PENSIERI IN BILICO

Quel che è destinato a regnare è il dubbio.

Di nulla ci sono certezze.

Ognuno segua le proprie strade guidato dal proprio istinto o dalle proprie necessità.

L’unica cosa certa è che nessuno è eterno.

Il bello è che a nessuno è dato sapere il limite della propria esistenza terrena e questa diventa anch’essa un’ incertezza.

La magica quotidiana incertezza che dà l’illusione dell’eternità.

Tosca Pagliari -agosto 2021

PENSIERI A ROTTA DI COLLO

(Connessi, interconnessi, disconnessi)

Non vado lontano, secondo il metro dei miei multi decenni, per dire che trent’anni fa o poco più eravamo d’altra natura.

Ci mancava quell’estensione, quell’organo esterno e vitale dove pulsa l’intera sostanza dell’odierno vivere: la piatta e magica scatoletta. Indispensabile scatoletta con la quale orientarsi nel tempo e nello spazio, avere la cognizione dello scibile, la conoscenza di tutte le lingue, le ricette e i consigli per tutte le evenienze, l’intrattenimento sotto ogni punto di vista, la soluzione per ogni pratica esigenza, la comunicazione immediata e visiva con chiunque in ogni parte del mondo, il pass per ogni passo.

Di che solida natura eravamo allora senza tutto questo me ne stupisco solo adesso! Soprattutto ci mancava quella facoltà mentale, la tuttologia, derivante dall’impianto di questo nuovo organo. E stranamente avevamo meno dubbi, eravamo più fiduciosi nella scienza che ci propinavano, più coscienziosi d’una coscienza individuale e non collettivamente indotta.

Ma adesso siamo connessi, interconnessi e forse più disconnessi dall’originaria natura. Chi l’avrebbe mai detto!

(Tosca Pagliari-agosto 2021)

PENSIERI A CALDO

Per sopravvivere tocca adattarsi.

Adattarsi significa riprogrammare.

Nel corso d’una vita nulla è statico e continuamente occorre saper modificare. Il che stanca, ma è indispensabile.

Ora si combatte il caldo estenuante, la pelle si adatta con ogni singolo poro.

Sopravviveremo, dimenticheremo e rimpiangeremo. Siamo fatti così.

(Tosca Pagliari-agosto 2021)

PER UN ATTIMO

Ti vedo uscire dalla fotografia

mi guardi

un po’ mi sorridi

sono certa che mi vedi.

Migliaia di pixel diventati cellule

non è un esperimento della mia fantasia

solletico di sciami di libellule

su pelle di brividi arricciata

acqua calda e gelata.

Ti vedo uscire dalla fotografia

gli occhi così vivi che si possono prendere

è appena un attimo

e non è magia

ma chi ci potrebbe mai credere?

Eppure è tutto così intimo

e non c’è una terminologia

adatta a descrivere

non c’è niente

ma non è colpa della mia folle mente

sei solo tu che profani la realtà

per un palpito dall’aldilà.

(Tosca Pagliari – 14 giugno 2021)

SCALINATA DI LICEO

(foto dal web)

Scalinata di liceo

gioventù in posa.

Facce impertinenti

facce innocenti

facce inebetite

facce divertite.

Menti rivoluzionarie

menti con i castelli in aria.

Animi inquieti

animi lieti

animi sensibili

animi invisibili.

Già c’è chi conosce la strada

chi la sta progettando

chi dal futuro

sta già fuggendo.

La posa si rompe

il gruppo si scompone

ognuno scende

dai propri gradini

si avvia al domani.

Scalinata di liceo vuota.

Passi andati

per mete conquistate

predestinate

forse

oppure rincorse

con tenacia e coraggio

sfrontatezza e follia.

Scalinata di liceo

ricordi in posa

pensieri in movimento

la vita non smette mai

d’essere fermento.

Scalinata di liceo

chi avrà vinto

chi avrà pianto?

Fosse stata una gara

la gioventù un allenamento

staccarsi dal gruppo una partenza

verso il nocciolo dell’esistenza

fosse stato così

magari troppo semplice

per le storie del mondo.

Scalinata di liceo

cosa conta oramai

gradini in salita

gradini in discesa?

Gradini saltati

gradini ruzzolati

gradini ponderati?

L’importante è stato il procedere

il non cedere

tenere fronte alla lotta

non alla vittoria.

No, non era una gara

era un tempo

era un momento

tutti insieme in posa

sulla scalinata di un liceo.

Tosca Pagliari (febbraio 2021).

ALBERO GENEALOGICO (RADICI DEL CIELO)

I figli li generi dalle radici

li sviluppi nel tronco

e li mostri al cielo

spalancando rami.

Rami che bucano il cielo

intrecciano nidi

covano ali nuove

e volano alti

nello splendore

del loro tempo.

E resti ad aspettare

un frullo

e una fugace posa

intanto che le radici

s’appigliano forti

sfidando gli anni

intanto che ridi e piangi

e piangi e ridi

scambiando un ricordo

con un desiderio.( Tosca Pagliari – gennaio 2021)