FOLLIE

falenaimage

Sono uscita da sola
sono uscita da me
non avevo voglia di starmi sentire.
Sono capace di raccontarmi
di raccomandarmi
di scoraggiarmi
sono capace
di alienarmi.
Allora esco
vado fuori di me
non fuori di testa
fuori di me.
Ne sono capace se voglio
conosco la strada
una feritoia
dell’io
che non domina più le leggi
non rasenta buonsensi
nè dissensi
un buco nella rete
dei pensieri
e via.
Sono uscita da sola
sono uscita da me
non avevo voglia di starmi a sentire.
Sono uscita da sola
dalla porta di servizio
della casa dei dispiaceri
dei problemi
dei rancori
del vuoto.
Si può
certo che si può
il difficile è tornare
facendo finta di nulla
dopo avere scoperto
la liberazione
il volo
la follia
mille follie
mille falene
accecate da una luce
che non le lascia
tornare indietro.

Tosca Pagliari

08/10/2012

TRE MARGHERITE

Era già chiuso il fiorista
ho rubato tre margherite
sul ciglio della strada
per portartele.

Tu non avevi bisogno
di riceverle
ero io che avevo bisogno
di portartele.

Se fosse stato chiuso il cancello
avrei scavalcato il muro
per venirti a trovare.

Tu non avevi bisogno
di ricevermi
ero io che avevo bisogno
di farti visita.

Perché tu non hai più
bisogno di nulla,
io continuo
ad avere bisogno di tutto
e soprattutto
di te.

Tosca Pagliari
28/09/2012

CANTO LA RABBIA

Toglietemi tutto ma non la mia rabbia
quella me la voglio conservare.
Toglietemi tutto ma non la mia rabbia
è la carica, l’antidoto, la forza.
Lasciatemi ruggire
al di sopra dei belati
lasciatemi ruggire
al di sopra della viltà.
Voglio che la mia rabbia bruci
e faccia fiamme e luce.
Voglio che la mia rabbia
divampi fuoco contro fuoco.
L’impassibilità è la morte dell’emozione
è la freddezza degli animi gelidi.
Meglio la rabbia
e il coraggio di sostenerla
nella sfida alla vita
alle genti moleste
ai falsi perbenismi.
Meglio un canto di rabbia
che una nenia di sottomissione.
Canto la rabbia
la canto
per chi
non ha voglia
di morire di rabbia.Tosca Pagliari
22/09/2012

IO CHE TI PENSO DENTRO OGNI MIO PENSIERO

Io che ti penso dentro ogni mio pensiero
Tu che mi rispondi di mistero.
Io che ho bisogno di ogni tuo conforto
Tu che non puoi più approdare a questo porto.

Io che con la mente di parlo del mio tempo e i dei miei bisogni
Tu che forse lotti per entrare almeno dentro i miei sogni.
Io, tu
Il mondo che era ieri non è più.
Io, tu
Immensamente, intensamente tu.
Io che ti penso dentro ogni mio pensiero
Tu che mi rispondi di mistero.
Io, tu
Cielo e Terra non s’incontrano quaggiù.
Ho un filo raro che ricuce l’orizzonte
Che tesse un nuovo ponte.
Io e tu
Io che non ti lascio andare via
Tu che continui a tenere la tua mano nella mia.
Io che ti penso dentro ogni mio pensiero
Tu che mi rispondi di mistero.
(Tosca Pagliari – 09/09/ 2012)

LA CASA DEL CUORE

Ho dipinto la mia casa di rosa
per richiamare le promesse
che la vita sembrava aver fatto.
Ho dipinto la mia casa di giallo
per ritrovare il calore
di un abbraccio.
Ho dipinto la mia casa di bianco
alla ricerca della stessa luce
d’un tempo.
Ho dipinto la mia casa d’azzurro
sperando la serenità.
Ho dipinto la mia casa
per accoglierti ancora,
ma non ti ho ritrovato.
Solo nella casa del cuore
ho riscontrato la tua presenza.
La casa del cuore
che è rimasta sempre
dello stesso colore
ha stanze iridescenti
dove solo io posso entrare
per incontrarti.

Tosca Pagliari (28/06/12)

SUL TAPPETO

Un tappeto
un manto
di lembo
di suolo,
lì siedo
accucciata
e attendo.
Attendo
aprirsi
la porta,
l’ingresso
di passi
spariti,
l’eco
d’un bacio
la gioia
d’un ritorno.
Un tappeto
un manto
di lembo
di suolo,
lì penso
e il dito
percorre
ghirigori di trame
che non svelano
il senso,
ma solo solletico
a fior di pelle
solo nodi stretti
che strizzano
la malinconia.
Un tappeto
un manto
di lembo
di suolo,
lì piango.

Tosca Pagliari  21/02/2012

PIOVE

Piove.
Luce ombrosa
foglie lucide

selciato a specchio.
Piove.
Schizzi
e silenzi
schizzi
e rimbalzi
di gocce
impazzite
intorno
e dentro
di me.
Piove
come pioveva
di notte
nelle notti
d’incubi e speranze.
Piove.
Mute le stanze
muta l’assenza
parole di pioggia
immaginate vere
in un codice nuovo

e segreto
oltre il divenire.

 

Tosca Pagliari

29/01/2012

Ho perso le parole

Ho perso le parole,
quelle parole magiche
capaci di trasformarsi
in pensieri
e tradurre emozioni,
quelle parole che erano me
sotto forma di simboli e suoni,
quelle parole
che mi concedevano
un’altra dimensione
dove rifugiarmi
a leccare le ferite
a guardare il film
della mia vita
da estranea spettatrice.
Ho perso le parole
vago muta
e dolente,
dormirei

dormirei a lungo. ( 28/12/11)

La luce dà corpo alla mia ombra

La luce dà corpo alla mia ombra.
La mia ombra si trasforma
all’inclinazione della luce.
Se non conoscessi il buio
non capirei la luce.
Solo l’adattamento
delle mie pupille
evita l’abbaglio
e l’oscuramento .
E se non c’è nessun buio
dove non si possa vedere
non c’è nessuna luce
che possa accecare
basta trovare la giusta modulazione
basta interpretare i giochi
dei chiaroscuri
quelli delle alternanze
e dei contrapposti
e … attendere
la luce del giorno nuovo
nelle nottate senza fine.

Tosca Pagliari (14/12/11)