POESIA?

Vogliamo chiamarla poesia?

E se fosse invece pazzia?

Una mente dissociata

che scrive in rima baciata.

Un essere banale

definito normale

che vive e lavora dignitosamente

ma si diletta tra il suo io raziocinante

e quello che vive in un universo alternativo.

Un tipo strano che ha l’unico motivo

di rovesciare un’incredibile mole

d’astratte e colorate parole

trasformandole in piacevoli immagini

specchio di sentimenti fragili.

Un tipo matto da legare

che per non annegare

negli incubi della propria vita

alla poesia ha deciso d’esser dedito

così si mette a fare il saltimbanco

su fili di versi stesi su uno schermo bianco.

E ditemi la chiamate ancora poesia

oppure si è compreso che è pazzia?

Ma qui faccio un capitombolo da rompermi il collo:

“Cos’è la pazzia se non la rottura di un protocollo?”

Tosca Pagliari (ottobre 2022)

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *