SE FOSSE STATO UN FILM

Potomac C’era un cielo livido e sinistro

http://preferredmode.com/2013/12/09/anthony-2/ fatto di nubi di sporca gommapiuma

che schiacciavano le chiome sventagliate

dei centenari pini marittimi.

Un cielo denso e pesante

che il vento di maestrale

pur impazzando con rabbia

non riusciva a morderne

neanche un lembo.

Riusciva solo a sollevare il tendone bianco

dell’accampamento sanitario

al punto che dovettero smontarlo.

Le macchine in coda

si muovevano lente

di tanto in tanto

in mesto corteo.

Un paio di giovanissime astronaute

si avvicinavano a turno

porgendo con gesti quasi mistici

strumenti e sostanze rivelatorie.

Tutt’intorno mura di cemento

sormontate da ringhiere

cancellate a ridosso di strade

larghe e viscide

budella di circuiti industriali.

Se fosse stato un film di fantascienza

l’avrei spento piena di disprezzo

per la pessima ambientazione.

Invece è rimasto acceso

insieme al rombo del motore

che fuggiva via dalla scena

ma non dalla realtà.

E anche voler piangere

sarebbe stato non so quanto stupido

perché era soltanto il caso di procedere

che da che mondo é mondo

in qualche maniera

sempre si procede.

Tosca Pagliari (gennaio 2021).

Per ricordare la pandemia quando sarà finita e vorrò esserci a testimoniarne l’inizio ma anche la fine.

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