GATTA IN POSA SOLENNE

Morón Ti guardo gatta

Itapecerica da Serra tutta compresa

in una palla di pelo

e ti vedo

come cosa imponente .

Tu che non sai di filosofia

non hai religione

né codici di leggi

né mode da seguire.

Tu che non possiedi

alcun titolo, alcuna sostanza.

Nulla .

Nessun pregiudizio

né simbolismi di parole.

Tu che non conosci

né arte né scienza.

La tua unica cultura

sta racchiusa

in una modulazione

di miagolii e fusa.

Sei solo un essere esteso

da muso a coda

poggiato su quattro zampe

che non sanno

forgiare armi

costruire centrali atomiche

sventrare foreste

avvelenare aria e acqua .

Tu sei la bestia

in posa solenne

incurante e altera.

Io ti guardo negli occhi

e non mi fai entrare

li socchiudi intermittenti

come un segnale

che rimane mistero .

Tu sei la bestia

e il mio dubbio resta

se proprio il mondo

avesse mai avuto bisogno

di noi umani

figli di divina creazione

o di chissà quale evoluzione

o profughi forse da altri pianeti.

Ti guardo gatta in posa solenne

e tu qui che ci fai?

E io che ci faccio ?

Tu non te lo sei chiesto

e io non ho risposte.

Tosca Pagliari

RISVEGLIO RAP

Evviva mi sveglio viva!

E via nel quotidiano via vai!

Evviva mi sveglio viva

che non si sa mai

e pensa semmai

che il mondo è un vivaio

e poi c’è una mano che ti svelle

e restan solo zolle.

Evviva mi sveglio viva

vado a spasso con i guai

e me la spasso che ne sai .

E della vita canto un rap ritmato

che importa se stonato.

Evviva mi sveglio viva!

E via nel quotidiano via vai!

Tosca Pagliari ( dicembre 2022)

AI MIEI PEGGIORI ALUNNI

Di tutti i miei amati alunni

ho amato di più

e amerò sempre di più

voi che secondo gli standard

eravate considerati i peggiori

ma in realtà eravate i più fragili

e i più a rischio.

Questo anche nella speranza

che sentendovi amati

riuscirete ad amare l’istruzione

e a stimare le istituzioni.

Ma soprattutto nella speranza

che ripensando

ad una mia parola

ad un esempio

o ad un insegnamento

riuscirete a fermarvi in tempo

se mai vi doveste trovare

nell’attimo rischioso

di un passo sbagliato.

Tosca Pagliari (dicembre 2022)

I GATTI TORNANO A CASA

I gatti tornano a casa.

Camminano e tornano

senza sapere la strada

ma tornano.

Tornano da chi li ha portati via.

Non ne conoscono la ragione

ma tornano.

Stanchi, sfiniti

a volte persino feriti

eppure tornano.

Loro non hanno paura

vedono nel buio

e lo attraversano.

Avremo noi anima da gatto

e ritorneremo anche noi

dopo essere stati portati via?

Sapremo attraversare il buio

e raggiungere la luce?

Sapremo rifare il percorso al contrario

per ritornare a casa

anche se mai nessuno

ce lo abbia insegnato?

Ci basterà il coraggio?

E ci sarà aperta un’altra porta

un’altra occasione

magari migliore?

Tosca Pagliari (novembre 2022)

DI POESIA CHE TE NE FAI?

Dove nasce la poesia?

Nella terra di mezzo

tra saggezza e follia

tra euforia e malinconia.

Di che si nutre la poesia?

Di ritagli di ieri

d’immagini e pensieri

di ideali e convenzioni

di ragioni e di emozioni.

A che serve la poesia?

Proprio a niente

non ti nutre, non ti veste

non ti cura

non ti dà una dimora.

Allora è conveniente?

Allora che ti resta?

Allora a chi interessa?

Magari un po’ consola

un po’ accompagna

un po’ svuota

e un po’ colma.

Magari un po’ si vola

un po’ ci si lagna.

È economico carburante

che ti può portar distante

dal prosaico malessere.

È quel mare in cui si nuota

e reggi l’onda

così la tua vita non affonda.

Tosca Pagliari (novembre 2022)

RESTERÒ

Resterò sotto forma

di segni e parole

appesa ad una virgola,

inchiodata a un punto

abbracciata da parentesi

trafitta da un punto esclamativo

agganciata come amo

da un punto interrogativo

spiegata da due punti

sospesa saltellando

su tre puntini in fila.

Resterò sotto forma

di parole banali

abbinate a rendere effetto

a magia di metafore

apparizioni d’immagini.

Resterò per dire

quando il silenzio

mi avrà inghiottita .

Resterò sotto forma di segni

e parole srotolate

su versi e rime

e sarò altra forma

altra sostanza

finché altre menti

mi verranno incontro.

Tosca Pagliari (novembre 2022)

SI PUÒ

Se si può ricamare

un tatuaggio

sopra una cicatrice

si può cantare

una canzone

sopra un pianto.

Se si può indossare

un vestito a fiori

su un corpo indolenzito

si può ridere

più forte di un urlo.

Se si può tingere di rosso

labbra amare

si può baciare la vita

con qualunque dolore

si sia presentata.

Tosca Pagliari (novembre 2022)

TEMPO INUTILE

Il tempo inutile

lo spreco di momenti

ma anche di ore, mesi, anni.

Il tempo futile

le situazioni dormienti

il tempo dei danni.

Il tempo guastato

quel che poteva essere

ma non è stato.

Il tempo morto

senza nulla tessere

dove tutto pare storto.

Il tempo che non torna

eppure cambia forma

che nessuno ha vite valide

se prima non è stato crisalide.

Nessuno è nato

già farfalla

e si deve prima affondare

per imparare

a stare a galla.

Tosca Pagliari (ottobre 2022)

MANI

Quel che si vede

invecchiare prima

sono certo le mani.

Perché con le mani

s’è fatto e disfatto

accarezzato e picchiato

sollevato e spinto

medicato e ferito

lavato e sporcato

cucito e strappato

regalato e rubato

colorato e scarabocchiato.

Tutta la vita

passa tra le mani

e per le mani.

Non c’è nulla

che non sia mani .

E le mani sono occhi

dove non si vede

sono linguaggio

dove non ci sono parole

sono il rifugio

di un volto affranto

e di una testa stanca.

Le mani quando

ancora non lo sapevano

si sono fatte piedi

per imparare a camminare

e quando hanno capito

sì sono fatte coppa

per donare

e quando hanno sentito l’orrore

sì sono fatte

maschere per gli occhi.

Hanno imparato a scrivere

per immortalare pensieri

e preparare cibi

per nutrire i propri cari.

E quando hanno cercato

un’altra mano

è stato per compagnia

per porgere aiuto

fare la pace

stringere un patto .

Tutto sì che è passato

tra le mani

anche ciò

che si è raccattato da terra

per portarlo

all’altezza del cuore.

Tosca Pagliari (ottobre 2022)