VIVERE SECONDO NATURA

La natura delluomo è nella natura del mondo, la natura del mondo dipende dalla natura delluomo . ( Tosca Pagliari)

La natura dell'uomo è nella natura del mondo, la natura del mondo dipende dalla natura dell'uomo . ( Tosca Pagliari)

L’interdipendenza tra l’umanità e la natura non è solo un risultato ambientale, ma, spesso, una vera e propria simbiosi spirituale. Lo dimostrano l’attaccamento ai propri luoghi d’origine, la necessità di un certo ambiente anzichè un altro. Chi non è mai stato immamorato di un determinato lago, fiume, montagna, bosco …, chi non ne ha fatto culla di ricordi e sospiri di nostalgia. Anche i luoghi apparentemente poco consoni all’insediamento umano, lo diventano eccome  prendendo i connotati della normalità quotidiana fino a far sì che il pericolo si trasformi in fascino. Un vulcano, uno strapiombo, una riva … diventano un compromesso tra uomo e natura, un amore, una sfida, una scommessa.

D’altro canto l’opera antropica può mettere a rischio l’ecosistema naturale là dove è la natura che sfinita dallo sforzo di adattamento si rivolta contro e frana, straripa, avvelenata riavvelena, inaridisce …

Dalla narrativa, ai fatti di cronaca, ai documentari, alle ricerche scientifiche l’uomo e la natura formano un tutt’uno. Tuttavia è chiaro che l’uomo ha necessario bisogno della natura, mentre la natura senza l’uomo se la caverebbe alla grande secondo i propri cicli e ritmi biologici.

Sta dunque all’uomo imparare a vivere “naturalmente” anche se l’impresa diventa sempre più ardua e incontrollata. Si confida in quel senso d’appartenenza alla natura, fatto non solo di bisogni di sussistenza fisica, ma anche spirituale, in quell’amore per i propri luoghi dove cultura, mentalità e ricordi fanno sì che anche la specie umana si appropri di radici.

Lascio a chiunque ne abbia voglia lo spazio di dire altro, di dire di più, di dire molto meglio su quest’argomento.

213 thoughts on “VIVERE SECONDO NATURA

  1. Intanto che aspetto i vostri, posto il mio primo commento.

    IL MIO AMICO E’ UN VULCANO.

    L’ho scoperto stanotte, tra i boati, il rosseggiare del magma che veniva giù, degli spruzzi verso il cielo con conseguente riversamento delle ceneri. Lui era lì a fare il suo millenario lavoro, io ero lì ad ascoltarlo, a guardarlo più affascinata che preoccupata, abituata a queste sue “uscite” e non avercelo sarebbe una mutilazione. Molti penseranno che è una pazzia, come a me pare una pazzia vedere popolazioni che vivono in mezzo ai ghiacci, nelle più folte e remote foreste, nei deserti e così via.

    Eccolo qua:
    vulcano

  2. Le foto del primo video sono decisamente manipolate, alcune in modo tecnicamente molto grossolano. Credo che l’artista, chiamiamolo così, si sia divertito nell’intento di creare immagini suggestive. A me onestamente però non è sembrata un’opera di particolare originalità. Non si tratta, per capirci, di un genio dell’illusione ottica del calibro di Arcimboldo.

    Conoscevo la notizia riportata nel secondo video. Sicuramente un altro pianeta simile alla Terra potrebbe essere una meta per un eventuale trasloco, forzato o meno. Ci penseranno comunque i posteri, noi che abbiamo già congedato lo Space Shuttle e non abbiamo ancora un’astronave Enterprise pronta al decollo.
    Nel frattempo accontentiamoci dell’ “L’aiuola che ci fa tanto feroci” (Paradiso XXII, 151) e cerchiamo di trattarla meglio che si può, visto e considerato il tempo presente per come ci viene illustrato dalla cronaca quotidiana.

    Buona notte.

  3. Ottima scelta di video! E ottima citazione dantesca: “L’aiuola che ci fa tanto feroci”!

    Io ho trovato questa nuova tendenza di costruire le case secondo natura. Si ritorna agli antichi materiali naturali, in questo caso la paglia.

    Ma io ho troppo in mente il racconto “I tre porcellini” e una casa fatta di paglia mi sgomenta, nonostante forse sia un buon materiale di coibentazione naturale.

    paglia

    Si può andare a guardare anche qui, magari è più convincente:
    http://www.silven.it/blog/?paged=2

  4. http://aceliverpoolescorts.co.uk/Hotel_Review-g1120997-d1093233-Reviews-Grand_Sunpia_Inawashiro_Resort_Hotel-Inawashiro_machi_Yama_gun_Fukushima_Prefecture_T.html LA NATURA DELLE COSE E DELL’ANIMO UMANO

    cose

    Le cose sono inanimate, ma le animiamo noi di ricordi e sentimenti. Poi le cose ingombrano e, mentre cerchiamo di disfarcene, quelle pare che si divertano a spiattellarci ogni piccolo dettaglio della loro provenienza e dei loro trascorsi. Così, mentre facciamo finta di non starle a sentire e tiriamo dentro tutto in un sacco nero, una parte di noi se ne va con loro. Mentre l’altra parte, quella razionale, tira un sospiro di sollievo, ci dà una pacca sulla spalla e ci sussurra: ” Suvvia, sono solo cose e debbono pur finire, del resto finiremo anche noi che cose non siamo”.

  5. Si può “sgomberare” materialmente come pur gettare qualcosa ritenuto inutile o dannoso nei rifiuti. Se vogliamo possiamo anche “seppellire” ciò che riteniamo morto o mortifero. Il problema è che ogni cosa, ogni pensiero, ogni essere vivente, ogni storia vanno collocati in un ciclo che deve giungere a compimento.
    Oggi si tende a forzare i tempi di crescita. Si ritiene che tutto, come un computer o un telefonino, debba essere rapidamente rinnovabile. Rottamare è la parola d’ordine. Credo che, sotto la parvenza di una necessità pratica, ci possa essere acquattato un pericoloso demone consumistico, quello che ci aliena dall’idea di vita come dono e opportunità, ci toglie il sentimento della gratitudine, la “pietas” e il riconoscimento del “qui e ora”. La vignetta che ha proposto Tosca è amaramente eloquente perché corrisponde purtroppo a tante storie reali, sempre più frequenti.
    Buona serata.

  6. La natura del “pessimismo cosmico”.

    « La natura non ci ha solamente dato il desiderio della felicità, ma il bisogno; vero bisogno, come quel di cibarsi. Perché chi non possiede la felicità, è infelice, come chi non ha di che cibarsi, patisce di fame. Or questo bisogno ella ci ha dato senza la possibilità di soddisfarlo, senza nemmeno aver posto la felicità nel mondo. Gli animali non han più di noi, se non il patir meno; così i selvaggi: ma la felicità nessuno. »

    (Giacomo Leopardi, Zibaldone, 27 maggio 1829))

  7. MADRE NATURA

    Nascendo ne cogliamo il primo sguardo
    Attendendo da lei cura e conforto.
    Tramite l’occhio materno ne cogliamo
    Un riflesso, di luce e pur di ombra.
    Riceviamo così l’immagine del mondo
    Aperta all’alba del tempo della vita.

    (Raffaele Russo)
    _______________________________________

    Buona giornata.

  8. LA NATURA DELLA FELICITA’

    Oggi ho elaborato questi pensieri:

    LA RICETTA DELLA FELICITA’

    felicità

    “Ognuno di noi è una risultanza degli altri, di quelli che ci hanno preceduto e originato ed anche di quelli che ci hanno accompagnato, o ci stanno ancora accompagnando in questo cammino di vita. E’ una risultanza degli altri, ma solo sullo sfondo, poi ,in primo piano, ci siamo davvero noi con tutto quello che abbiamo saputo filtrare, scremare, rielaborare ed anche rimuovere se necessario. La ricerca della propria identità affonda le radici anche in chi prima di noi è stato e nel come è stato, anche in chi ci vive accanto e in come vive. I loro errori possono gettare su di noi un’ombra cupa e intollerabile, appiccicosa come una seconda pelle oppure possono farci spuntare le ali per volarci sopra, per darci la forza della compassione e dell’ironia, per regalarci lo specchio della non perfettibilità. In tal modo potremo essere indulgenti anche con noi stessi e riuscire finalmente ad amarci così come siamo nel bene e nel male. Se non amiamo per primi noi stessi chi potrebbe mai amarci più di noi? Non si tratta di narcisismo, ma di presa di coscienza. E se non ci amiamo noi per primi non potranno amarci neanche gli altri perché non sapremo renderci gradevoli agli occhi degli altri. Dobbiamo imparare a perdonare e rimodellare prima noi stessi, ma non è facile, c’è spesso una forza che ce lo impedisce, è la prepotenza del nostro io, l’impronta ostinata della propria personalità che non riconosciamo o se la riconosciamo, per certi versi, è ancora peggio perché non riuscendo sempre a domarla ce ne affliggiamo oppure cerchiamo di giustificarla dietro gli errori degli altri.
    Dobbiamo imparare a guardare con i nostri occhi e non con gli occhi degli altri, usare i nostri giudizi e non quelli degli altri. Lo so che, a volte, funziona come una specie di riscontro e ci si convince che se anche gli altri la pensano come noi allora siamo nel giusto. Non sempre funziona il principio democratico dei più, perché non sempre i più sono dalla parte della ragione. Nessuno, in sostanza, possiede verità assolute, solo i presuntuosi sono convinti così.
    Nessuno vive meglio di un altro, nessuno è più felice di un altro, nessuno ha più di un altro. Sono tutte apparenze velate dal confronto continuo della propria esistenza con quella degli altri, di quegli altri che ci immaginiamo più fortunati di noi. Purtroppo la vita è un percorso lungo e prima o dopo presenta i conti a tutti, nessuno è mai passato indenne dalla fatica di vivere. Quella che comunemente viene definita invidia, invidia non è, invidia è una parola senza senso. L’invidia è solo l’illusione di scorgere negli altri fortune e felicità al di sopra del nostro possibile. Invece tutto è possibile e al tempo stesso non permanente.
    Nessuno può arrecarci danni interiori se non siamo noi stessi a dar loro la possibilità di farlo. L’unica grande incommensurabile ricchezza non depredabile è il nostro pensiero, che forgia il nostro animo, i nostri sentimenti, che dà spicco all’ottimismo o al pessimismo, alla riuscita o alla sconfitta. Solo noi siamo gli artefici di noi stessi al di là delle contingenze di vita che spesso non corrispondono all’immaginario idilliaco di vita che avremmo voluto avere. Quel che è peggio ci offusca la visione di quel che abbiamo di grande e non lo riconosciamo.
    Non andiamo a scavare negli altri, nelle glorie o nelle negligenze degli altri. Qualunque cosa potremmo trovarci non ci condannerà ne ci assolverà al tribunale del nostro essere, perché è solo ed unicamente in noi che dobbiamo reperire la sostanza per vivere meglio, quel meglio che tanto agogniamo, ma che magari è già lì e non ce ne siamo ancora accorti. Non si può sprecare il proprio tempo nell’estenuante valutazione altrui perché il tempo fugge via veloce e si rischia di non godere dei fugaci piaceri del nostro immediato esistere.
    La ricetta della felicità esiste, va solo saputa preparare con gli ingredienti che abbiamo.”

    ( Tosca Pagliari)

  9. “Soltanto l’umorismo (la trovata forse più singolare e geniale dell’umanità) compie l’impossibile, illumina e unisce tutte le zone della natura umana.”
    Hermann Hesse, “Il lupo della steppa”, 1927

    “Non fare mai appello alla ‘miglior natura’ di un uomo. Può darsi che non l’abbia. È più conveniente fare appello al suo interesse”.
    Robert Anson Heinlein, Lazarus Long l’Immortale, 1973

    in: http://www.aforismario.it/aforismi-natura-umana.htm

    Buona giornata

  10. Il video di Cristòbal Vila è una delle cose più belle e geniali mai viste. Grazie per averlo scovato.

  11. NATURA SCOPPIETTANTE

    Il vulcano dà spettacolo anche stanotte e s’ode un ticchettio di pioggia, ma pioggia non è, solo miriadi di minuscoli sassolini neri leggeri e ruvidi che vengono giù dal cielo. Si esce con l’ombrello e lo sguardo in su all’affascinante bagliore rossastro.
    Buonanotte, qui per ninnananna c’è il canto cupo della montagna, il battito del suo cuore incandescente.

    I video non li ho girati io.

  12. Molto bello lo spettacolo dell’Etna. Convivere con un vulcano del genere non dev’essere cosa da poco.Buona domenica.

  13. No, non è un cosa da poco convivere con un vulcano, ma è estremamente affascinante nonostante tutto.
    Stamattina le strade sono apparse come tante spiagge di sabbia nera, pungente e friabile. Strade scivolose e scricchiolanti e scope in mano per alleggerire marciapiedi, balconi, terrazze, ingressi, auto diventate tutte nere, ma meravigliosamente erano scomparse le famigerate strisce blu dei troppi posteggi a pagamento. Come in una nevicata d’un altro colore e d’un’altra cosistenza c’era piuttosto silenzio. Per essere l’ultimo giorno di luglio le strade non brulicavano di automezzi vacanzieri e strimpellanti, ma solo pochi veicoli in circolazione. I gommoni nei moli erano semiaffondati dal carico di cenere vulcanica e la spiaggia spoglia di bagnanti e ombrelloni dava un’idea di quiete irreale. Tutto questo perchè? Per gli starnuti dispettosi della signora Etna, ma noi la perdoniamo e con pazienza corriamo ai ripari.
    Buona domenica

  14. Una conferma davvero suggestiva e interessante di come debba essere particolare la convivenza con un vulcano come l’Etna, anzi la “signora Etna”. Affascinante davvero il paragone con la nevicata, Complimenti: un piccolo gioiello di prosa.
    Buona serata.

  15. LA NATURA DEL REALE E DEL VIRTUALE: Un ponte tra le generazioni.

    Stasera mi va di parlare dei contatti virtuali. Ho visto, con molta tenerezza, i nonni che si mettono in contatto con i nipoti in vacanza tramite facebook. Così, idiozie, idioti ed uso idiota a parte, questo strumento può diventare, se lo si usa bene, un ponte strepitoso. Un ponte tra gente lantana, tra generazioni, tra culture. Vecchi e giovani che si ritrovano con gli stessi strumenti mi pare davvero eccezionale. C’è sempre stato un abisso tra i mezzi moderni e le vecchie generazioni, un disdegno totale, adesso invece ci si dà da fare per stare al passo per trovare o per provare a trovare una via in comune per esprimersi, informarsi vicendevolmente, mantenere un contatto affetto. Certo questo non si potrà mai sostituire al reale nè tanto meno somigliarci, ma se lo affianca dovutamente è davvero una grande risorsa. Mi piace immaginare, non so se questo pensiero l’ho già espresso in passato, dato che è un mio pensiero ricorrente, dicevo che mi piace immaginare una sorta di associazione giovani-anziani. Un luogo, un ritrovo, uno in ogni paese dove i nonni insegnino a costruire gli aquiloni e quant’altro una volta i ragazzini si sapevano costruire ( lo so che ormai sui video in rete si può trovare qualunque istruzione, ma dal vivo è ben altra cosa) e i nipoti insegnino ai nonni a gestire i linguaggi multimediali. Nonni che partecipano ai giochi elettroni e ragazzini che tornano ad usare le mani e la creatività manipolativa. Bisognerebbe proporlo o forse già c’è da qualche parte ed io non lo so. Informatemi a tal proposito.

  16. Qualcuno pare che l’abbia messo in atto, ma non del tutto perchè manca la contropartita. Nipoti che insegnano ai nonni le arti del futuro, sì, ma ci vuole in contemporanea che i nonni insegnino ai nipoti le arti del passato.

  17. ETNACROSTICO

    Estate accaldata e
    Tanto agognata
    Noi tutti ti
    Aspettiamo… quando ad un tratto

    Rumori, boati
    Un mare nero ci ha inondati.
    Giù come la pioggia scendeva la sabbia
    Già tutto è nero, che grande rabbia.
    Etna, rabbiosa che urli con gran fervore
    Noi ti ammiriamo in tutto il tuo splendore.
    Terremoti però non fare
    Etna, sei viva e tutta da amare!!!

  18. Le ispirazioni “vulcaniche” si susseguono come “eruzioni” creative, piene di colore e di vivacità!

  19. ECOTURISMO PERCHÉ CE NE OCCUPIAMO

    Occuparsi di ecoturismo è strategico per l’ambiente perché il turismo è da 20 anni l’industria in maggiore crescita, all’interno di questo fenomeno il turismo naturalistico è in continua ascesa, soprattutto in Nord America e Nord Europa (da dove arrivano le grandi masse di viaggiatori globali, ma anche aree che da sempre segnalano le tendenze economiche e sociali), è i trasporti (strumenti chiave dell’industria turistica) contribuiscono al 25% dell’effetto serra.
    Per questo ho da poco lanciato http://www.ecoturismoreport.it, un portale per coniugare il viaggio col rispetto dell’ambiente. Un lavoro che somma la mia esperienza di giornalista turistico e fotografo con l’impegno ecologista e racconta i luoghi insieme alle criticità di territorio, fauna e popoli indigeni.

  20. Ciao Marco, benvenuto su questo blog a proporre un argomento perfettamente in tema con questo thread. Sono passata a visitare il tuo sito e l’ho trovato molto interessate, comunqe mi propongo di tornarci con più calma ed attenzione. Una cosa mi ha molto colpita, anche perchè avevo già avuto modo di rifletterci per conto mio, si tratta dell’ecoturismo che in fin dei conti si ritorce contro e tutto diventando un danno ambientale.
    Su un numero piuttosto recente della settimana enigmistica avevo trovato una barzelletta che mi aveva dato da pensare. Si trattava di due tizi armati di buona volontà che avevano appeso un cartello ad un albero con il quale si richiamava l’attenzione per il rispetto per l’ambiente. Se non che uno dei due diceva che era il caso di tagliare un bel po’ di alberi per rendere il cartello più visibile. Credo che in quell’ironia ci fosse un pensiero molto profondo e il tuo sito me l’ha rievocato.
    Riprenderò con più calma l’argomento tra circa una settimana e il perchè lo spiego nel commento successivo.

  21. Ciao a tutti i frequentatori del blog: alle meteore, ai nuovi giunti, agli storici affezionati. Ho le valigie pronte. Domattina parto per le vacanze. Per una settimana circa staccherò la spina, compresa quella del PC. Per quest’anno le avevo già prenotate, per il prossimo spero di poter attenzionare anche i suggerimenti del sito di Marco. In ogni caso andrò a visitare dei luoghi dove ancora la natura ha ampio respiro e lo farò con il massimo rispetto. Intanto mi auguro che trascorrerete felici vacanze anche voi e se vi andrà una capatina su questo blog è sempre ben accetta. Spero d’avere molte cose piacevoli da raccontare al mio ritorno. Un abbraccio e a presto.

    valigie
    Io sono capace di combinarmi così anche per una vacanza breve. In un’altra vita dovevo essere una lumaca con la casetta dietro.

    Ancora un caloroso “a ritrovarci” su queste pagine.

  22. Eccola

    L’Etna
    Elegante ma
    Tanto potente
    Non
    Accenna a fermare le sue

    Colate laviche.
    Ogni spruzzo di fuoco
    Nuvole di sabbia
    Tempestose
    Inondano di
    Nera cenere
    Una città dopo l’altra.
    Armati di ramazza e paletta

    A turno ognuno

    Ripulisce le strade, i tetti, i balconi
    Un lavoro pesante ma che
    Giova molto per rendere l’aria più respirabile.
    Grandi montagne di cenere
    Insaccata e pronta per essere
    Raccattata
    E rendere così vivibile la strada.

  23. Buone vacanze a te Marco, dato che si prolungheranno ancora per un bel po’. Ma se devo proprio pensarci bene io continuo ad essere in vacanza fino al 31 anche se la mia vacanza nella vacanza è già finita. Finita nel tempo reale, ma con gradevoli ripercussioni nel tempo del ricordo e nella ricchezza dell’esperienza. Ho visto posti di una natura incontaminata che a pensarci ancora mi commuovono, poi racconterò.

    Ciao Daniela ancora felicemente ispirata dalle bizzarrie del vulcano, spero che anche tu stia trascorrendo felici vacanze, spazzate di cenere a parte.

    Ciao Raffaele, certo che è davvero molto ironica l’immagine che hai inviato, ironica ed originale. Peccato dietro a questa ironia ci sia molta amarezza da parte di gente che ha lavorato con impegno e sacrificio e che altro non chiede che di continuare a lavorare. Hai fatto bene a postarla, certe cose è sempre bene metterle in risalto. Ora danno i contentini di pochissime assunzioni e la parte del leone la fa, guarda caso, sempre il nord.

    In bocca al lupo a tutti i precari della scuola!

  24. Ferragosto

    Dopo tanto sei arrivato
    ed in fretta te ne sei andato.
    Sulle spiagge , calde e assolate
    orde di barbari con le famiglie
    stanno accampate.
    Tende, materassi, gommoni
    pasta al forno, parmigiane e meloni
    bimbi che trillano,madri che urlano
    ed i più grandi giocano a racchettoni.
    Fra questa pazzia generale,
    vu cumprà e massaggiatrici orientali
    si aggirano fra gli ombrelloni
    come affamati squali.
    Se vuoi fare un tuffo nel mare
    a gomitate ti devi addentrare
    e fra tanta maleducazione
    ti immergi nell’acqua
    prestando molta attenzione.
    Appena dall’acqua esci,
    cerchi invano il tuo asciugamano
    ma ti accorgi che è occupato
    dal bel cagnolone
    divinamente su adagiato.
    Chiedi al vicino di ombrellone
    un’adeguata spiegazione
    ma candidamente si schermisce
    che il suo cane stare lì preferisce!
    E finalmente arriva il momento
    di togliere tutto l’accampamento
    sulle spiagge resta soltanto
    sacchetti di immondizia, bottiglie rotte
    e nemmeno un po’ di rimpianto
    per quello scempio di ogni anno!
    Adesso tutti in fila, sulla strada
    alla fine di questa giornata
    che per molti sarà da ricordare
    invece per altri sarebbe solo da evitare.
    Ormai l’estate alla fine è arrivata
    e ci aspetta un’altra difficile annata
    dalla manovra di governo
    appena annunciata
    che lascia tutti a bocca spalancata:
    “Più passa il tempo e pià la vita è…salata”!

  25. Daniela che ispirazione! Questa andrebbe pubblicata anche da qualche altra parte è ultrasignificativa. E’ una fotografia sociale, una satira di costume ( inteso tutt’altro che da mare), una schietta e amara verità.

  26. L’AFA DI QUESTO AGOSTO…

    L’afa di questo agosto, avviato ormai al suo declino, regna sovrana e apatica. Ora la luce del sole, via via più inclinata, ha parvenze primaverili e suggestioni autunnali. Questo tempo vibra di nostalgia avvertendo l’approssimarsi del rientro nella vita “normale”. Sì, perché la vacanza sta finendo, si spegne ormai nel cielo d’agosto come uno spettacolo pirotecnico e già prepara i pesanti bagagli che si chiudono come un archivio sui ricordi. Clack,tutto è finito! E ora ci si prepara alla solite cose, con il profumo del mare ancora sulla pelle e un’abbronzatura che appare patetica nella cornice acromatica della vita quotidiana. Ma è davvero tutto così “finito”? Il canto dei grilli nella sera sembra promettere nuove ispirazioni riaprendo un misterioso sipario sulla scena della vita.
    Buona serata e buon fine settimana.
    http://www.panoramio.com/photo/57610439

  27. IL SONNO DELLA GATTA

    La gatta dorme,
    o almeno così pare.
    Anche il tempo è fermo,
    come lei raggomitolato,
    sospeso in un limbo
    dorato, silenzïoso.

    La gatta dorme
    e ronfa indifferente,
    o almeno così pare.
    La osservo e per magia,
    cogliendo i miei pensieri,
    apre un occhio e si stira,
    beatamente marpiona.

    Buona domenica.

  28. 13 AGOSTO 2011

    Come quando si secca una fonte
    il battito s’arresta
    tutto si sospende
    e può più l’incredulità
    che il dolore
    più la rabbia
    che il dolore.
    Ma il dolore
    cuoce fino al midollo
    e non c’è sole
    che c’era ieri
    non c’è cielo
    che c’era ieri,
    anche la speranza
    diventa paura
    di delusione.
    Sospesa ai confini del mondo,
    di tutto il mio mondo.
    Vergognosa
    di non saper sostenere la lotta.
    Avvilita
    di non saper trasmettere
    forza e conforto.
    Come un lembo di nube
    vago nel vento
    e non so posarmi
    non so salire
    non so dire
    se non alludere
    perchè anche il dire
    fa paura.
    Inimmaginabile era
    inimmaginabile
    avrebbe dovuto rimanere.
    Adesso mi sveglio
    sudata
    era un sogno cattivo
    d’ agosto.
    Adesso mi sveglio
    sudata
    era prima
    tutto un lieto sogno
    ora è inquietante
    realtà.

  29. Austu e riustu è capo r’invernu
    Agosto e Settembre è principio d’inverno. Segna il finire dell’estate e l’avvicinarsi delle procelle autunnali.

    Questo è un vecchio proverbio siciliano, ma con questo stramaledetto caldo afoso ed insopportabile, credo che no sia più valido!!!
    Spero che questa stramaledettas estate finisca quanto prima, non la sopporto più, questo caldo mi stravolge e mi fa diventere irascibile, di malumore, ho voglia d’inverno, di freddo, di neve…e perchè no anche di lavorare!!!!

    P.S. Non prendetemi per pazza 🙂 🙂

  30. Raffaele, ti assicuro che non ho avuto nessun colpo di calore, ma il fatto è che non riesco più a sopportare il caldo che ci invade e non ci lascia respirare. Io non amo molto l’estate proprio x questo motivo. Preferisco la stagione invernale.

  31. Ovviamente era una battuta, cara Daniela! L’idea di evocare la voglia di lavoro in questa stagione vacanziera mi sembrava davvero stupefacente. Speriamo che il caldo ci dia tregua: anche qui è insopportabile.

  32. CANICOLA

    Ispirazione e idee in essiccazione
    come grappoli di pomodori al sole.
    Boccheggiano i pensieri desolati,
    a penzoloni come lingue di cani

  33. Ottima poesia, Raffaele! Contraddice persino il contenuto, non si può asserire di non avere ispirazione e poi produrre versi tanto ispirati. Bizzarrie d’artista. Complimenti in ogni caso.

  34. CANICOLACROSTICO

    Caldo torrido e
    Afoso
    Non dai tregua…nè riposo!!!
    Insopportabile, irrespirabile
    Caldo appiccicoso e incontrollabile.
    Ogni notte è una battaglia
    Lanci dal letto la tua vestaglia
    Aspettando con ardore un po’ rinfrescante amore…..

  35. “Canicolaltalenando”… vedo che si procede, tra le mie “bizzarrie d’artista”, forse più di estemporaneo dilettante naïf, le tue rivisitazioni di giochi dell’infanzia, e lo sdegnato canto ferragostano di Daniela. Bella e vera la metafora dell’altalena. Sul 13 agosto ho già espresso le mie percezioni.
    Certo che l’essere umano, tra i viventi, è quello con più capacità di adattamento, se è vero che qualcuno cammina anche sui carboni ardenti meglio di Brancaleone da Norcia!
    Forse anche questo è un modo di “stare al gioco”?

  36. Caspiterina che acrostico erotico,Daniela! Con tanto di strip stile burlesque e invocazione di amore rinfrescante! Complimenti davvero: ha portato una nota frizzante e ispirata in questa serata assediata dall’afa.

  37. Daniela, molto bello e sensuale il tuo l’acrostico. Mi fa tornare in mente una nota pubblicità del tè freddo. Quello della serie: “Anto’ fa caldo!”

    Raffaele, in quanto allo stare al gioco, al gioco della vita, ci provo per non potere fare altro. Grazie per il tuo intuito espresso tramite la metafora di riuscire a camminare sui carboni ardenti. Per ora cammino per forza d’inerzia.

  38. URAGANACROSTICOPENSIERO

    Urla la natura la sua
    Rabbia verso l’uomo
    Artefice della sua distruzione!
    Grande e angosciosa
    Attesa per il tuo
    Nefasto arrivo…
    Ogni istante è buono per pensare

    Intensamente al
    Rovinoso ingresso che
    Eliminerà ogni ostacolo che incontrerà.
    New York resisterà o
    Espierà così le sue colpe?

  39. URAGANI, APOCALISSI E POLLI ALLO SPIEDO

    Mamma mia che acrostico apocalittico, Daniela! Torna in mente il genere dei film catastrofici tipo “The day after tomorrow” o “La tempesta perfetta” e, se ci mettessimo i marziani, potrebbe starci anche “War of the Worlds”. Personalmente credo che da qualche tempo New York ne abbia già viste troppe di disgrazie, comunque le si voglia interpretare o giustificare in senso espiatorio. Trovo un po’ strano associare un evento metereologico alla punizione di colpe, quasi si trattasse delle città bibliche di Sodoma e Gomorra. Altrimenti dovrei supporre che l’Aquila, da noi, o Sendai e Fukushima, in Giappone, avessero avuto il “pollice verso” del Padreterno per qualche misterioso misfatto. Trovo che la canicola di questi giorni stia “arrostendo” l’ispirazione poetica come un pollo allo spiedo. Mi permetto un consiglio amichevole e una risatina: togliere preventivamente il pollo dal fuoco per evitare che si carbonizzi.

  40. Hai ragione Raffaele, ma questo caldo insopportabile mi sta davvero uccidendo…. e così i pensieri diventano catastrofici 🙂 🙂 🙂

  41. IL TEMPO CHE VERRA’

    Verrà la pioggia
    e canterà l’autunno
    verrà la neve
    e canterà l’inverno
    mentre agosto
    vergognoso
    starà nascosto
    per non farsi ricordare.
    Verranno i fiori
    e canterà la primavera
    verrà il sole
    e lo pretenderà
    ancora agosto
    tutto il sole
    per brillare ancora,
    ma che scriverò
    sul suo foglio di calendario?

    ————————————————————————————————

    Titolo omonimo e pensieri simili

  42. PROVERBI DEL MESE DI AGOSTO

    Agosto ci matura il grano e il mosto.
    Per il Perdon (2 agosto) si pone la zappa in un canton.
    Fango di maggio, spighe d’agosto.
    Chi pota di maggio e zappa d’agosto, non raccoglie né pane né mosto.
    Il sol d’agosto, inganna la massara nell’orto.
    Chi dorme d’agosto, dorme a suo costo.
    Agosto, moglie mia non ti conosco.
    Se vuoi la buona rapa, per Santa Maria (15 agosto) sia nata.
    Ogni uccello, d’agosto è beccafico.
    Chi non ha pane lavorato, agosto diventa maggio.
    Quando piove d’agosto, piove miele e piove mosto.
    Chi vuole aver del mosto, zappi le viti d’agosto.
    Poco vino vendi al tino; assai mosto serba a agosto.
    La prim’acqua d’agosto, il caldo s’è riposto.
    Alla prim’acqua d’agosto pover’omo ti conosco (ovvero il caldo s’è riposto).
    La prim’acqua d’agosto rinfresca il bosco.
    Di settembre e d’agosto, bevi il vin vecchio e lascia stare il mosto.
    Alla prim’acqua d’agosto, cadono le mosche; quella che rimane, morde come cane.
    Chi va all’acqua d’agosto, non vuol bere il mosto .
    Mostrano gli alberi nell’agosto quel che daranno poi di frutto.
    Poco mosto, vil d’agosto.

  43. SOGNO

    Mentre mi rigiro nel letto
    cercando un po’ di freschetto,
    mi sembra di udire nella notte
    il picchiettare felice e argentino
    della pioggia che cade forte…
    Che bella sensazione,che liberazione
    quel caldo afoso è andato in pensione…
    mi sveglio contenta… son tutta inzuppata
    ma..- di sudore, ahimè, son bagnata….


    Mi alzo di getto,guardo subito fuori
    e vedo il sole nel suo afoso bagliore!
    Che gran delusione scoprire che invece
    il caldo continua, scioglie anche la pece.
    E’ stato solo un bel sogno, finito al mattino
    con un cielo turchese assai sopraffino
    ed un caldo sole accecante, insistente
    che continua ad arrostirci, irriverente!!!

  44. Avevo scritto una poesia, accompagnata da una foto. L’ho spedita con il tasto “invia commento”,ma – sorpresa! – la spedizione evidentemente si è persa nell’etere. Pazienza: attenderò il ritorno dell’ispirazione. Interessanti gli ultimi commenti, citazioni di proverbi (specie quello sulla mosca d’agosto) e produzioni poetiche.
    Buona serata.

  45. FINE AGOSTO

    L’afa se ne è andata
    e il mattino ormai profuma
    di verde come le valli alpine.
    Al risveglio il tepore indugia
    come per trattenere i sogni.
    Il nuovo giorno s’avvia
    con un concerto di tortore
    sulle cime degli aceri,

    (Raffaele Russo, 29/08/2011)

    Buona giornata.

  46. PENSIERO DA …RITORNO AL LAVORO.

    Sembra
    Tutto
    Ricordare che questa
    Estate
    Sia una
    Stagione

    Da
    Abbandonare!

    Ritornare con
    Ilarità ed
    Energia a
    Navigare
    Tra i
    Ricordi
    Ondeggianti

    Del mare, che
    Elargisce
    Liete e
    Lontane
    Elucubrazioni.

    Viaggiare
    Ancora
    Con la mente,
    Arrivare lontano
    Naufragando gioiosamente e
    Zigzagando con armonioso
    Equilibrio fra queste calde acque.

  47. Vi auguro un buon rientro, nella consapevolezza che la vacanza non è solo un evento stagionale ed esteriore, ma anche un’esperienza interiore, un respiro della fantasia e del desiderio creativo che nessun calendario potrà mai pretendere di imbrigliare e codificare
    Buona giornata..

  48. Poesia, acrostico e augurio con suggerimento sono tutti molto apprezzabili. Sono degni di persone sensibili e creative con le quali è sempre un grande piacere condividere questo spazio. E’ uno spazio bianco su cui s’imprimono i caratteri della scrittura, ma è anche uno spazio fondamentalmente azzurro e se in passato è stato definito “l’isola”, “la classe”, “il caminetto”, “il faro” …, oggi mi piace definirlo “il cielo”.

    Buon settembre!

    Oggi ho bruciato la pagina d’agosto strappata dal calendario. E’ stata l’unica cosa che ho potuto fare, una cosa stupida ed inutile, una cosa a cui non ho saputo rinunciare.

  49. COME UNA DIVA SUL VIALE DEL TRAMONTO

    Cambia il tempo e il cielo si rannuvola
    in questo pigro esordio di Settembre.
    Arida la campagna invoca gli acquazzoni
    per ripulire fronde, strade e fossi,
    ma grigie nubi incombono, enigmatiche,
    mentre l’umidità avvolge l’atmosfera.
    L’estate senescente e polverosa
    sembra imporre ancora il suo dominio
    come una diva sul viale del tramonto
    di sogni alimentando nostalgie vane.
    Ora cade la pioggia, lenta e sottile,
    come sospiro ignaro di un futuro.

    (R.R., 4/08/2011)
    _____________________________________

    Buon pomeriggio.

  50. Stamani piove tristemente. L’estate sembra davvero voler far le valigie.
    Adiós con el corazón, estate ormai al tramonto! vieja señora,adiós!

    Buon inizio settimana a voi.

  51. Raffaele, sempre al top la tua ispirazione e sempre gradita la tua raffinata ironia.
    E’ un periodo un po’, anzi troppo, strampalato, tristemente, strampalato. Chiedo venia, forse dovrei avere dei toni più professionali, ma questo è il mio blog non una cabina regia. Mi dispiace per le aspettative disattese, stavolta il “principio d’Archimede” è una dura impresa. Quel che è certo non sparirò, non almeno senza avere avvisato, specialmente i fedelessimi.
    Buona giornata

  52. Qui l’aria inizia a farsi settembrina, anche se di pioggia non se ne parla. La luce è cambiata, le folate d’aria sono cambiate, il tran tran dei forestieri è quasi esaurito e una stagione è quasi andata. Doveva essere la stagione del sole, del mare, della gioia e del riposo. Lo è stata per un mese soltanto, il caro luglio tanto atteso, poi mentre tutto rimaneva uguale e il sole era sempre sole e il cielo sempre cielo azzurro, il mondo mi si è capovolto. Ancora turbino in questo sottosopra nella speranza di miracolo e non mi piace affliggervi. Sto meditanto, anzi sto valutando la mia forza a continuare a mandare avanti questo blog come se niente fosse o se chiuderlo definitivamente, anche se pure quest’ultima soluzione mi angoscia. Spero di riuscire ad optare per la prima nel più breve tempo possibile, intanto “l’intervallo” proposto da Raffaele in qualche commento precedente non ci starebbe male.

    Ecco uso questo che mi è tanto congeniale.

  53. I luoghi abbandonati (anche se temporaneamente), come le aule vuote durante l’estate, o le chiese chiuse al culto per i restauri e le spiagge vuote o semivuote a fine stagione,hanno un fascino particolare e struggente. Suscitano insieme alla malinconia, la consapevolezza che tutto passa, tutto scorre, come scriveva il più volte citato Eraclito.
    Su questa spiaggia deserta io passeggio stamani e lascio le mie impronte. Certo anch’esse transeunti, anch’esse prima o poi saranno cancellate dal tempo e dalla memoria. Così è la vita.
    Buona giornata.

  54. Già, la vita trascina via tutto e non si fa in tempo a ridere che già c’è da piangere. Non si fa in tempo a pensare “ecco adesso è tutto a posto” che accade la catastrofe. Ho un ricordo di me così lieto e vittorioso sulla vita al tempo che aprii questo blog. Non mi riconosco più in quella persona, non so che impronta avrò lasciato o lascerò, ma credo sia tempo di togliere le tende, anche se potrebbe essere l’ultima spiaggia, l’ultimo rifugio, ma non mi piace quest’ottica pietistica del mio persistere. Ancora non ce la faccio a distaccarmi, ma non credo passerà molto, tranne che i miracoli non accadano. Ci prego per quel che posso, ma forse la mia fiaccola è troppo flebile. E se così è la vita, per fortuna, se vero è, si vive una volta sola. Certi dolori non si accettano e la speranza è la paura della delusione ancora più grande. Forse il pessimismo non aiuta, ma il gioco di far finta di nulla è ancora peggio.
    Buona serata.

  55. TESTIMONE DEL TEMPO

    Si chiudono le imposte
    In un’aula ormai vuota.
    Langue nel caminetto
    E si spegne la brace.
    Nessun nuovo commento.
    Zero poesie. Solitario
    Il raggio del faro resta
    Ormai a vegliare nel buio.

    (R.R. 19/09/2011)

  56. Ciao guardiano fedele del faro, la tua vena poetica continua a fare scintille!
    Qui dopo infiniti cieli sfacciatamente azzurri e impassibili oggi la natura si è decisa a partecipare alle emozioni. Cielo grigio, nuvoloso, piagnucoloso, ora a singhiozzi impetuosi ora a lente lacrimazioni. E poi la montagna ha sputato fuoco, cenere, ciottoli leggeri e porosi con la sua foga di nuvolone nero. Gli elementi si sono scatenati e questa atmosfera mi fa compagnia, la sento più amica, più adatta, è un po’ come se fossi consolata. Stranezze dell’animo. Più che “vivere secondo natura” diventa un consolarsi secondo natura.
    Buona serata

  57. ULTIMO GIORNO D’ESTATE

    Il sole ha abbassato le palpebre
    e come un vecchio si scalda
    negli ultimi malinconici raggi
    di una stagione che svapora.

    (R.R. 22/09/2011)

  58. “Leaning on The Everlasting Arms” è la colonna sonora di un bel film “True grit” (2010) dei Fratelli Coen.

    Spero vi piaccia questo video che ripropone il soundtrack in versione paesaggistica.
    Buona giornata.

  59. FOTOGRAFIE

    Livida la linea dell’orizzonte
    spezza
    il cielo di cenere
    e il mare d’argento.

    Massi di nero lucido
    in abbraccio
    di bianca spuma.

    Il pescatore
    attende quieto
    il pesce all’amo.

    Il gabbiano
    plana adagio
    ad ali spiegate.

    Il mio volto
    s’inumidisce
    di spruzzi salmastri.

    La mia pella
    s’arriccia
    alla brezza di mare.

    Solo i miei occhi
    scattano fotografie.
    Le sviluppa
    la camera buia della mente
    su membrane indelibili
    e segrete
    dove nessuno
    ha accesso.

    Tosca Pagliari
    (28 settembre 2011).

  60. Curarsi con le parole: pillole di significati e significanti, effetto placebo di quiete interiore, narcotici di struggimento, molecole aggregate a trasporre pensieri e ghiribizzi dell’animo. ( Tosca Pagliari)

  61. SPECCHIO DELLE MIE BRAME…

    Niente davvero
    Al mondo e nella vita
    Rapisce e avvolge
    Certo di passione
    Il suo interesse
    Se non la vanità
    O l’auto osservarsi.

    (R.R.- 30/09/2011)

    _____________________

    Buona giornata

  62. Buon inizio di Ottobre!
    Che a tutti noi porti nuovi colori, sapori ed emozioni.
    Propongo un video che mi piace per la sua misurata armonia e garbata semplicità di immagini e musica.

  63. Ancora su Ottobre:
    _________________________________

    OTTOBRE

    Strade d’ocra leggere, solitarie
    in quell’aria dorata, dal timone
    dei rossi carri l’uomo silenzioso
    guarda lontano, va la vigna bassa
    fino alla proda: come canta l’ora
    d’autunno prima del tramonto! Un fumo
    di pienezza felice la rallegra,
    evàpora e rallenta
    tutta la vita. Contemplavo a valle
    le crete digradanti intorno i poggi
    con i paesi. A chi rubavo quella
    felicità così calma e stordita?
    Ed ero come il grappolo che resta
    legato al tralcio dopo la vendemmia.

    (LIno Curci, da “Un fuoco nella notte”, 1959)

    in: http://cantosirene.blogspot.com/2009/10/poesie-per-ottobre.html

  64. BENVENUTO OTTOBRE!!!

    Ottobre, con tanto caldo sei arrivato
    Tutti i colori dell’autunno,dove hai lasciato?
    Tante le spiagge ancora affollate
    Onde spumeggianti sulle pelli abbronzate.
    Bel ricordo è l’antica stagione:funghi, castagne e cacciagione…
    Resta solo un pensiero in mente, che questa
    Estate recidiva vada via imminentemente!!!!

  65. Rispondendo a Karmen Professi trovo che spesso il silenzio, le sue pause e interpunzioni, siano più eloquenti delle parole. Spesso i silenzi smascherano quel che le parole cercano di mascherare.
    Passando ad altro dedico a Tosca, grande estimatrice dell’estate, una foto emblematica:
    http://www.panoramio.com/photo/59899781
    Buona domenica.

  66. A proposito di Karmen Professi, vi risulta che cliccando sul suo nome si acceda ad un sito di poker on line? Questa cosa non mi pare affatto simpatica. Non so come abbia potuto combinare volontariamente o casualmente ( ma ho i miei dubbi) una cosa del genere, ma sta di fatto che prenderò le dovute misure.
    Grazie Raffaele per la dedica della foto, è proprio il paesaggio che più mi aggrada. Bella la poesia sull’autunno che hai inviato.
    Bella pure la tua poesia Daniela, frizzante e schietta come lo sei tu.
    Il fatto che quest’estate resista non mi dispiace, potrebbe restarci anche tutto l’anno con grande sollievo per la mia salute, peccato che il mio spirito non sia in grado di godersela come avrei potuto farlo altrimenti.
    Del resto il calendario segna il 2 di ottobre, è un autunno anomalo, magari nel giro di un paio di giorni saremo direttamente proiettati nell’inverno. Abbi fede Daniela il freddo, purtroppo, arriverà.
    Oggi festa dei nonni, allora auguri a tutti i nonni!

  67. Io, insospettito dal nome esotico, non avevo cliccato sul link. Un’altro alieno, anzi aliena, a ramengo.
    Buona settimana.

  68. Sui nonni mi piace proporre questa citazione di Luca Goldoni :”I nonni sono una dolce specie umana destinata a una fugace apparizione”. Forse un po’ idealizzata, forse un po’ datata.
    I nonni odierni spesso sono tutt’altro che dolci e fugaci,ma tosti, palestrati e aspiranti all’indipendenza.
    Forse più che ai nipoti tengono ai loro hobby, al loro giovanilismo e ben curato narcisismo.
    I nipoti stanno al tempo pieno, poi anche loro in palestra e, appena cresciuti abbastanza, all’happy hour a parlare di sciocchezze tra un aperitivo e un’esibizione di moto, auto e abiti firmati. Mentre il resto della società silenziosamente si trasforma in una metamorfosi che non sappiamo (o non vogliamo sapere) dove ci porterà, come un’inarrestabile onda di marea.
    Addio piccolo mondo antico!

  69. 4 OTTOBRE

    Le prime foglie gialle
    fremono sui tigli.
    Il cielo è così azzurro
    da illudere i ricordi.
    I prati aridi attendono
    lunghi tempi di pioggia.

    (R.R. – 4/10/2011)
    _________________________

    Buona giornata

  70. Che musica ha questa poesia! Ci sento la cadenza di un ticchettio di pioggia. Forse ha qualcosa di propiziatorio o forse è il poeta tanto bravo da trasmettere non solo il pensiero, ma anche l’effetto? Magari tutte e due le cose, ma non c’è di che stupirsi ci siamo avvezzi, che ne dite?

    Intanto i miei complimenti a Raffaele!

  71. Ogni tanto l’esperienza del vuoto è sabbatica.
    Paradossalmente per te è stata felicemente ispiratrice, anche se hai lamentato il contrario.
    Non è detto che essere sempre “pieni” e “fare il pieno” (in ogni senso) sia automaticamente salutare e raccomandabile.
    Viviamo in un mondo così “pieno” di cose, di informazioni, di beni di consumo, di prodotti che rischiamo anche noi di identificarci con un megastore che, come è ben noto, sembra replicarsi dappertutto senza molta originalità. Le vecchie botteghe di un tempo sicuramente avevano più personalità, oltre che meno “cose”. Più profumo, poesia e sapore. Ma è inutile rimpiangere il passato; meglio cogliere occasioni di meditazione sul presente grazie alla memoria.

    Passando ad altro (ma forse non del tutto) finalmente il meteo sta cambiando sulla nostra penisola.
    Ieri quasi ancora estate, oggi pioggia, freddo e uggiosa atmosfera novembrina. La stagione ha “svuotato” i rimasugli del tempo estivo, ha dato fondo alla pentola della bella e longeva stagione. Ora dovremo vedere cosa ci offre di buono, saporito e salutare la scodella autunnale.
    C’è motivo di credere che non sarà vuota…

  72. Raffaele, spero proprio che sia buona e saporita la scodella autunnale, soprattutto che rechi speranze e magari miracoli.

    Qui ancora resiste un barlume d’estate. L’autunno è timido, quasi sprovveduto. Per incoraggiarlo ho riposto i costumi da bagno: ultimo assaggio di mare nei giorni scorsi. L’aria ha un odore nuovo, che poi è nuovo per niente perchè è sempre quello d’ogni altro anno nello stesso periodo. E mi ritorna in mente “L’aquilone” di Pascoli: ” C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico”. Forse qualcosa di noi rinasce ad ogni stagione e si ha la sensazione di percepire del nuovo pur nell’antico. Che sia un buon autunno davvero per tutti, per il mondo intero, per l’economia, la salute, la politica, la scuola, le famiglie …

    Buona serata autunnale o quasi.

  73. Accidenti all’autunno timido e sprovveduto, talmente sprovveduto che stanotte s’è fatto prendere a sberle dall’inverno, che lo ha letteralmente messo ko. Così stamattina la montagna era piena di neve quasi fino al basso e c’era un’arietta così fresca d’andare di corsa a rimestare nel guardaroba per trovare di che mettersi addosso. Ma come si fa ad essere al mare di giovedì con l’acqua calda e il sole cocente e ritrovarsi in pieno inverno la domenica successiva? Ora c’è un vento freddo e tumultuoso, sbatacchia tutto di qua e di là e solleva polveroni. La Signora Etna invece, tutta vestita da sposa, lancia briciole di confetti scuri e il vento che le tiene lo strascico l’aiuta a distribuirli. Domani si vedrà. Buona notte al calduccio delle prime trapunte.

  74. Una foto, che qui propongo, da me scattata domenica scorsa m’invita a riprendere lo spunto pascoliano di Tosca. Da “L’aquilone” a…

    ROMAGNA

    a Severino

    Sempre un villaggio, sempre una campagna
    mi ride al cuore (o piange), Severino:
    il paese ove, andando, ci accompagna
    l’azzurra visïon di San Marino:

    sempre mi torna al cuore il mio paese
    cui regnarono Guidi e Malatesta,
    cui tenne pure il Passator cortese,
    re della strada, re della foresta.

    Là nelle stoppie dove singhiozzando
    va la tacchina con l’altrui covata,
    presso gli stagni lustreggianti, quando
    lenta vi guazza l’anatra iridata,

    oh! fossi io teco; e perderci nel verde,
    e di tra gli olmi, nido alle ghiandaie,
    gettarci l’urlo che lungi si perde
    dentro il meridiano ozio dell’aie;

    mentre il villano pone dalle spalle
    gobbe la ronca e afferra la scodella,
    e ‘1 bue rumina nelle opache stalle
    la sua laborïosa lupinella.

    Da’ borghi sparsi le campane in tanto
    si rincorron coi lor gridi argentini:
    chiamano al rezzo, alla quiete, al santo
    desco fiorito d’occhi di bambini.

    Già m’accoglieva in quelle ore bruciate
    sotto ombrello di trine una mimosa,
    che fioria la mia casa ai dì d’estate
    co’ suoi pennacchi di color di rosa;

    e s’abbracciava per lo sgretolato
    muro un folto rosaio a un gelsomino;
    guardava il tutto un pioppo alto e slanciato,
    chiassoso a giorni come un biricchino.

    Era il mio nido: dove immobilmente,
    io galoppava con Guidon Selvaggio
    e con Astolfo; o mi vedea presente
    l’imperatore nell’eremitaggio.

    E mentre aereo mi poneva in via
    con l’ippogrifo pel sognato alone,
    o risonava nella stanza mia
    muta il dettare di Napoleone;

    udia tra i fieni allor allor falciati
    da’ grilli il verso che perpetuo trema,
    udiva dalle rane dei fossati
    un lungo interminabile poema.

    E lunghi, e interminati, erano quelli
    ch’io meditai, mirabili a sognare:
    stormir di frondi, cinguettio d’uccelli,
    risa di donne, strepito di mare.

    Ma da quel nido, rondini tardive,
    tutti tutti migrammo un giorno nero;
    io, la mia patria or è dove si vive:
    gli altri son poco lungi; in cimitero.

    Così più non verrò per la calura
    tra que’ tuoi polverosi biancospini,
    ch’io non ritrovi nella mia verzura
    del cuculo ozïoso i piccolini,

    Romagna solatia, dolce paese,
    cui regnarono Guidi e Malatesta;
    cui tenne pure il Passator cortese,
    re della strada, re della foresta.

    Giovanni Pascoli – Myricae – Ricordi di Romagna

    http://www.panoramio.com/photo/60333555#44954097

    Buona giornata

  75. SECONDO NATURA

    L’autunno secondo natura
    maschera il suo declino
    imbellettandosi d’ocra,
    di riflessi dorati e toni accesi.
    Tanto rispecchia la vana,
    umana mascherata e la fuga
    dall’idea della fine, dal dolore
    di quanto della vita si sottrae
    al controllo e all’illusione.

    (R.R. 12/10/2011)

    ______________________________

    Buona giornata.

  76. Raffaele, è bella, bella, ma proprio bella! E’ inutile che cerchi parolone e recensioni d’effetto, è troppo bella, parla da sola! L’ultimo pezzo poi è un battito di cuore!

  77. SUL PONTE

    Imparare a camminare sul ponte
    sospeso
    tra il pilone del passato
    e il pilone del futuro.
    Camminare serena
    senza vertigini
    nell’ampio spazio del presente
    senza saltare da cima a fondo
    tra nostalgie e desideri
    tra ricordi e preghiere
    tra rammarichi e proponimenti.
    E vivere, finalmente vivere
    di vita immediata
    come una creatura appena nata.

    Tosca Pagliari.

  78. Una poesia di concezione “filosofica”, direi.
    Una meditazione sull’ “hic et nunc”, dimensione dell’esistere tanto vicina a noi da essere come la terra su cui poggiamo i piedi, come l’aria che respiriamo, eppure talvolta così difficile da assumere consapevolmente da sembrare quasi un’ ardita architettura della coscienza, un “ponte” tra la nostalgia del passato e la fantasia del futuro, sospeso sulla vertigine dell’esistenza, sulla vita “immediata” (celebrazione questa dell’attimo fuggente e probabilmente di una non contaminazione idealistica o razionalistica dell’Erlebnis?).
    Complimenti.

  79. OMBRELLO

    L’OMBRELLO ARCOBALENO

    Il cielo piange
    cantilene di pioggia,
    gocce infinite
    rimbalzano a terra
    formano rivoli tristi
    accanto ai marciapiedi,
    ma un ombrello arcobaleno
    piroetta tra le mani
    di un fanciullo allegro
    che si para gli schizzi
    tra schiamazzi e risa;
    confonde la circostanza,
    l’animo padrone di vita
    e se la gioca a sua letizia.

    Tosca Pagliari

  80. Una poesia dove tristezza e letizia giocano e si intrecciano come i nastri di una giostra in una sagra paesana.
    Molto ispiratrice l’immagine dell’ombrello multicolore.
    Nell’aria sembrano danzare le note di “Singing in the rain*
    Buona domenica.

  81. Deliziosa fotografia, i fiori gialli sembrano dei piccoli soli caduti sull’erba e la poesia ne esprime mirabilmente il concetto. Bravo! Molto bravo, come sempre: il poeta e il fotografo.

  82. Silenzio. Hanno soppresso molte classi scolastica nell’ottica del risparmio. Questa classe virtuale si è via via soppressa nel risparmio di visite e di parole. Credo che ci vorrebbeuna riforma, purtroppo non solo i governi sono in crisi, ma anche gli animi della gente comune. Io non sono in grado di attuare riforme a questo spazio, non adesso, ma non chiudo, ascolto il silenzio. Il silenzio non è sinonimo di nulla, meglio il silenzio che nulla.

  83. Infatti,Tosca.
    Tu sai bene che l’assenza di commenti non è assenza di pensieri e neppure intenzionalità assenteista da interpretare in modo deterministico.
    Hai detto bene: il silenzio è occasione di ascolto e tanto spesso questo momento introspettivo è di vitale importanza.
    Credo che in certe circostanze la nostra testa sia come un ronzante alveare con pensieri simili ad api in cerca di polline o intente produrre miele.
    Anche gli alveari devono riposare e hanno la loro stagione di pausa. Non sono un apicoltore,ma credo che queste pause di riposo giovino alla produzione in termini quali-quantitativi.
    Io credo che in certi casi siamo come costretti dagli eventi ad accogliere la necessità di una pausa, talvolta ben volentieri (vedi ad es. le tanto sospirate vacanze), talvolta “obtorto collo” ( es. per malattie, ricoveri, imprevisti).
    Pausa come interruzione di una continuità, come perdita e assenza, metafora con impliciti significati esistenziali di morte e rinascita.
    Forse è questo che duole o turba nel profondo del subconscio.
    Al momento t’invio questi pensieri, poi spero presto anche un po’ di “miele” in forma poetica,se mi verrò l’ispirazione.
    Buon fine settimana.

  84. Mi piace. Mi piace il titolo, l’acrostico e l’ossimoro della “dolcezza amara”. Più di tutto mi piace il significato intrinseco che è in fondo una metafora di vita.
    La foto poi ha i toni dell’acquerello in un accostamento di colori e giochi di luce che la rendono davvero speciale.
    Complimenti al “fotopoeta” da parte della “scrilingante”.
    E buon inizio di settimana.

  85. Se domani ci fosse un miracolo
    se domani fosse migliore
    se domani si potesse sorridere
    se domani si potesse dirigere ogni cosa
    nel verso giusto,
    ecco sarebbe già sprecato
    dover attendere tutta la notte,
    ma il domani è incerto
    e tutta la notte serve
    per immaginare e sperare
    forse anche pregare.

    Tosca Pagliari

  86. Quanto piove
    quando piove!
    Manca quel ticchettio garbato
    quel gocciolio di gronda
    di rimabalzo cadenzato.
    … Quanto piove
    quando piove!
    Scrosci improvvisi
    tra lunghi silenzi
    torrenti tra cielo e terra
    gorghi di flutti
    impazziti.
    Quanto piove
    quando piove!
    Anche la natura
    ha imparato l’arte
    della spettacolarità.

    Tosca Pagliari

  87. Entrambe le poesie (“Se domani” e “Quanto piove”) mi sono piaciute molto e vi trovo un’impennata indiscutibile di stile e d’ispirazione. Quando la poesia decolla verso nuove altezze i risultati si vedono.

  88. Da questo autunno mesto attendo il riscatto della bruciante estate. Spero che cadano anche le mie foglie secche e si avvii una stagione di rinascita nel lungo sonno dell’inverno che verrà. A giorni forse lo saprò. Intanto grido al vento la speranza.

  89. foglie

    FOGLIE D’AUTUNNO

    Che si diranno mai
    le foglie moribonde
    che frullano nell’aria?
    Che si diranno nel brusio
    dell’ultimo grido?
    Lo sanno che vanno via
    nel vento
    per tornare alla terra
    e dalla terra
    trasformarsi in
    alimento del domani?
    O soltanto
    si lasciano andare
    quiete
    senza l’inutili domande
    senza dubbie risposte?

    Tosca Pagliari

  90. Stanotte festeggiamenti per Halloween.
    Mi reputo una persona abbastanza aperta verso la diversità e le culture varie. Tutto sommato quest’Halloween è molto coinvolgente per i bambini, per rinforzare anche l’uso della lingua inglese in modo piacevole, eppure avverto qualche nota stonata. Sul libro di lettura nessun riferimento a Ognissanti e tanto meno alla Commemorazione dei defunti, solo ed unicamente Halloween. Allora mi chiedo perchè l’incontro con una cultura debba rivelarsi un impoverimento della propria e non un’aggiunta, un arricchimento. Certo Halloween è più carnevalesco, più appariscente, ma che vuol dire che ormai tutto è apparire e che ben venga anche la cultura esterofila a soppiantare tradizioni legate ai sentimenti e al rispetto di chi ci ha preceduti? Lascio qui questa domanda se mai a qualcuno dovesse venire voglia di rispondere secondo il proprio modo di vedere le cose. E buon divertimento a chi stanotte ha intenzione di divertirsi.
    zucca

    Pensiero aggiuntivo:

    La natura fa le zucche piene, ma pare piaccia di più renderle vuote.

    Buona notte

  91. Sublime poesia sul tema, da sempre ispiratore – specialmente per poeti, pittori e fotografi – delle foglie autunnali. Complimenti.
    Su Halloween già qui altre volte credo di aver manifestato il mio scarso entusiasmo,ma …de gustibus!
    Mi è piaciuto il pensiero aggiuntivo, ironico e allusivo che ovviamente condivido.

    Sul tema proprio di queste giornate vi propongo una mia fotografia che vuole essere anche una metafora.
    http://www.panoramio.com/photo/61463935

    Buona giornata.

  92. LA ZUCCA DI HALLOWEEN

    Zona simbolica ambigua:
    Un “vuoto” paradossalmente
    Cerca di proporsi “pieno”,
    Con dignità di festa. Forse
    Americanata ben riuscita.

    (R.R. 2/11/2011)

  93. Se una ciliegia tira un’altra, un’ispirazione ne tira molte altre in un continuo miglioramento, così arriva il tuo fantastico acrostico. E Raffaele sai che ti dico? Ti dico che l’accezione del termine “americanata” qui trova tutto il suo italiano significato. E’ vero Halloween è proprio un’americanata!

  94. CADONO LE FOGLIE

    Fluendo come neve,
    Ocra, ruggine,
    Giallo, carminio,
    Lasciano i loro rami
    In una lenta danza
    E ci toccano il cuore.

    (R.R. , 3/11/2011)

    ______________________

    Buona giornata

  95. Bellissima! Mi è venuto in mente che potresti montare un video inserendo le tue fotografie autunnali, questo acrostico e altre tue poesie sullo stesso tema autunnale. Con un po’ di musica sarebbe stupendo e credo che in molti lo visiterebbero, anche di più che su questo blog. E’ un’idea che mi è venuta così all’improvviso, magari sono troppo invadente, il fatto è che lo immagino così bene questo prodotto che mi basta la sfaccitaggine di proporlo. Buona giornata anche a te.

  96. L’idea non è male,ma mi mancano la competenza e il supporto tecnico. Così mi accontento di vedere le altrui produzioni, come quest’ultima “Autumn leaves”, per esempio, oppure questa, “Buon mese di Novembre”, al cuo augurio mi associo.

  97. Ma che meraviglia questo video che hai trovato! Che sia davvero un “buon novembre”.
    Io invece sono testona e torno alla carica. Non è difficile fare i video se usi windows live movie maker che ormai è una funzione installata su quasi tutti i computer e forse ce n’è anche di megliori. Io ho cominciato con tentativi ed errori, la cosa peggiore è stata trovare le immagini giuste, ma tu da buon fotografo ce le hai senz’altro. Ancora oggi se dovessi fare un video andrei per tentativi ed errori perchè, alla mia età, con un po’ di sforzo, si può diventare abili, ma competenti mi pare proprio difficile. Tuttavia, anche se per strade tortuose poi ci si arriva, il prodotto finito può dare una parvenza di una certa capacità operativa. Pensaci ancora un po’ non si sa mai.

  98. piove
    Piove e tira vento,
    c’è chi sarà contento
    chi scontento,
    ma il vento tira
    e la pioggia cade.
    … Quel che succede nella vita
    ci piaccia o meno
    non se ne può fare a meno.

    (” Filosoficchia” spicciola di Tosca Pagliari)

  99. Nei limiti del possibile però se ne potrebbero prevenire i danni, viste le ultime notizie di cronaca.
    Buona domenica.

  100. SIC TRANSIT

    Il fico si spoglia
    depositando larghe
    squame. Lento
    le ossute braccia
    alza implorante
    alla vitrea foschia,
    giallo di morte.

    (R.R., 8/11/2011)

    ______________________

    Buona giornata

  101. Dall’immagine alla parola, dal colore alla coloritura, dal tangibile allo spirituale. Ecco come si fluttua cavalcando l’ispirazione. Sempre di grande qualità i tuoi prodotti. E sempre i miei più sinceri complimenti, Raffaele.

  102. CICLICITA’

    Come coriandoli
    sparge a profusione
    abbandonandoli
    alla compassione
    su viali e orti,
    sui giardini spogli.

    Brandelli morti
    coprono germogli
    di vita nuova.

    Così Novembre
    l’anima rinnova
    spargendo ombre.

    (R.R. – 12/11/2011)

    http://www.panoramio.com/photo/62003739

    ______________________

    Buona giornata e buon fine settimana

  103. Un altro giorno è andato con tutti i su e giù, il bello e il brutto, la quotidianità e l’imprevisto. Un altro giorno, un giorno in aggiunta, un giorno che ne aspetta un altro. Buona notte.

  104. Buona notte anche anche da parte mia. Pensa che stamani avevo improvvisato una poesia, sempre in tema autunnale, e spedita con il solito “invia commento”,ma – che disdetta! – è andata persa. Va a capire il perché e per come!

  105. Eccolo qua l’ho trovato in spam, insieme al suo duplicato. A volte quando c’è un link succede che il sistema lo marchi come spam, ora non dovrebbe più succedere per il link di panoramio, almeno si spera.
    Bella questa poesia con le sensazioni che scaturiscono dalle tinte infocate della natura, pare di vedere la scena ancor prima di cliccare su panoramio ed io, testarda come un mulo, convinta più che mai, t’invito ancora a ripensare al video. Forse faccio come la goccia che prima o poi buca il sasso o forse rimango una tremenda rompiscatole anche se con un nobile intento. Chiedo venia.
    In questo periodo sono senza ispirazione, affogo felicemente nella lettura, mi ubriaco di un’altra dimensione. Quando si trova un libro adatto ai propri gusti letterari è una risorsa alla vita di tutti i giorni. Sto leggendo “Eva Luna” di Isabel Allende. E’ un libro che mi chiama, lo sto letteralmente divorando. Vado a riprenderlo. Buona notte.

  106. Dimenticavo della poesia “Ciclicità” anch’essa resuscitata dallo spam. Mi piace il paragone delle foglie come coriandoli e la riflessione sul ciclo vitale della vita, il tutto sempre composto con sapienti versi. L’immagine poi è di una bellezza unica, mi ci farei volentieri un quadro. Ma come hai fatto a trovare tutte quelle forme e tonalità messe insieme? E’ stato un regalo a sorpresa della natura, o anche lì c’è lo zampino dell’artista della composizione ancor prima di quello del clic?

  107. Proverò a tener presente il tuo suggerimento,Tosca.
    L’immagine è stata un regalo a sorpresa della natura, come hai detto tu. Io non ho fatto altro che coglierlo al volo.
    Buona giornata e buone ispirazioni.
    __________________________________

    PROFONDO AUTUNNO

    In questi giorni
    il sole stanco incede
    come un vecchio
    curvo a passeggio
    sul viale spoglio.

    (R.R. – 15/11/2011)

  108. LO SCRICCIOLO

    Del gelo il messaggero
    m’accoglie stamattina
    con un volo leggero
    sul mantello di brina
    che si stende sul prato.

    Al suo trillo lucente
    sta sospeso il mio cuore;
    nel silenzio la mente
    mi rapisce il fervore
    del suo canto fatato.

    (R.R. – 18/11/2011)

  109. Che giornate!
    Meno male che tu mantieni la vena poetica alle stelle e onori con essa questo spoglio blog.
    Io aspetto tempi migliori, la ruota non può sempre girare nello stesso verso.

  110. E’ comparsa la nebbia. Tutto è immerso in un mare impalpabile, in un rarefatto e freddo vapore dove ogni cosa sembra perdere le sue abituali dimensioni e connotazioni.
    ____________________

    PRIME NEBBIE

    Nella cortina
    Evanescente
    Bisogna andare
    Bene accorti.
    In anticamera
    Attende il sole.

    (R.R. – 22/11/2011)

    ______________________

    Buona giornata.

  111. Mi tuffo anch’io in questa Nebbia dall’acrostico ben riuscito, più che ben riuscito!
    Mi ci tuffo con la stessa tecnica, ma con un altro spirito, o forse con lo stesso spirito e altre parole, ma scusami l’emulazione, in questa nebbia mi sento di immergermi.

    Null’altro
    Esala, solo
    Bambagia
    Biancastra
    Intrappola
    Anima e parole.

    Tosca Pagliari

  112. Ho letto tantissimo in questi giorni, non so come, ma ce l’ho fatta. Ho letto tantissimo e per questo fin’ora ce l’ho fatta. Al che mi è scaturito questo pensiero: “La parola scritta, da produrre o da recepire, è un antidoto alle banalità e alle quotidiane traversìe. La parola scritta è un nutrimento, un rifugio, una spiegazione al nostro esistere. Senza la parola scritta saremmo ancora nella preistoria del nostro spirito.” ( Tosca Pagliari).

  113. NOTTE
    DORME LA NOTTE
    Stanotte dormono le foglie,
    le strade, l’aria.
    Dorme la notte
    dorme il mio nome.
    Dormono le case
    con le luci spente,
    dormono i lampioni
    con le luci accese.
    Dorme la notte
    dorme il mio nome.
    Stanotte dormono le stelle,
    la cima del monte
    la faccia della luna.
    Dorme la notte
    dorme il mio nome.
    Dorme il grido
    dorme la lacrima
    dorme il respiro.
    Dorme la notte
    dorme il mio nome.
    Tutto dorme
    ed io mi sto sognando
    sveglia
    senza anni nè tempo
    pulsione di vita
    in divenire.
    Dorme la notte
    dorme il mio nome.
    Stanotte si veglia la notte
    che dorme.
    TOSCA PAGLIARI ( 27/11/11 )

  114. Ho notato che “Poeticamente approdati” non è aggiornato nella mia parte. Dato che ho sempre in mente di pubblicare un libro che contenga anche una selezione delle mie poesie, mi fa certamente comodo averne a portata di mano – ovvero a portata di click – la serie completa e anche per questo il tuo “servizio” è prezioso. Compatibilmente con i tuoi impegni mi piacerebbe che tu potessi aggiornare, in ordine cronologico, questa sezione del blog. Naturalmente ti terrò informata sugli sviluppi della prossima pubblicazione di cui per altro ti ho scritto in e-mail.
    Buona giornata.

  115. Raffaele rispediscimi le poesie mancanti su questo blog oppure su una mail e provvederò ad inserirle in ordine di data. Sto attraversando un periodo piuttosto pesante e a volte sono un po’ svanita, ma si può rimediare, anzi sono contenta di rimediare ed avere sul mio blog tutta la collezione completa delle tue poesie. Le aspetto.

  116. gilera
    LA GILERA ROSSA
    Quando si volava sulla Gilera rossa
    il fiato era giovane
    il rombo era gioco
    la strada incoscienza
    l’avvenire una scrollata di spalle.
    Solo la corsa aveva senso
    tra i filari di pioppi
    le braccia intorno alla vita
    il capo sulla schiena scarna
    la risata in gola
    con i capelli
    che s’appiccicavano
    in bocca.
    Ieri ho rifatto questo viaggio
    mentre il pilota ne faceva un altro.

    Tosca Pagliari

  117. Davvero la tua produzione poetica sta attraversando una nuova stagione, a mio modesto avviso qualitativamente in ascesa, con più felice ispirazione e stilisticamente molto più convincenti. Mi danno un’idea più “fisica”, reale, sanguigna, tangibile di te. Le emozioni che trasmetti viaggiano a fior di pelle, così pure le immagini. Risulti meno distaccata, meno sublimata, meno ex-cathedra. Queste sono le mie percezioni.

    Circa le mie poesie l’ultima da te inserita in ordine cronologico è SAPORE D’AUTUNNO del 22/10/2011. Segue l’immagine di un vascello con altre mie poesie di agosto 2011, quindi sfasando l’ordine progressivo. Forse le immagini possono trarre in inganno e far supporre che s’introduca la serie di un altro autore. Le mie successive a SAPORE D’AUTUNNO, tutte datate e firmate R.R., sono tutte qui, facilmente rintracciabili in VIVERE SECONDO NATURA.
    Naturalmente provvedi quando ti è possibile.

    Colgo l’occasione di queste tue impegnative giornate per riproporti

    SAPORE D’AUTUNNO

    Mi duole certo
    Intraveder la fine
    E coglier d’ogni cosa
    L’autunnale stagione
    E sua dolcezza amara.

    (R.R., 22/10/2011)

    …e tu sai perché.

    Buona giornata

  118. Raffaele, ho dato una sistemata alle tue poesie su “Poeticamente approdati” e mi sono stupita di quante te ne avessi lasciate indietro. Spero di avere rimediato, ma fammi sapere nel caso ci fosse ancora qualche incongruenza.
    Grazie per quel che mi dici a proposito della mia vena poetica, a me è venuto di pensare che da sempre l’umanità dà il meglio di sè nelle situazioni peggiori. Grazie anche per la poesia “Sapore d’autunno”, ciò che si addice alla natura si addice ugualmente alla “natura” umana: “Sic transit gloria mundi”.

  119. Giornate frenetiche: adempimenti burocratici, rientri pomeridiani, manovre natalizie. Questo a scuola, il resto poi assorbe ancora di più. Dovrei aprire un nuovo thread, questo ormai è arcilogoro, ma il tempo e l’inventiva non sono per ora dalla mia parte. Spero di rimediare presto. Buona notte.

  120. Dare tempo al tempo,Tosca. Questo sarà arcilogoro,ma è sempre uno spazio accogliente. Vivere secondo natura non è limitato ad una stagione. A volte la conferma e la cura di alcune cose “stagionate” è più apprezzabile e solida di una ricerca di novità a tutti i costi. Permettimi a questo proposito di citare l’introduzione al mio vecchio libro “Chiese” (2005):

    “L’Antico sta scomparendo e con esso si spegne l’ eco del Mistero, mentre l’atmosfera del Sacro soffre d’ asfissia.
    Ingenuamente s’adoperano i restauri se sottraggono al fascino dei vecchi intonaci le sfumature pazientemente dipinte dal lungo lavoro del tempo e se
    l’ odore delle moderne vernici spegne l’ irripetibile aroma nato dall’ alchimia che nei secoli ha mescolato incensi, fumi di ceri e aliti di antiche pietre.
    Nell’ intento di salvarne il ricordo e sottrarlo, finchè sarà possibile, all’ inevitabile oblio, affido ai sogni, ai simboli e all’ ispirazione il sostegno e la guida per scrivere queste pagine”

    Buona giornata

    http://www.panoramio.com/photo/62874594

  121. Hai perfettamente ragione.
    Stasera mi va di sedermi su quella panchina che hai fotografato e mettermi a guardare l’acqua che scorre filosofando sul famoso “Principio d’Archimede”. Mi sono resa conto che questa volta la risalita sarà quasi impossibile, di conseguenza mi toccherà imparare a nuotare sottacqua, a vivere in apnea, a diventare una mutante, eppure non mi piace. Intanto vado a dormirci sopra. Buona notte.

  122. Natale 2011

    Nell’aria, ancora stranamente tiepida,
    si sente appena l’atmosfera magica
    che solo il Natale sa creare.
    Tutt’intorno c’è solo molta tristezza
    poca gente per strada,
    ed i negozi pieni di addobbi, luci e regali
    colmi solo di solitudine e disperazione…
    Magici momenti del Natale
    perduti fra i mille problemi
    che affliggono ogni essere umano.
    Vorrei poter essere come i bambini
    che ancora riescono a emozionarsi
    solo all’idea di un natale pieno
    di speranza, felicità e regali!!!
    Beata fanciullezza, che riesce
    ancora a godere delle piccole gioie
    avute dal semplice allestimento
    dell’albero o del presepe
    insiema a mamma e papà
    inconsapevoli di ciò che
    sta accadendo nel mondo!!!
    Lo smarrimento è dentro
    il nostro animo….
    un futuro pieno di tante incertezze.
    Che futuro per i nostri figli???
    Cosa ci riserverà il nuovo anno?
    Speriamo in una nuova e grande rinascita…
    …è solo un’utopia…..? Manca poco
    e ne avremo la certezza.

    Un caro saluto a Tosca ed a Raffaele. Mi scuso non esserci stata ,ma sono stata troppo presa da tanti problemi di lavoro… e non solo.

  123. Ben tornata Daniela con questa bella poesia dai toni disincantati a causa dell’incerto vivere presente e futuro. Se penso ai bei natali allegri che abbiamo passato su questo blog, quando eravamo un gruppetto animati da tante trovate, da tante battute, mi viene da correlare che anche questo piccolo mondo virtuale, di riflesso da quello reale, ha avuto dei notevoli cambiamenti. Eppure, non me ne dolgo, ogni cosa va col suo tempo, l’importante è saper apprezzare il bene di quello che rimane e cosiderare che quando tutto sembra svanire solo ciò che è solido rimane. Tra i mille problemi che noi tutti giornalmente affrontiamo per ora eccoci qui per un pensiero, un contributo, saluto di cuore. Grazie e buona serata.

  124. Cara Tosca, mai come quest’anno mi sento veramente strana, a volte spaventata dal futuro, da ciò che potrebbe accadere. Io sono poi una pessimista per mia natura e quando mi sento così è presagio di cose non belle. 🙁
    Sto soffrendo di una tendinite alla mano destra, oggi il medico mi ha fatto una puntura nel palmo della mano dolorosissima e spero di poter risolvere….mah non c’è un attimo di pace. Io chiedo solo questo a Gesù Bambino, in una letterina: salute, pace serenità e vita semplice ma gioiosa per tutti! Ricordo con tanta nostalgia le fredde giornate di dicembre, quando la sera dopo aver cenato ci si riuniva tutti insieme in famiglia a giocare a tombola.Ricordo le cartelle di cartone, e si” puntavano” i numeri usciti con i fagioli oppure i ceci; ogni cartella costava 10 lire e che gioia quqndo si vinceva quel gruzzoletto, per noi bambini era un vero tesoro. Si mangiava il torrone fatto dalla nonna, le nocciole tostate ma per mangiare il panettone si doveva aspettare che fosse già nato Gesù. Per non parlare dell’atmosfera che si creava, per l’esattezza l’8 dicembre, quando come vuole la tradizione si addobbava l’albero di natale con le lucine ad intermittenza, ed il presepe. La vigilia, poi, si andava ad ammirare il famoso “zuccu di natali”,gli zampognari passavano per le strade deliziandoci con il loro suono e noi felici per questa atmosfera magica.
    Ed oggi? Le strade sono addobbate con poche luci, i negozi pieni di luci e colori , aspettano che entri qualche acquirente… e i bambini? stanno davanti al pc, o ai loro videogames, sempre più isolati in un mondo virtuale. Non si comunica più, si è veramente Soli con un immenso vuoto attorno… che tristezza immensa… questa è purtroppo la nostra amara realtà.

  125. Amara e pur vera considerazione riguardo al Natale, carissima Daniela.
    Spero che la tua mano sia già in via di guarigione. La salute è una grande cosa che spesso non teniamo nella dovuta considerazione. Ogni giorno che ci svegliamo sani dovremmo essere felici solo per questo, invece ci lasciamo prendere da centomila beghe.
    Anche quest’anno il Natale arriverà e passerà come sempre e come sempre una volta passato non ce lo ricorderemo fino al prossimo anno. E’ una tappa nel ciclo delle stagioni, nella nostra cultura, nella nostra fede. Dovrebbe essere sempre Natale, quello nella vera essenza, ogni giorno, ma è solo un’utopia e con questi nuovi modi di vivere forse non lo è più neanche il 25 dicembre. Io a Natale mi sono sentita sempre molto triste, non so perchè, ma fin da che ne ho memoria di quel giorno rammento una grande malinconia anche nelle migliori situazioni. Quest’anno che già sono d’animo cupo a ragion veduta non so come andrà. Confido negli affetti dei miei cari e dei miei amici compresi quelli virtuali.
    Domani si torna al lavoro, buon inizio di settimana a te e a tutti quanti.

  126. Dobbiamo ricordare che questi sono i giorni con le ore di luce più brevi di tutto l’anno e il buio è il grande protagonista, anche se pro tempore, di buona parte della nostra quotidianità: ore di lavoro, ore di riposo, ore di vita familiare, amicale o di semplice contatto con noi stessi.
    Il sole è molto basso, anche nelle ore meridiane, e la sensazione che dà è quella di una senescenza del grande, biblico “luminare maggiore”.
    In questa annuale parentesi di buio assistiamo al trionfo della luce nei riti laici e religiosi del Natale: luminarie pubbliche, festoni intermittenti, alberi scintillanti e presepi che riflettono la luce della nostalgia d’infanzia e certamente anche dell’idealizzazione della vita familiare.
    L’umanità in questo periodo di buio cerca di rianimare magicamente la luce della propria anima migliore, vuole sentirsi e credersi buona, amabile e amata, redenta dalle pene della vita e ogni volta ritenta il grande miracolo della salvezza che giunge dall’Altro, o per dirla metaforicamente “dall’alto dei cieli”.
    La malinconia che spesso si vive tra le pieghe del Natale è forse inversamente proporzionale all’aspettativa di un grande, magico miracolo che possa stravolgere la realtà esistenziale, trascendendone limiti e condizioni. In questa magia tutti ci caliamo, in buona fede o in modo strumentale, fedelmente ogni anno.

  127. ARIA DI NATALE

    Eppure ancora struggente
    dai labirinti della memoria
    ritorna la nenia di Natale,
    portando con sé ricordi,
    emozioni, sorrisi e lacrime.
    Stringe alla gola il nodo
    prepotente del desiderio
    e gli occhi umidi cercano
    come bimbi sorprese e doni.

    (R:R., 13/12/2011)

    ____________________________

    Buona giornata

  128. Bellissima poesia Raffaele, come al solito sei davvero un “grande”. Mi piace molto il tuo stile nello scrivere, davvero bello ed efficace. Grazie per allietarci con i tuoi lavori davvero splendidi, hai acceso una luce scintillante in questi periodi bui e cupi.
    BRAVO!!!

  129. Grazie per il tuo apprezzato parere, Daniela. Devo dire che i vostri recenti scritti, tuoi e di Tosca, mi hanno fatto riflettere e mi hanno dato l’ispirazione per meditare un po’ e scrivervi qualcosa. Buona serata.

  130. Ecco fatto.
    Stupenda poesia, Raffaele! Complimenti!
    Anche il tuo video Daniela è molto gradevole.
    Sempre a Raffaele voglio dire che l’ispirazione pare avere un effetto rimbalzo, e questo è eccezionale, perchè dal tuo ultimo commento anch’io ho tratto ispirazione e spero presto di mostraverlo. A dopo.

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