Svegliarsi

come un gatto

stirando le giunture

elastiche del corpo

allenando lo scatto

che occorre

per attraversare

gli ostacoli del giorno

un giorno alla volta.

Tosca Pagliari (10 febbraio 2022)