IO SONO IL GATTO

Io sono il gatto

il gatto di casa

quello della ciotola sempre piena.

Io sono il gatto

il gatto di casa

il mio spazio è nel tuo mondo

vado sulle tue orme

cerco i tuoi odori

mi struscio tra le tue gambe

a mio piacimento.

Io sono il gatto

il tuo gatto.

Inarco la schiena

dimeno la coda

mi cerchi

e ti disdegno

l’indifferenza mi contraddistingue.

È perché io sono il gatto.

Graffio quel che capita

lascio peli

su tutto ciò che è morbido

mi arrampico

fin dove arrivo

mi chiami e ti sento a convenienza.

È perché io sono il gatto

non posso essere suddito

non posso essere ubbidiente

né fedele, né disponibile.

Ho questa mia natura

ma ne ho anche un’altra

e mi spaventa

più del rombo del tuono

più del latrato del cane.

Quando mi accovaccio sul tuo grembo

le fusa mi squarciano il corpo

le zampe hanno smania

di palparti come

se fossi mia madre.

E se non riescoa tenere i miei occhi

fissi nei tuoi

è perché ho paura

che vi si rispecchi

la mia segreta natura.

Ho paura

perché sono il gatto

il gatto di casa

il tuo gatto

e so

che se non resto vigile

potrei morire d’amore

d’amore per te.

Tosca Pagliari (gennaio 2021) .

NELLA SCHIUMA, NELLA SABBIA E NEL VENTO

http://blumberger.net/1011-2  

-Ci vieni oggi con me a vedere il mare?

Lo possiamo anche toccare.

Devo prenderne i colori

i suoni e gli odori

e li devo vestire di parole di carta.

 

-Mi ci riporti oggi con te al mare?

Mi piace vederti rubare

la luce, il vento, le onde

l’abbaglio d’una coda di sirena

impigliata nella rena.

 

-Sì, ti ci riporto con me al mare

ti ci riporto oggi

prima del tuo viaggio

così io scrivo e tu leggi.

 

Così come in un tempo bambine

quando le mani erano manine

e toccavano arcobaleni

riempivano le tasche

di conchiglie, ciottoli

e sogni in divenire.

 

Ti ci riporto adesso che vai

e ritorni nella magia dei ricordi

e stai lì nella schiuma,

nella sabbia e nel vento

lì dove ti vedo e ti sento.

 

(Tosca Pagliari – 7 novembre 2019 – alla cara amica d’infanzia e di sempre)

 

Avevo dieci anni, lei un po’ di meno. Era la mia bellissima amica. Amava il gioco che facevamo. A volte ero io ad invitarla ad andare a vedere insieme un luogo, altre volte me lo chiedeva lei. Poi io lo descrivevo sulla carta così che leggendo insieme lo visitavamo due volte. Vivendo in un posto di mare, era quello per lo più ci toccava scegliere. Da grandi per un periodo ci siamo perse di vista. Poi ci siamo ritrovate e chicchierando dei tempi andati,tra tutti i nostri ricordi ,lei si entusiasmava ancora proprio di questo modo che avevamo di anadare a vedere insieme i posti e dopo leggere quello che scrivevo io.

Adesso ci siamo di nuovo perse di vista, ma non di sentimenti.

Tutto la terra si porta via negli anni, ma la memoria  resta e le anime non si possono separare.

 

 

UN BENE GRANDE QUANTO UNA CASA

http://thelittersitter.com/wp-content/plugins/wp-pinterest-automatic/changelog Le case sono i gusci della nostra esistenza” ( “Nivek-Il segreto dell’erba tagliata – Tosca Pagliari).

Anche le case hanno un’anima e dei sentimenti” ( “Le foto salvate” – Tosca Pagliari )

La casa è il nostro mondo, è il luogo degli affetti, dei ricordi, delle abitudini, delle comodità … E’ nostra, ma può essere un bene condiviso dalla famiglia, dalla frequentazione di amici e  parenti, dalla compagnia di piacevoli animali domestici. La casa è qualcosa che ci somiglia , è frutto d’investimenti, di spese e di lavoro. La casa ci accoglie e ci incatena, ci ripara e ci soffoca, ci stimola e ci appiattisce. E’ lo specchio del nostro io nell’ordine o nel disordine, nella creatività o nella banalità, nel buono e nel cattivo gusto. La casa è il nostro regno e la nostra prigione, il frutto dei sacrifici e la gioia della riuscita. E’ tanto, è poco, è niente … questione di punti di vista. Unica certezza è cercare di starci il meglio possibile. La casa è un sogno, un progetto, un cantiere aperto, un’arresa o una sfida, un rapporto diretto con pareti e arredi. Quanto si può amare, detestare o ignorare la propria casa?

ANIMALI IN VACANZA

C’è chi se li porta dietro organizzandosi anzitempo, c’è chi li mette in appositi ricoveri, c’è chi terribilimente li sperde per la strada. Questi sono gli eventi destinati agli animali nel periodo delle vacanze.

C’è chi parte per le vacanze con il proposito di rilassarsi, di fare costruttive nuove esperienze arricchendo anche il poprio patrimonio culturale in una maniera più esplorativa e diretta. Ma c’è anche chi parte per le vacanze con l’intendo di trasgredire a tutte le regole della buona educazione creando problemi a tutti coloro che si trovano a condividere spazi e tempi. Ecco anche questi sono “animali in vacanza” nell’accezione dispregiativa del termine “animale” in quanto nel vero termine gli animali sono dei gran signori. E ci sono situazioni in cui il termine “umano” e il termine “animale” andrebbero rivalutati e ribaltati.

Se volete approfondire le tematiche, con i commenti che più vi aggradano, questo spazio è aperto.

A tutti quanti  auguro”buone”, ma veramente “buone” vacanze.

Gli attimi del nostro quotidiano trascorrere.

Teniamo in conto la somma dei nostri anni, ci rammentiamo le date degli eventi più significativi, facciamo progetti futuri, ma … Il tempo, “il tempo continuo”, quello scandito dal ritmo giornaliero. Il tempo, “il tempo banale” della quotidianità. Il tempo che ci plasma impercettibilimente e ci spinge, quando erroneamente pensiamo d’essere noi a spingerlo troppo presi dalla frenesia degli atti e degli impegni. Proviamo  a pensarlo questo “tempo condensato” in un continuo presente, che ci sfugge mentre ci affaccendiamo tra il prima e il dopo, il programmare e il revisionare incessante della nostra vita. Proviamo a rimisurarlo in una dimensione interiore, che parallelamente agli strumenti consueti, ci permetta di renderlo palpabile. E se il tempo vola, impariamo a volare più in alto perchè…

“Il tempo siamo noi, siamo noi la vita, il giorno chiaro,  il richiamo lontano d’infinito”(scritto in gioventù)

I paesaggi fuori e dentro di noi.

I pittori li dipingono, i fotografi li cercano per catturarli dall’angolatura migliore, gli ecologisti fanno in modo di salvaguardarne l’ecosistema biologico, gli architetti sono alle prese (o quanto meno dovrebbero esserlo) per integrare armonicamente la parte antropica con quella naturale, i poeti li mettono come sfondo ai loro versi, cantanti e musicisti li descrivono a suon di note, le sovraintendenze ai beni culturali si danno da fare per proteggere quelli che racchiudono siti archeologici. Di fatto i paesaggi sono un patrimonio storico-artistico, ma anche un’identità, una comunione di luoghi e di spiriti dove ricordi e abitudini si legano fino a renderli unici e irrinunciabili. Noi siamo anche il paesaggio in cui viviamo, quello di cui ne abbiamo nostalgia, quello che sogniamo, quello per cui lottiamo. Rurali o urbani che siano i paesaggi diventano parte della nostra identità perchè in essi ci riconosciamo, perchè essi influenzano le nostre abitudini ed il nostro mondo interiore.

Allora, se vi va, scambiamoci pensieri amichevoli e saggi sui paesaggi.

Un vero amico chi é?

Bella domanda direte voi o magari avrete già la risposta giusta. Per maggiore chiarezza vi propongo un’ulteriore serie di domande allo scopo di chiarire il valore dell’amicizia ai giorni nostri.

E’ cambiato rispetto al passato il concetto d’amicizia?

Ha un senso anche l’amicizia virtuale?

Tra le nuove generazioni avete notato esempi significativi d’amicizia?

Avete preso atto, qualche volta, di quanta ipocrisia si possa celare in un’ “amicizia” ?

Avete voi stessi altre domande da porre?

Tutto questo per capire e riuscire a credere che, nonostante tutto quello che può accadere ai nostri giorni, l’amicizia vera esiste ancora. L’amicizia leale, disinteressata, cooperativa, assistenziale, ricreativa, complice, indissolubile. Un’amicizia che sia Amicizia come abbiamo imparato sui passati testi scolastici e attraverso i quali ne abbiamo scoperto anche mitici esempi. Non il titolo d’una trasmissione dove poi pare che tutto ci sia tranne l’amicizia, non gli usurati discorsi dei Talk show, non le effimere frequentazioni e gli incontri occasionali in luoghi di comune intrattenimento. Parlo dell’amicizia che sia aiuto a costo dell’abnegazione personale, confidenza sincera, rifugio d’un segreto, solido puntello in una situazione difficile, parlare sincero ma senza offesa, comprensione dell’altrui punto vista. Parlo di un’amicizia che sia anche solidarietà, conforto, condivisione , appoggio materiale e spirituale al bisogno, anche voglia di divertimento ma non solo quello. Parlo di un’Amicizia vera di cui mi piacerebbe vederne un largo fiorire in questa società in cui trovani troppo spazio l’individualismo e l’arrivismo.

Adesso a voi la parola sperando che l’argomento vi piaccia.