Forse fu proprio perchè si chiamava così: Catena. Forse fu proprio per questo che quando ero ragazzina lei m’insegnò la CATENA DELLA VITA. In un momento di grande sconforto seppe parlarmi e mi disse: – Non te lo dimenticare, quello che oggi ho detto a te, tu un giorno lo dirai ai miei figli e miei figli lo diranno ai tuoi figli, perchè è così la vita, è una catena. La vita è una generazione dopo l’altra e c’è sempre chi è più vecchio e forte e chi più giovane e indifeso. Così chi prima le ha passate le pene deve fare coraggio agli altri, chi prima li ha superati i pericoli deve aprire gli occhi agli altri .
Pur continuando a credere che ci siano esperienze non trasmissibili, mi piace pensare a questa catena della vita fatta di anelli di affetto per dare o ricevere un aggancio, un’ancora di salvataggio nei momenti peggiori.
Sì. Davvero nei momenti peggiori compaiono ancore di salvataggio. E la meraviglionon finisce mai.
Ben tornato guardiano del faro!