MADRI AL PASSAGGIO DI MONDI

Simav La prima madre fu di carne

cheap Clomiphene pills e ci donò a questo mondo

non si era da soli

si era in due

c’era chi nasceva

e c’era la madre.

E ci prese

ci accudì

ci guidò

in quel che ci apparve mondo nuovo

fuori dal ventre

finché

da soli

continuammo ad andare.

La seconda madre

ci farà rinascere

a un altro nuovo mondo

sarà madre

di un altro portale

e non ci troveremo

da soli

e il cambiamento

non ci farà paura.

Madre vita

madre d’altra vita

che nessuno

la chiami morte

perché nessuno muore

ma cambia

solo di mondo.

Tosca Pagliari

SUPEREROI

Il primo giorno di scuola, una bambina di nome Marta e un bambino di nome Piero erano seduti al primo banco e chiacchieravano tra di loro. Intanto coloravano la targhetta col proprio nome affiancata dall’immagine del supereroe preferito. La maestra gironzolava per la classe sorridendo, incoraggiando, aiutando, invitando al silenzio. Ad un certo punto, la maestra non richiamò più Marta e Piero perché aveva preso piacere a starli a sentire. Anche gli altri bambini dovevano aver preso piacere alla loro conversazione perché si erano tutti zittiti. Nell’aula si udivano solo le voci di Marta e Piero.

Marta aveva chiesto a Piero: “Ma chi sono veramente i supereroi?”.

Piero aveva risposto: “ Sono esseri dotati di poteri eccezionali, possono volare, hanno una forza straordinaria, possono diventare invisibili, possono trasformarsi, possono diventare di fuoco, possono…”

E fu così che Marta lo interruppe dicendo: “Certo che sarebbe proprio bello poter diventare anche noi dei supereroi! Io volerei dalla finestra e tornerei al mare”.

Piero continuò: “Io solleverei tutta la scuola e la porterei sulla spiaggia”.

Poi con un lungo e triste sospiro aggiunse: “Che peccato non essere nati supereroi”.

A questo punto la maestra si avvicinò e, con una voce molto entusiasta, disse:

“Non è così, siamo proprio tutti nati supereroi, tutti abbiamo dei grandi poteri”

Sentendo queste parole gli altri bambini smisero di colorare e sulle loro facce apparve un’espressione di grande sorpresa.

Intanto la maestra continuò a dire: “ Tutte le volte che aiutiamo qualcuno siamo un supereroe di bontà, tutte le volte che superiamo le nostre paure siamo un supereroe di coraggio, tutte le volte che doniamo qualcosa siamo un supereroe di generosità”

Infine concluse: “ E il supereroe più forte di tutti sapete chi è? È colui che rispetta e ama tutte le altre persone e tutti gli esseri viventi perché il super eroe più valoroso è il supereroe dell’amore. Perciò ognuno di noi può sviluppare questo meraviglioso superpotere per diventare invincibile” .

Tutti quanti i bambini applaudirono felici.

Tosca Pagliari

ASPETTO

Aspetto che piova

pioggia che lavi.

Che pianga anche il cielo

che inondi e pulisca

ogni malumore.

Invece c’è solo il rumore

di un vento cattivo

che piega ogni stelo

e non vuole che esca

un diluvio ancor prima

di una goccia di lacrima.

Tosca Pagliari ( 28 agosto 2023)

LIBERTÀ

I miei pensieri viaggiano liberi

sono figli del mio animo

e dei miei libri

sono discendenti

della mia crescita

e delle mie genti

ma poi nella mia mente

si sono rigenerati

e solo dal mio credere

e sentire sono rinati.

Adesso volano

ma sempre con ali di dubbio

in alto si librano

sorretti d’incertezza

perché va leggero

chi non ha un’unica ragione

e chi d’altri rispetta il pensiero.

Tosca Pagliari ( 25 aprile 2023)

25 aprile 1973

Vado per i sedici anni. La primavera fa il suo dovere. Sono vestita leggera: minigonna blu a pieghe, maglietta a righe bianche e blu, collant velati, scarpe bianche modello ballerina con cinghietta laterale e bottone. La civetteria è una lunga collana di perle di plastica, una coda di cavallo e un filo di lucidalabbra. La zia è sempre elegante e la sua valigetta sempre uguale. Si parte in auto. Si va in clinica. Il regalo di questo giorno di vacanza da scuola è poter assistere da spettatrice ad un parto. Da quanto tempo non faccio altro che chiederlo! Ora pare che sia il momento. Che emozione! La promessa è di stare calma e in disparte come se non ci fossi. Devo testare il mio sangue freddo che se voglio iscrivermi a medicina è bene che sappia presto a che vado incontro, altrimenti è meglio cambiare idea subito. Io ho curato cani e gatti messi malissimo dovrei aspirare a veterinaria invece che curare gli umani. Ma sono così giovane, ho tante idee, il mio domani è ancora un foglio bianco dove posso scrivere di tutto persino l’inimmaginabile.

Il parto è una lotta tra gioia e dolore, due corpi con un’unica missione: la vita. La natura è un congegno perfetto: carne che dà carne. Strilli, respiri ansimanti, vagito, concitazione di gioia. Il bambino esce come un fantoccio bianco e ciondolante poi col pianto si colora e si anima. Dalla fessura dilata e sanguinante del corpo di donna continua ad uscire la massa della placenta. Può una parte così intima spalancarsi a tal punto ed espellere un altro corpo? Mi sembra un prodigio. Resto tutto il tempo ferma e zitta come in posa nel mio abbigliamento tutto bianco e blu sovrastato da un camice troppo largo e lungo. La mascherina nasconde il mio sbalordimento e la mia gioia: sono una donna, sarò una madre.

Oggi festa della liberazione, libero la mia natura di sfida selvaggia e mascolina che reclama diritti paritari tra i sessi, che nutre la rabbia di non essere nata ragazzo per poter fare tutto quel che vorrebbe senza restrizioni di sorta, così festeggio. Oggi giornata della Liberazione della Patria è anche la liberazione del mio io femmineo. Festeggio la conquista d’accettarmi come sono. Mi amo femmina e donna e madre in divenire. Non è stata una punizione, ma un dono la mia femminilità. Tutto il resto verrà da sé. Un altro paio d’anni e cambierà il “Diritto di famiglia” (1975). Altri anni ancora, altre conquiste.

E si va avanti , avanti ancora verso la libertà di essere donna, verso la liberazione di stereotipi e pregiudizi. Donna libera in una patria libera.

Tosca Pagliari

BUON CARNEVALE

Buon Carnevale

a chi si sente strano

a chi si sente normale

a chi si sente male

a chi si sente sano

a chi la maschera ce l’ha

sempre in dotazione

a chi la mette in qualche situazione

a chi invece ci mette sempre la faccia

anche quando par che dispiaccia.

Buon Carnevale a grandi e bambini

con molti salti e pochi inchini

con molta pazienza

e misurata riverenza.

Buon Carnevale che oggi c’è

poi tutto fugge e più non è.

Tosca Pagliari (febbraio 2023)

LA MIA BAMBINA

Da tanto tempo che ti allevo

sei sempre come già ti vedevo.

T’immagino tra i miei alunni

come loro hai dieci anni.

T’immagino in buffe mosse

con gli occhi verdi e le trecce rosse

lentiggini spruzzate

su gote arrossate

il naso in aria e pensieri misteriosi,

silenziosa, amante dei riposi.

Ti vedo vestita con un grembiule

a fiori arancioni

rubato dal fondo del baule

dalle più folli delle mie immaginazioni.

Sei per sempre la mia piccina

con quei sospiri e quella vocina

così ammaliante che ottiene

tutto quel chiede da chi ti vuole bene.

Sei morbida e scontrosa

docile e furiosa

furba e diffidente

per niente ubbidiente.

Sei sostanza del tuo essere, ma io ti trasfiguro

ti dipingo come credo sul muro

del giardino della mia fantasia

ti liscio gattina

e ti coccolo bambina

poi non so più quel che tu sia.

M. M. M. ( Mamma, Maestra, Matta). Alias Tosca Pagliari ( febbraio 2023)

DI TUTTO QUEL CHE SUCCEDE

Di tutto quel che succede

la lingua ne fa prede

e parla e sparla

ma un’opinione deve darla.

Dal tragico al banale

dal collettivo all’individuale

è tutto uno sguazzare

dall’uno all’altro affare.

Tutti colti, precisi, intelligenti,

generosi, trepidanti, competenti

a dare agli altri dei perfetti deficienti.

Troppo rumore, troppa confusione

intanto la natura segue la propria decisione

rivelando che la sola grande verità

è quella dell’umana precarietà.

Tosca Pagliari ( febbraio 2023)

POESIA DISUBBIDIENTE

Ha le regole la poesia dei poeti

gioca invece

fuori dagli schemi

la poesia selvaggia

con rime scarse

senza conta

di sillabe e strofe

È la poesia di chi poco conta

ma racconta

sul filo dell’emozione.

Sarà pure una canzone

anche se stonata

sempre di buona intenzione.

Ma è cantare che mi piace

come fa il vento

che passa tra le frasche

e non misura distanze

né altezza di suoni

eppure solletica dentro

qualche sensazione.

Sì, amo essere disubbidiente

e cucire senza metro

versi diversi

avversi ad ogni statuto

dove riversare il mio contenuto.

Giocatrice di parole

sono io

lo dissi e lo confermo

è questo il mio punto fermo

Tosca Pagliari (gennaio 2023)