Raffaele Russo

Hepingjie Il libro inizia con il ritrovamento casuale di vecchie foto di famiglia in una casa da tempo abbandonata da coloro che per generazioni l’avevano abitata. Si sviluppa quindi un viaggio a ritroso nel tempo, nella storia e nella memoria, percorso da Ada, la protagonista del romanzo, figura rappresentativa dell’in-contro di due differenti culture regionali, la toscana e la siciliana, e nel contem-po eroina determinata ad affermare e difendere il primato dell’individuo, mai limitato dai condizionamenti ambientali, ma piuttosto arricchito da tutte le occasioni e le risorse che ogni contesto è in grado di offrire.

Kirov Ada identifica la sua appartenenza in una duplice radice, a partire dalla remota storia parallela di Concetta, una giovane nobildonna siciliana, e di Alessio, un garibaldino toscano, al tempo della Spedizione dei Mille, per giungere, dopo al-terne vicende – che condurranno anche ad una temporanea emigrazione negli Stati Uniti – all’incontro fatale di due epigoni, Irina e Adelfo.

Gli ambienti, toscano e siciliano, le figure rappresentative dei due rami familia-ri, gli usi, i costumi, il folklore, i diversi dialetti vengono descritti con ricchezza, maestria e sensibilità davvero notevoli.

La casa realizzata in Toscana dai genitori di Irina dopo il rientro dagli Stati Uniti, e il terreno circostante, sono rivisitati nelle trasformazioni dovute al trascorrere del tempo con un’attenzione  minuziosa e con affetto che trasfigura l’edificio delle origini in un tempio della memoria, quasi in un setting di rielaborazione psicoanalitica.

Il libro è scritto con amore e nostalgia, orgoglio e generosità, competenza e ispirazione di rara efficacia. E’ un’opera da consigliare vivamente e che merita di essere letta, riletta e tenuta sul comodino.

Raffaele Russo

http://www.raffaelerusso.it/Miscellanea/Sullo_scaffale.html

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