LIBERTÀ

http://x-tige.com/designers/preciously-paris-naked-heart-foundation-colette-paris/ I miei pensieri viaggiano liberi

http://bfnionizers.com/tag/esd-accessories/ sono figli del mio animo

e dei miei libri

sono discendenti

della mia crescita

e delle mie genti

ma poi nella mia mente

si sono rigenerati

e solo dal mio credere

e sentire sono rinati.

Adesso volano

ma sempre con ali di dubbio

in alto si librano

sorretti d’incertezza

perché va leggero

chi non ha un’unica ragione

e chi d’altri rispetta il pensiero.

Tosca Pagliari ( 25 aprile 2023)

25 aprile 1973

Vado per i sedici anni. La primavera fa il suo dovere. Sono vestita leggera: minigonna blu a pieghe, maglietta a righe bianche e blu, collant velati, scarpe bianche modello ballerina con cinghietta laterale e bottone. La civetteria è una lunga collana di perle di plastica, una coda di cavallo e un filo di lucidalabbra. La zia è sempre elegante e la sua valigetta sempre uguale. Si parte in auto. Si va in clinica. Il regalo di questo giorno di vacanza da scuola è poter assistere da spettatrice ad un parto. Da quanto tempo non faccio altro che chiederlo! Ora pare che sia il momento. Che emozione! La promessa è di stare calma e in disparte come se non ci fossi. Devo testare il mio sangue freddo che se voglio iscrivermi a medicina è bene che sappia presto a che vado incontro, altrimenti è meglio cambiare idea subito. Io ho curato cani e gatti messi malissimo dovrei aspirare a veterinaria invece che curare gli umani. Ma sono così giovane, ho tante idee, il mio domani è ancora un foglio bianco dove posso scrivere di tutto persino l’inimmaginabile.

Il parto è una lotta tra gioia e dolore, due corpi con un’unica missione: la vita. La natura è un congegno perfetto: carne che dà carne. Strilli, respiri ansimanti, vagito, concitazione di gioia. Il bambino esce come un fantoccio bianco e ciondolante poi col pianto si colora e si anima. Dalla fessura dilata e sanguinante del corpo di donna continua ad uscire la massa della placenta. Può una parte così intima spalancarsi a tal punto ed espellere un altro corpo? Mi sembra un prodigio. Resto tutto il tempo ferma e zitta come in posa nel mio abbigliamento tutto bianco e blu sovrastato da un camice troppo largo e lungo. La mascherina nasconde il mio sbalordimento e la mia gioia: sono una donna, sarò una madre.

Oggi festa della liberazione, libero la mia natura di sfida selvaggia e mascolina che reclama diritti paritari tra i sessi, che nutre la rabbia di non essere nata ragazzo per poter fare tutto quel che vorrebbe senza restrizioni di sorta, così festeggio. Oggi giornata della Liberazione della Patria è anche la liberazione del mio io femmineo. Festeggio la conquista d’accettarmi come sono. Mi amo femmina e donna e madre in divenire. Non è stata una punizione, ma un dono la mia femminilità. Tutto il resto verrà da sé. Un altro paio d’anni e cambierà il “Diritto di famiglia” (1975). Altri anni ancora, altre conquiste.

E si va avanti , avanti ancora verso la libertà di essere donna, verso la liberazione di stereotipi e pregiudizi. Donna libera in una patria libera.

Tosca Pagliari

BUON CARNEVALE

Buon Carnevale

a chi si sente strano

a chi si sente normale

a chi si sente male

a chi si sente sano

a chi la maschera ce l’ha

sempre in dotazione

a chi la mette in qualche situazione

a chi invece ci mette sempre la faccia

anche quando par che dispiaccia.

Buon Carnevale a grandi e bambini

con molti salti e pochi inchini

con molta pazienza

e misurata riverenza.

Buon Carnevale che oggi c’è

poi tutto fugge e più non è.

Tosca Pagliari (febbraio 2023)

LA MIA BAMBINA

Da tanto tempo che ti allevo

sei sempre come già ti vedevo.

T’immagino tra i miei alunni

come loro hai dieci anni.

T’immagino in buffe mosse

con gli occhi verdi e le trecce rosse

lentiggini spruzzate

su gote arrossate

il naso in aria e pensieri misteriosi,

silenziosa, amante dei riposi.

Ti vedo vestita con un grembiule

a fiori arancioni

rubato dal fondo del baule

dalle più folli delle mie immaginazioni.

Sei per sempre la mia piccina

con quei sospiri e quella vocina

così ammaliante che ottiene

tutto quel chiede da chi ti vuole bene.

Sei morbida e scontrosa

docile e furiosa

furba e diffidente

per niente ubbidiente.

Sei sostanza del tuo essere, ma io ti trasfiguro

ti dipingo come credo sul muro

del giardino della mia fantasia

ti liscio gattina

e ti coccolo bambina

poi non so più quel che tu sia.

M. M. M. ( Mamma, Maestra, Matta). Alias Tosca Pagliari ( febbraio 2023)

DI TUTTO QUEL CHE SUCCEDE

Di tutto quel che succede

la lingua ne fa prede

e parla e sparla

ma un’opinione deve darla.

Dal tragico al banale

dal collettivo all’individuale

è tutto uno sguazzare

dall’uno all’altro affare.

Tutti colti, precisi, intelligenti,

generosi, trepidanti, competenti

a dare agli altri dei perfetti deficienti.

Troppo rumore, troppa confusione

intanto la natura segue la propria decisione

rivelando che la sola grande verità

è quella dell’umana precarietà.

Tosca Pagliari ( febbraio 2023)

POESIA DISUBBIDIENTE

Ha le regole la poesia dei poeti

gioca invece

fuori dagli schemi

la poesia selvaggia

con rime scarse

senza conta

di sillabe e strofe

È la poesia di chi poco conta

ma racconta

sul filo dell’emozione.

Sarà pure una canzone

anche se stonata

sempre di buona intenzione.

Ma è cantare che mi piace

come fa il vento

che passa tra le frasche

e non misura distanze

né altezza di suoni

eppure solletica dentro

qualche sensazione.

Sì, amo essere disubbidiente

e cucire senza metro

versi diversi

avversi ad ogni statuto

dove riversare il mio contenuto.

Giocatrice di parole

sono io

lo dissi e lo confermo

è questo il mio punto fermo

Tosca Pagliari (gennaio 2023)

LA STRADA

C’era una strada

con tante porte

tutte aperte

da lì sbucavano

tanti bambini.

Le case degli uni

eran degli altri.

Andavano a giochi

e pane acqua e zucchero

seduti sugli scalini.

Calzettoni bianchi

ginocchia spellate

nascondini tra cassapanche

e mobili antichi

risate sdentate

cinquanta lire

per un grosso gelato

magliette imbrattate.

La domenica profumo di talco

scarpe lucide

giochi composti

giornaletti, figurine.

Era una strada

con tanto vocio

senza né tuo né mio

figli di tutti

madri per tutti.

Era una strada

con tante porte

la sera davanti ogni porta

una bottiglia con accanto monete

e al mattino il latte fresco

era lì pronto per esser bollito.

Fantascienza a volerlo rifare

come ci si potrebbe oramai fidare?

C’era una strada ed ancora c’è.

Porte tutte chiuse

nessun bambino in giro

neanche a cercarlo apposta

solo lunghe file di auto in sosta

e silenzio ora che gli anni

hanno ingoiato risate e pianti

bisbigli e canti .

Nel frattempo siamo progrediti

e chissà ancora quanto lo saremo!

Ci sarebbe da prenderci certi spaventi

invece pare si stia anche contenti.

Tosca Pagliari (gennaio 2023)

EPIFANIA DEL TEMPO PERDUTO

Il tempo non torna

tornano le stagioni

il tempo no

le stagioni sono tempo travestito

tempo che va in scena

con feste e ricorrenze

ma il tempo vero

non lo riprendi più

oramai è perduto.

Solo i ricordi

te ne riportano frammenti

quelli che ti scegli

che richiami

e ti rispondono

con film nella testa

ma anche quello

è tempo finto

solo pietosa consolazione.

Il tempo non torna

per nessuno

deboli e potenti

nessuno ha più forza

del tempo

che ingoia e polverizza.

Ci sentiamo solo

più eterni di una mosca

eppure non siamo neanche

una goccia di stella.

Il tempo non torna

e non torna neanche chi il tempo

se l’è già preso con sé.

Voglio indietro

sessanta Epifanie

e una calza piena

soltanto di tempo rigenerato.

C’è una banca del tempo

dove scambiare l’anima

per Bitcoin di tempo?

Che state inventando a fare

realtà virtuali

e dematerializzazioni?

Siamo già un avatar

perduto di noi stessi

in un tempo

che non torna.

Tosca Pagliari (gennaio 2023)

UN ALTRO ANNO CHE VA

Scola nell’imbuto

del tempo

un altro anno

olio di vita

che va

e tu corri

e conti

in punta di dita

processioni di date.

Occhi puntati

al futuro

ma il passato

lo vince

che già

c’è più tempo

nel sacco

di quanto ormai

possa arrivare

col nuovo pacco.

Era ieri

che era

diverso il bilancio

com’è che un respiro

ha spazzato

così tanto slancio?

Eppure ancora

festa si fa

ad un altro anno

che va.

Tosca Pagliari ( dicembre 2022)