LA STRADA

C’era una strada

con tante porte

tutte aperte

da lì sbucavano

tanti bambini.

Le case degli uni

eran degli altri.

Andavano a giochi

e pane acqua e zucchero

seduti sugli scalini.

Calzettoni bianchi

ginocchia spellate

nascondini tra cassapanche

e mobili antichi

risate sdentate

cinquanta lire

per un grosso gelato

magliette imbrattate.

La domenica profumo di talco

scarpe lucide

giochi composti

giornaletti, figurine.

Era una strada

con tanto vocio

senza né tuo né mio

figli di tutti

madri per tutti.

Era una strada

con tante porte

la sera davanti ogni porta

una bottiglia con accanto monete

e al mattino il latte fresco

era lì pronto per esser bollito.

Fantascienza a volerlo rifare

come ci si potrebbe oramai fidare?

C’era una strada ed ancora c’è.

Porte tutte chiuse

nessun bambino in giro

neanche a cercarlo apposta

solo lunghe file di auto in sosta

e silenzio ora che gli anni

hanno ingoiato risate e pianti

bisbigli e canti .

Nel frattempo siamo progrediti

e chissà ancora quanto lo saremo!

Ci sarebbe da prenderci certi spaventi

invece pare si stia anche contenti.

Tosca Pagliari (gennaio 2023)

EPIFANIA DEL TEMPO PERDUTO

Il tempo non torna

tornano le stagioni

il tempo no

le stagioni sono tempo travestito

tempo che va in scena

con feste e ricorrenze

ma il tempo vero

non lo riprendi più

oramai è perduto.

Solo i ricordi

te ne riportano frammenti

quelli che ti scegli

che richiami

e ti rispondono

con film nella testa

ma anche quello

è tempo finto

solo pietosa consolazione.

Il tempo non torna

per nessuno

deboli e potenti

nessuno ha più forza

del tempo

che ingoia e polverizza.

Ci sentiamo solo

più eterni di una mosca

eppure non siamo neanche

una goccia di stella.

Il tempo non torna

e non torna neanche chi il tempo

se l’è già preso con sé.

Voglio indietro

sessanta Epifanie

e una calza piena

soltanto di tempo rigenerato.

C’è una banca del tempo

dove scambiare l’anima

per Bitcoin di tempo?

Che state inventando a fare

realtà virtuali

e dematerializzazioni?

Siamo già un avatar

perduto di noi stessi

in un tempo

che non torna.

Tosca Pagliari (gennaio 2023)

UN ALTRO ANNO CHE VA

Scola nell’imbuto

del tempo

un altro anno

olio di vita

che va

e tu corri

e conti

in punta di dita

processioni di date.

Occhi puntati

al futuro

ma il passato

lo vince

che già

c’è più tempo

nel sacco

di quanto ormai

possa arrivare

col nuovo pacco.

Era ieri

che era

diverso il bilancio

com’è che un respiro

ha spazzato

così tanto slancio?

Eppure ancora

festa si fa

ad un altro anno

che va.

Tosca Pagliari ( dicembre 2022)

GATTA IN POSA SOLENNE

Ti guardo gatta

tutta compresa

in una palla di pelo

e ti vedo

come cosa imponente .

Tu che non sai di filosofia

non hai religione

né codici di leggi

né mode da seguire.

Tu che non possiedi

alcun titolo, alcuna sostanza.

Nulla .

Nessun pregiudizio

né simbolismi di parole.

Tu che non conosci

né arte né scienza.

La tua unica cultura

sta racchiusa

in una modulazione

di miagolii e fusa.

Sei solo un essere esteso

da muso a coda

poggiato su quattro zampe

che non sanno

forgiare armi

costruire centrali atomiche

sventrare foreste

avvelenare aria e acqua .

Tu sei la bestia

in posa solenne

incurante e altera.

Io ti guardo negli occhi

e non mi fai entrare

li socchiudi intermittenti

come un segnale

che rimane mistero .

Tu sei la bestia

e il mio dubbio resta

se proprio il mondo

avesse mai avuto bisogno

di noi umani

figli di divina creazione

o di chissà quale evoluzione

o profughi forse da altri pianeti.

Ti guardo gatta in posa solenne

e tu qui che ci fai?

E io che ci faccio ?

Tu non te lo sei chiesto

e io non ho risposte.

Tosca Pagliari

RISVEGLIO RAP

Evviva mi sveglio viva!

E via nel quotidiano via vai!

Evviva mi sveglio viva

che non si sa mai

e pensa semmai

che il mondo è un vivaio

e poi c’è una mano che ti svelle

e restan solo zolle.

Evviva mi sveglio viva

vado a spasso con i guai

e me la spasso che ne sai .

E della vita canto un rap ritmato

che importa se stonato.

Evviva mi sveglio viva!

E via nel quotidiano via vai!

Tosca Pagliari ( dicembre 2022)

AI MIEI PEGGIORI ALUNNI

Di tutti i miei amati alunni

ho amato di più

e amerò sempre di più

voi che secondo gli standard

eravate considerati i peggiori

ma in realtà eravate i più fragili

e i più a rischio.

Questo anche nella speranza

che sentendovi amati

riuscirete ad amare l’istruzione

e a stimare le istituzioni.

Ma soprattutto nella speranza

che ripensando

ad una mia parola

ad un esempio

o ad un insegnamento

riuscirete a fermarvi in tempo

se mai vi doveste trovare

nell’attimo rischioso

di un passo sbagliato.

Tosca Pagliari (dicembre 2022)

I GATTI TORNANO A CASA

I gatti tornano a casa.

Camminano e tornano

senza sapere la strada

ma tornano.

Tornano da chi li ha portati via.

Non ne conoscono la ragione

ma tornano.

Stanchi, sfiniti

a volte persino feriti

eppure tornano.

Loro non hanno paura

vedono nel buio

e lo attraversano.

Avremo noi anima da gatto

e ritorneremo anche noi

dopo essere stati portati via?

Sapremo attraversare il buio

e raggiungere la luce?

Sapremo rifare il percorso al contrario

per ritornare a casa

anche se mai nessuno

ce lo abbia insegnato?

Ci basterà il coraggio?

E ci sarà aperta un’altra porta

un’altra occasione

magari migliore?

Tosca Pagliari (novembre 2022)

DI POESIA CHE TE NE FAI?

Dove nasce la poesia?

Nella terra di mezzo

tra saggezza e follia

tra euforia e malinconia.

Di che si nutre la poesia?

Di ritagli di ieri

d’immagini e pensieri

di ideali e convenzioni

di ragioni e di emozioni.

A che serve la poesia?

Proprio a niente

non ti nutre, non ti veste

non ti cura

non ti dà una dimora.

Allora è conveniente?

Allora che ti resta?

Allora a chi interessa?

Magari un po’ consola

un po’ accompagna

un po’ svuota

e un po’ colma.

Magari un po’ si vola

un po’ ci si lagna.

È economico carburante

che ti può portar distante

dal prosaico malessere.

È quel mare in cui si nuota

e reggi l’onda

così la tua vita non affonda.

Tosca Pagliari (novembre 2022)

RESTERÒ

Resterò sotto forma

di segni e parole

appesa ad una virgola,

inchiodata a un punto

abbracciata da parentesi

trafitta da un punto esclamativo

agganciata come amo

da un punto interrogativo

spiegata da due punti

sospesa saltellando

su tre puntini in fila.

Resterò sotto forma

di parole banali

abbinate a rendere effetto

a magia di metafore

apparizioni d’immagini.

Resterò per dire

quando il silenzio

mi avrà inghiottita .

Resterò sotto forma di segni

e parole srotolate

su versi e rime

e sarò altra forma

altra sostanza

finché altre menti

mi verranno incontro.

Tosca Pagliari (novembre 2022)