DAL QUADERNO BLU

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http://dnasab.net/artist-statement_photography/ Nell’ozio della calura estiva ho preso tra le mani un vecchio quaderno e tutto quello che c’era racchiuso prepotentemente ha ripreso vita:
IL MIO QUADERNO BLU

Il mio quaderno blu
d’inchiostro sbiadito
di naftalina
e petali di rose
di giovinezza
e pianti e risa.
Il mio quaderno
blu riaperto
nell’arsura svogliata
di fine luglio
ha parole
rubate all’oblio
sensazioni ibernate
che il caldo ridesta
e tutto rivive.
( Tosca Pagliari)

In questo articolo ho così deciso di pubblica parte del contenuto del quaderno blu.

Non avevo voglia di far nulla, ora ho forse ho voglia di fare troppo, ma ci sono scintille più potenti del fuoco.

 

34 thoughts on “DAL QUADERNO BLU

  1. E L’ANIMA MI DIVENTA D’INCHIOSTRO

    l

    La mia vita
    fluita dal nulla
    a strillare sul mondo.
    La mia storia
    i miei ricordi
    le mie esperienze
    tutto questo fuggito
    o rimasto in me
    a svolgersi e riavvolgersi
    su una vecchia bobina?
    A chi posso raccontare?
    Solo io posso ascoltarmi
    e sentire il rumore di me stessa.
    E l’anima mi diventa d’inchiostro
    scrivo…

    ( Tosca Pagliari – 13 marzo 1979)

  2. E TU ANDRAI

    l

    E tu andrai
    più lontano dell’irraggiungibile
    ed io verrò con te,
    leggera,
    presenza impercettibile
    e viva
    ombra amica sul tuo cammino.

    Ed io andrò seguendo altri passi
    e ti porterò con me.

    Ti porterò racchiuso in una lacrima,
    nel tremito di tutto il mio essere
    scosso dai tuoi baci.

    ( Tosca Pagliari – 1975)

  3. NON PENSARE

    f

    Non pensare a quel che sarà domani,
    non fare troppe domande,
    troppe riflessioni,
    creare problemi,
    … zattera dispersa in alto mare.
    E cerchi un lido
    un appiglio
    a cui aggrapparti.
    E ti scivolano le mani
    sull’ultimo sostegno
    … adagio, adagio anneghi,
    giù in basso verso il fondo
    tra alghe, conghiglie e coralli
    e non senti più il brontolio dell’onde:
    giganti bramosi che rapiscono il cielo.
    Giù in basso verso il fondo
    travolto da troppi pensieri,
    dubbi, domande
    e la ragione perduta
    tra alghe, conchiglie e coralli.
    E domani non farai più domande
    domani niente riflessioni
    … alghe, conchiglie e coralli
    e sopra l’oceano che sbatte
    una zattera vuota contro gli scogli.

    ( Tosca Pagliari – 1975)

  4. FERMATI E ASCOLTA
    t

    Non andare troppo lontano
    dovresti camminare troppo
    per tornare a raggiungermi
    dovrei fare troppa fatica
    per cercarti.

    Non correre
    non fuggire
    fermati
    e ascolta.

    Ascolta la vita che passa
    e lancia il suo grido d’amore
    non soffocarlo.

    Non dire troppe parole
    fermati
    e ascolta.

    Ascolta le frasi non dette
    e i silenzi
    e i pensieri.

    Ascolta il tempo che scorre
    e racconta una storia
    la storia di un uomo e una donna.

    Sì, fermati
    e ascolta.

    ( Tosca Pagliari – 1975)

  5. ROSSI PAPAVERI
    e

    Ho visto rossi papaveri
    e ho sentito l’estate
    calda e arida
    scottarmi la pelle
    e soffocarmi l’animo.
    Ho visto i tuoi occhi
    assumere trasparenze cristalline
    e nuove sfumature,
    nei miei ho provato un bruciore strano
    quasi un tremito di pianto.
    Non so, forse era il sole
    troppo abbagliante,
    forse la polvere estiva
    o la gioia d’averti e d’amarti
    o la paura di perderti
    o chissà che.
    Forse era solo un nodo di parole
    spuntato all’improvviso
    come rossi papaveri.

    ( Tosca Pagliari – 1975)

  6. UN’ALTRA PRIMAVERA

    g

    Ecco
    il mandorlo si riveste di trine
    palpito di un’altra primavera
    e la terra ride
    complice di un’esistenza che si rinnova.
    E il tempo scorre
    di anno, di giorno
    di ora dopo ora divengo.
    E il passero nudo
    mette le piume e vola
    vola alto nell’immenso,
    nel suo cielo d’illusione,
    nella sua folle precaria giovinezza,
    finchè le ali lo sospingono vola
    nel suo sogno d’amora
    candida gemma di mandorlo
    sbocciata all’alba.

    ( Tosca Pagliari – 7 aprile 1976)

  7. UN VOLO DI COLOMBO BIANCO

    v

    Voglio portarti
    un volo di colombo bianco
    per liberarlo
    nel buio pesto del tuo animo
    e lasciarlo lì a cantare
    musiche di vento.
    Ma tu non spezzargli le ali
    morbide di speranza
    tiepide d’affetto.
    Fallo vivere
    il tempo tempo di un incontro
    pago d’essere
    atomo d’amore
    elemento d’aria
    sogno
    incoscienza
    eternità.
    Poi immolalo pure
    ai bisogni quotidiani
    alle esigenze del mondo,
    ma almeno per un’ora
    tieni nel petto
    lascia che voli
    il suo volo d’amore
    nel bagliore di quest’incontro.
    Lascia che sia tenerezza
    passione
    amicizia
    comprensione
    ristoro
    per la tua sete di pace
    per la mia gioia d’averti accanto

    ( Tosca Pagliari – 10 aprile 1976)

  8. TUTTO E’ IRRIPETIBILE

    e

    … E ci saranno altre occasioni
    per noi domani …
    o sarà tutto qui
    il poco che ci resta.
    … Ogni attimo vale un’eternità …
    Tutto è irripetibile.
    Forse avremo ancora qualcosa
    che somiglierà a ciò che è oggi
    e sarà di più o di meno
    ma mai come adesso.

    ( Tosca Pagliari – 30 ottobre 1977)

  9. IL TEMPO SONO IO

    v

    Sento
    scroscio d’acqua di cascata
    impetuosa e viva.

    Sento
    il canto dei miei giorni
    che si sciolgono nel tempo
    e il tempo sono io
    sono io la vita
    il cielo chiaro
    richiamo lontano
    d’infinito.

    ( Tosca Pagliari – 1978)

  10. RESIDUI

    b

    L’ulivo abbraccia i suoi nidi
    e la zanzara del fosso
    s’annega.
    Sullo sfondo dello scenario
    mi recito la vita in poesia
    per scrollarmi di dosso
    i residui di ieri.

    ( Tosca Pagliari – 14 aprile 1979)

  11. CORRERE

    h

    Correre per correre
    e mai per arrivare.

    Fatemi correre
    la corsa del vento
    e del daino bianco.

    Fatemi correre
    la corsa del bene e del male
    la corsa dell’incoscienza.

    Datemi un sentiero per correre
    datemi il sentiero del bosco
    per perdermi
    senza ricordi.

    ( Tosca Pagliari – 20 aprile 1979)

  12. CHI?

    P

    Chi comporrà il mosaico
    dei miei segreti?

    Non so più ascoltarmi
    capirmi e compatirmi.

    Sono il sasso affondato nello stagno
    sono la mosca
    sotto il bicchiere
    sono il groviglio del rovo.

    Chi snidierà
    i miei sogni braccati?

    ( Tosca Pagliari – 21 aprile 1979)

  13. SENSAZIONI

    g

    Il sentimento
    è un otre gonfio
    d’acqua salata
    bevi
    e la sete
    brucia più forte.

    La passione
    è il roseto
    che s’arrampica sulla pelle.

    L’amore
    è la bacca rossa
    spaccata dal sole.

    La vita
    è la pioggia del temporale
    e la morte
    il silenzio del cipresso.

    ( Tosca Pagliari – 4 maggio 1979)

  14. ANIMA

    g

    Ho un’anima agita
    vaga
    minuscola
    anima da colibrì.

    Ho un’anima ottusa
    che non m’assolve
    nè mi condanna
    anima zitta
    livida di stupore.

    ( Tosca Pagliari – 20 giugno 1979)

  15. LA LUNA E’ DI MADREPERLA

    g

    La luna
    è di madreperla.
    Fate tacere i grilli
    o insegnategli
    a cantare un nome.
    E’ sempre lo stesso nome
    e la stessa canzone.
    Potessi averti o dimenticarti.
    La luna è di madreperla.
    Sento i grilli
    accompagnare un pianto.

    ( Tosca Pagliari – 18 giugno 1979)

  16. IL MIO CUORE

    f

    Il mio cuore
    si fa di terra nuova
    acquattato nel buio
    scoppia il seme
    di un’altra illusione.

    Il mio cuore
    si profuma
    di resina e di menta.
    Da dietro il muro
    mi spia
    l’ombra della paura.

    ( Tosca Pagliari – 1 agosto 1979)

  17. OCCASIONI

    g

    Cogli
    una notte
    un respiro
    un uomo.

    Bevi
    un sorso
    un bacio
    una rugiada.

    _ La felicità è un frammento
    la vita è un’occasione._

    Credi
    un amore
    un folletto
    una bugia.

    Cerca
    finchè avranno
    odore di resina i pineti
    e le orbite i pianeti.

    _ Il tempo è un’illusione,
    lo spazio
    è figlio dell’universo._

    Rompi
    una bottiglia vuota
    le paure
    e l’incertezze.

    Chiedi
    un libro antico
    una storia
    il tuo destino.

    _ La verità è il divieto d’accesso della mente,
    la morte
    l’ultimo sipario della recita._

    ( Tosca Pagliari – 10 ottobre 1979)

  18. IO DEVO CREDERE

    m

    Io devo credere che
    una sera
    la mia amarezza
    travestita d’odio
    s’annegherà
    in un secchio
    d’acqua pulita.
    Secchio d’acqua di fonte
    da bere insieme a te
    secchio d’acqua innocente
    attinta dal pianto d’un bimbo.

    Io devo credere che
    ti condurrò una notte con me
    su un letto fresco di lini
    a rubare le stelle
    e i segreti d’amore
    ai folletti del buio.

    E poi devo credere ancora
    al vento che culla
    la grande cesta di giunchi di palude
    sui nostri corpi
    in attesa di miracolo.

    E credere sempre
    al tuo viottolo
    che un giorno
    s’incrocia col mio
    nel silenzio
    d’un bosco di querce
    e con la tua mano
    attaccata alla mia
    arrivare fin là
    dove le farfalle
    tessono nidi di seta agli amanti
    là dove persino la morte
    attraversa in punta di piedi
    per non svegliarci.

    ( Tosca Pagliari – 22 gennaio 1980)

  19. DOMANI
    f

    Domani
    il sole salirà in cielo
    ed ogni cosa che illuminerà
    parlerà di te,
    un parlare fitto fitto
    che solo io sentirò in segreto
    nel flusso del mio sangue.
    Nel silenzio del pensiero
    mille volte griderò il tuo nome
    e mi risponderai
    ad ogni pulsare di tempia.

    ( Tosca Pagliari – 18 febbraio 1983)

  20. DENTRO DI ME

    v

    E sentirò dentro di me
    la tua vita
    come un frullare di passero
    come una carezza
    fino alle viscere.
    E nutrirò dentro di me
    la tua vita
    a sorsi dolci di miele
    che ti coglierò
    nella gioia dello sguardo
    tenero e fiero.
    Saremo noi
    un’unica, grande, fertile
    terra stesa al sole
    le mie radici
    intrecciate alle tue
    ad assorbire la linfa
    dell’esistenza.

    ( Tosca Pagliari – 4 settembre 1983)

  21. CONTINUA A SORRIDERE
    b

    Continua a sorridere
    ho voglia di baciare
    il tuo sorriso
    le tue labbra
    dove muore la malinconia.

    Sorridi
    ho voglia di baciare
    la tua guancia che s’increspa
    il tuo sguardo che s’illumina
    mentre sorridi.

    E sento crescere sulla mia pelle
    primule bianche
    figlie del tuo sorriso.

    ( Tosca Pagliari – 1983)

  22. IL BALLO DELLA VITA

    f

    Non farà sempre questo caldo
    così come non rimase il freddo dell’inverno
    tornerà l’autunno
    ci sarà tepore d’altre primavere.
    Non si ferma nè il bello
    nè il brutto.
    tutto è in divenire
    e tra un lamento
    e un desiderio
    passo
    passo
    balleremo tutti quanti
    il ballo della vita
    passo
    passo
    passeremo
    tutti quanti
    a un altro ballo
    con musica sconosciuta.
    .
    ( Tosca Pagliari)

  23. Buon 10 Agosto,
    con l’augurio che qualche desiderio,
    con stelle o senza stelle,
    a lungo caldeggiato, o forse inaspettato,
    si possa realizzare, facendoci vivere
    il nostro sogno di mezza estate.

  24. f

    NOTTE DI SAN LORENZO

    Sui ciottoli della spiaggia
    occhi di ragazze
    occhi di ragazzi
    accarezzano il cielo
    spremono gocce di stelle
    sfuggenti
    su illusioni di desideri
    giocando
    il gioco della speranza.
    Lunga è la notte
    lunga ancora la vita
    padroni del loro destino
    che si avveri ogni loro
    volere.

    ( Tosca Pagliari)

  25. BUONA DOMENICA
    al mare, ai monti, in campagna, in città, al lago, in pianura, dovunque voi siate e con chiunque voi siate che sia lieto questo giorno e vi resti come dolce bagaglio nella memoria.
    Saluti da me e micio.

    f

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