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Romanzo d’esordio di Tosca Pagliari

Le Foto Salvate

Autrice: Grazia Calanna, pubblicato su: La svolta (24/11/08), La Sicilia (14/11/08)

Una casa in disfacimento “ammicca furbescamente”, possiede uno spirito energico trasmessole dalle generazioni che, di volta in volta, l’hanno vivificata. “Sporche, scolorite, spiegazzate… la maggior parte incredibilmente intatte”, ha custodito istantanee di un passato che, con forza, pretende di palesarsi per mezzo di Ada, la protagonista, colei che in cambio manterrà la promessa di raccontare. Parliamo dello straordinario romanzo d’esordio di Tosca Pagliari, “Le foto salvate”, edizioni “A&B”. Un libro godibilissimo, oltreché per lo stile suggestivo, per l’equilibrio intercorrente tra gli elementi descritti.Collocata fra Toscana e Sicilia, la narrazione, arricchita dalle rispettive parlate dialettali meticolosamente tradotte in nota, ripercorre le vicende di due famiglie, e, in un arco temporale esteso dal 1860 al 1970, diviene, al contempo, allettante documento storico-sociale. Personaggi, fortemente caratterizzati, animano pagine dalle quali traboccano efficacemente immagini, costumi e turbamenti “odoranti” genuinità. Una finestra sporta sull’oceano elegiaco dei ricordi, amabilmente dischiusa dal soffio vitale del tempo trascorso.

Grazia Calanna


Belli da leggere: Le Foto Salvate di Tosca Pagliari

A cura di: M. Gabriella Puglisi, pubblicato su: L’estroverso (Novembre-Dicembre 2008)

AUTORE: Tosca Pagliari è nata nella seconda metà del Novecento nell’Italia centrale. E’ un’insegnante e nel corso della sua vita ha conosciuto la realtà siciliana. Con il romanzo “Le foto salvate” approda alla sua prima pubblicazione nonostante scriva da sempre.

SINOSSI. Un romanzo genealogico che nasce dal desiderio di una madre di donare ai propri figli il senso autentico di una profonda identità e di salvare, anche se solo spiritualmente, la casa dove ha trascorso l’infanzia, ormai in stato di abbandono. A questo scopo, Ada, protagonista de “Le foto salvate”, sceglie la via del racconto, supportata da vecchie foto ritrovate negli anfratti della propria casa in rovina, per avvicinare i suoi quattro figli ad un mondo di memoria e ricordo, di radici tanto sotterranee quanto forti. Così, attraverso un placido, ma a tratti ricercato, fluire di parole che rende quasi udibile la voce narrante, si svela il significato di un’intima appartenenza. I personaggi la scoprono in loro come un dono prezioso con il procedere della storia serrata di due famiglie che cinge in un vaporoso abbraccio l’intero arco di un secolo. Dal 1860 al 1970, tra la Sicilia e la Toscana, si snoda lo sfondo storico e sociale, intriso di dialetti, parlate tipiche (chiarite dalle note a piè di pagina), proverbi, tradizioni e mentalità che hanno contraddistinto due regioni nel corso del tempo. Cornice di un intreccio di vite passate che riescono a rivivere nei protagonisti, creando un legame indissolubile. Ognuno di loro scopre in sè una parte di chi li ha preceduti.

LA ZONA FRANCA

16 Marzo 2009

di Graziella Nicolosi
Otto Marzo all’insegna della cultura a Trecastagni.
Presso il salone della Biblioteca Comunale, ingentilito da mazzi di mimose e da una platea a maggioranza femminile, è stato infatti presentato il primo romanzo della scrittrice Tosca Pagliari. Un romanzo che racconta di donne, fiere, coraggiose, che non si piegano al volere degli uomini e decidono da sole il corso del proprio destino.

L’incontro, apertosi con i saluti degli amministratori comunali e provinciali, è stato moderato dal Vicesindaco e Assessore alla Cultura Cirino Torrisi, mentre relatrice è stata la professoressa Natalina Costa. A lei è stato affidato il compito di descrivere il volume, il cui racconto si snoda fra il 1860 e il 1970, ed è ambientato in parte in Sicilia e in parte in Toscana. I personaggi presenti sono perlopiù femminili, ma non si può dimenticare il ruolo fondamentale che in questo libro riveste un oggetto apparentemente inanimato, ma invece vivissimo, e cioè la casa d’infanzia della protagonista Ada, in cui un tempo si era pianto, si era riso, si era amato, e che invece appare adesso vuota e diroccata. Proprio da un anfratto di quella casa riemerge miracolosamente un vecchio album di foto che la bambina aveva nascosto e che vengono ritrovate dal nuovo proprietario e fatte pervenire ad Ada. “Foto sporche, scolorite, rosicchiate e marcite, ma per la maggior parte ancora incredibilmente intatte”. Da qui, da queste foto salvate che danno anche il titolo al romanzo, parte la narrazione che porta la protagonista indietro nel tempo, in un susseguirsi di vicende che vedono le donne pagare, di generazione in generazione, un prezzo molto alto per le proprie decisioni.
La prima figura che si incontra è quella di Concetta Nucifora, una giovane nobile siciliana di quindici anni che, promessa sposa dai genitori ad un anziano e assai ricco barone, decide invece di disobbedire al volere della famiglia e viene per questo scacciata di casa.

Dopo di lei altre donne e altri uomini popolano il libro, che costituisce un vero e proprio affresco storico dell’Italia a cavallo fra Ottocento e Novecento, e il cui linguaggio, prima d’impronta verista, poi via via più moderno, accompagna di pari passo l’evolversi della storia.

Nel corso della presentazione Tosca Pagliari ha raccontato di aver scritto questo romanzo in un momento particolare della sua vita, quando da un lato si era resa conto che i suoi figli più grandi stavano andando via di casa, ma dall’altro aveva capito che comunque “le cose apparentemente vanno, ma in fondo rimangono”. E il volume è appunto dedicato ai suoi figli, “perché siano liberi di volare lontano, ricordandosi sempre da dove sono partiti”.

La professoressa Costa si è invece soffermata sulla modernità delle protagoniste, e ne ha tratto lo spunto per sottolineare come ancora le donne, nonostante tutti gli sforzi profusi per ottenere una reale parità con gli uomini, siano di fatto penalizzate in molte delle loro scelte, affettive e lavorative.
Tra un intervento e l’altro dei relatori vi è stata la lettura di alcuni brani del libro, interpretati con grande maestria dall’attrice trecastagnese Maria Rita Sgarlato.

A conclusione dell’incontro l’autrice ha poi risposto ad alcune domande del numeroso pubblico presente, ringraziando infine gli organizzatori, tra cui l’infaticabile Maria Grazia Avelli, per averle permesso di “legare” la presentazione del suo romanzo “in rosa” ad una data assai significativa come la Festa delle donne.

Graziella Nicolosi

http://www.civitanews.it/2012/07/11/le-foto-salvate-di-tosca-pagliari-a-la-mama-spoleto-open-2012/

Civita News

LE FOTO SALVATE DI TOSCA PAGLIARI A LA

MAMA SPOLETO OPEN 2012

Dal 30 giugno al 16 settembre appuntamenti culturali in ogni parte della città di Spoleto. Anche quest’anno La MaMa Spoleto Open vuole stimolare la città ad un coinvolgimento nell’arte a 360°. Danza, musica, teatro, letteratura e tanto altro in questa occasione che vede coinvolti più di 300 artisti nazionali e internazionali. Invitata a prendere parte a questo importante evento culturale anche Tosca Pagliari. È stato un piacere e un onore per noi incontrare questa autrice che, attraverso il suo modo di scrivere semplice e mettendoci soprattutto il cuore in quello che fa, riesce a far ritrovare il piacere della lettura. La Pagliari è dotata di uno spirito critico soprattutto nei confronti dei suoi lavori che l’ha portata a distruggerli o tenerli nascosti. Con Le Foto Salvate (edizioni A&B) la scrittrice o come meglio si definisce lei “scrilingante” (scrivente casalinga insegnante) è alla sua pubblicazione; è stato presentato a La MaMa Spoleto presso la biblioteca comunale “Giosuè Carducci”. Il mediatore dell’incontro, Alfonso Marchese, ha elogiato la Pagliari per lo stile con cui è scritto questo romanzo. Il libro narra la storia di una famiglia dal 1860 agli inizi degli anni ’70 ed è ambientato tra la Sicilia e la Toscana. I personaggi del racconto sono tanti, ciascuno con la propria personalità e le loro vite sono intrecciate da un filo conduttore che è il destino; è originale come La Pagliari mantiene inalterati i loro modi di esprimersi, con i dialetti e la mentalità di quei tempi. Le Foto Salvate è un libro che non solo si legge, ma si sente! Quello che più ci ha colpiti è stata la dichiarazione della scrittrice durante la presentazione quando le è stata posta la domanda del perché abbia voluto scrivere questo romanzo ha risposto: “Le nuove generazioni non dovrebbero mai dimenticare le proprie radici, perché il nostro passato è il nostro presente che ci vede proiettati al futuro con nostri sogni e le nostre speranze”. Dopo la presentazione la Pagliari si è fermata per firmare le copie del suo libro e incontrare il suo pubblico, tra cui molti giovani. Auguriamo e ci auguriamo che una scrittrice così talentuosapossa accrescere la sua popolarità, perché è importante ricordare il valore delle cose semplici soprattutto in uno mondo dove si corre troppo e si vive superficialmente. Vogliamo regalare ai nostri lettori di Civita News un passo del libro, molti sono stati i punti che ci hanno colpito, ma lasciamo a voi la scelta di prendere questa “chiave” tra le vostre mani per aprire una porta che vi condurrà verso un mondo pieno di storie, di Storia, di avventura e soprattutto di umanità: “Gli anziani giudiziosi, che conoscono l’amaro delle disillusioni, cercano di mettere le nuove generazioni sull’avviso, ma non c’è nulla da fare. Ci sono esperienze non trasmissibili e la vita continua con i suoi stupori, i suoi inganni, le sua risa, i suoi pianti, ma meravigliosa proprio per la sua genuinità con cui tutto ciò si rinnova” .

A.G..


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