Reale, irreale, “reality”

Il senso della realtà e quello del sogno e della fantasia si mescolano nei nostri pensieri e nel nostro animo nutrendo la nostra vita. La linea di demarcazione tra il vero e l’immaginario fa sì che non si sfoci nell’assurdo e si conservi, invece, una creativa razionalità. La filosofia ha già  speculato tanto su questi argomenti, ma nel terzo millennio si sta assistendo ad un nuovo fenomeno: il “reality”. Con questo inglesismo si designa una tendenza tutta particolare dove piace osservare in diretta lo svolgersi della vita reale altrui. Il mezzo televisivo è senza dubbio il più usato e risolve il vecchio sistema di guardare dalle fessure delle imposte e di origliare dalle intercapedini dei muri quel che era, in fondo, veramente reale e non in qualche modo guidato da un copione a canovaccio con l’illusione di regalare eventi dall’imminente vero.

Ora non  voglio star qui a dilungarmi, ma dietemi un po’ voi cosa è accaduto per arrivare a questo? Cosa manca alla gente? Che in ognuno ci sia più o meno un temperamento da ficcanaso fa parte dell’umana natura, ma perchè questa esasperazione?

Aspetto le vostre congetture, possibilmente discordanti perchè è il confronto che chiarisce le idee. Aspetto i vostri anche ironici e costruttivi interventi fatti di video, canzoni, immagini, frasi celebri, aneddoti … non vi mancherà certo l’originalità.

A presto su questo blog.

Nivek, il segreto dell’erba tagliata: Nuova edizione, nuova copertina e nuova impaginazione

Nuova copertina e nuova impaginazione per Nivek, il segreto dell’erba tagliata. A breve anche la versione ad hoc per dispositivi mobile.

Nivek, Il segreto dell'erba tagliata

Nivek, Il segreto dell'erba tagliata

Un bambino perduto in una dimensione fantastica,

visioni che si accendono su inquietanti scenari reali,

uno strano filosofo che pretende di sapere tutto e niente.

Una favola moderna

da leggere tra le righe.

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Il segreto del tempo

Tempo

datemi tempo.

Tempo che batte

tempo che fugge

tempo che manca.

Tempo

datemi tempo.

Tempo per essere

tempo per diventare

tempo per rimanere.

Tempo

datemi tempo.

Tempo per sempre

tempo per niente.

Tempo

datemi tempo,

tempo di capire

il segreto del tempo.

Chissà di quant’altro e di meglio sarete capace di scrivere tutti voi. Vi aspetto a dispetto del tempo.

NEL CESTO DI SETTEMBRE

Che metteremo dentro il cesto di settembre? Settembre è il mese della ripresa scandita soprattutto dal calendario scuola, quindi coinvolge giovanissimi, meno giovani e affatto giovani.Settembre è il mese in cui si tornano a fare resoconti e conti vari, se ad agosto il mondo pareva essersi addormentato nella vacanza, all’improvviso si sveglia con tutte le impellenze. Settembre tuttavia è un mese ancora piacevole per il clima, per la luce, per quel suo modo garbato di consegnare le chiavi dell’autunno. Viviamolo insieme e raccontiamocelo insieme, alla fine il cesto sarà colmo di buoni frutti.

I paesaggi fuori e dentro di noi.

I pittori li dipingono, i fotografi li cercano per catturarli dall’angolatura migliore, gli ecologisti fanno in modo di salvaguardarne l’ecosistema biologico, gli architetti sono alle prese (o quanto meno dovrebbero esserlo) per integrare armonicamente la parte antropica con quella naturale, i poeti li mettono come sfondo ai loro versi, cantanti e musicisti li descrivono a suon di note, le sovraintendenze ai beni culturali si danno da fare per proteggere quelli che racchiudono siti archeologici. Di fatto i paesaggi sono un patrimonio storico-artistico, ma anche un’identità, una comunione di luoghi e di spiriti dove ricordi e abitudini si legano fino a renderli unici e irrinunciabili. Noi siamo anche il paesaggio in cui viviamo, quello di cui ne abbiamo nostalgia, quello che sogniamo, quello per cui lottiamo. Rurali o urbani che siano i paesaggi diventano parte della nostra identità perchè in essi ci riconosciamo, perchè essi influenzano le nostre abitudini ed il nostro mondo interiore.

Allora, se vi va, scambiamoci pensieri amichevoli e saggi sui paesaggi.

Così uguali così diversi

I gemelli, affascinante gioco della natura! Eccoli qui che mi saltano in mente. Forse perchè siamo entrati nel segno dei gemelli? Forse perchè sulla via da qualche giorno c’è un fiocco doppio che annuncia nuovi arrivi in coppia?  Non saprei, so solo che l’argomento mi stuzzica i pensieri.

Sui gemelli si è detto e scritto tanto, ma credo che non sia mai abbastanza. Mi piacerebbe parlarne con voi con la solita maniera simpatica maniera. Vi aspetto.

Nel profondo degli occhi

Gli occhi vedono, guardano, osservano, sorvegliano, frugano, scoprono, rivelano, piangono, gridano, ridono, implorano, si spalancano e si socchiudono, si aprono al primo vagito, si chiudono con l’ultimo respiro. Gli occhi dalle iridi di tanti colori dal nero velluto al celeste trasparente come cristallo. Gli occhi dalle forme svariate che connotano la varietà umana. Occhi che incantano, occhi che penetrano, occhi sbalorditi, occhi furbi, occhi dolci, occhi furenti, occhi innamorati, occhi sdegnati, occhi lieti, occhi tristi, occhi che trasportano l’essenza dell’anima sulle finestre del mondo.

Cos’altro mi dite?

AMMALIANTE AFRICA

Dicono che ci si ammali nell’animo lasciando l’Africa. La mancanza del suo odore, del suo calore,  dei suoi suoni, sapori e colori diventa una deprivazione troppo grande per riuscire a sopportarla. Deve essere una sorta di richiamo primordiale che lo si sente rinascere dentro e poi non lo si sa più annientare, millenni di civilizzazione che gridano al rifiuto e preferiscono lasciarsi risucchiare dalle ancestrali origini. Sarà questo? O che altro? Chi può dirlo con esattezza? Eppure sono tanti coloro che ammettono d’aver contratto il “mal d’Africa” e di non esserne più guariti.

Riscopriamola insieme questa grande Africa con tutte le sue usanze, le sue genti, la sua flora, la sua fauna, la sua  miseria e  la sua ricchezza.

Riscopriamola al caldo del camino immaginandolo un rosso sole sulla savana.