A TE

Quando ancora non c’eri

dov’eri?

In attesa d’esistere

vivevi nei sogni

nei fluidi d’ogni

essere che t’ha preceduta

che ha creduto

che la vita

fosse  uno scorrere misterioso

una catena d’eventi

predisposti

per altri eventi.

 

Quando ancora non c’eri

dov’eri?

Non certo nel nulla

ma in qualche vibrazione del cosmo

in attesa del tuo momento

per riempire una culla.

 

Adesso che ci sei

e cominci a sentire

il divenire del tempo:

“Auguri!”

Auguri per la gioia del tuo sorriso

per la luce sul tuo viso

al battito di mani

del tuo primo compleanno.

 

A te bimba

da una voce fra tante

che ti amano.

 

Tosca Pagliari (5 giugno 2007).

DALLA PIANTA AL FRUTTO

La fierezza del padre,

lo spirito libero della madre:

un essere potenzialmente

in continua esplosione.

Ma fu un dono di nascita

o la scelta

d’imitare

quel che più piacque di loro?

Come il frutto sull’albero

 segnato nel colore

nel sapore

nell’odore?

O come la farfalla

che vola

e sceglie

il proprio fiore?

Oppure come l’ape

che inventa il proprio miele

col polline che trova?

Siamo preordinata consistenza

o assemblamento di libera coscienza?

(Tosca Pagliari – Pasqua 2015).

PROMESSE DI PRIMAVERA

La primavera

è una promessa delle stagioni

torna sempre

dopo il giro dell’inverno

prima dell’estate.

Torna e schiude i fiori

con baci di sole.

Torna e t’invecchia

di un’altro anno,

ma non te ne accorgi

perchè forse incosciamente pensi

che torni anche la tua primavera

e non rifletti

che la vita fa altre promesse

che il tempo andato è andato

e non torna.

Non torna neanche

chi è andato oltre il tempo

eppure il fiore muore

e riappare

nello stesso punto

dello stesso giardino

a dispetto di tutto

perchè tutto il resto continua.

Tosca Pagliari (marzo 2015)

PENSIERI NELLA SERA.

Quando cala la sera
l’animo si toglie l’abito del giorno
si spoglia d’apparenza
spegne sorrisi di circostanza
si veste di stanchezza
e d’intimi pensieri.
Quando cala la sera
la corsa rallenta
e la malinconia sorpassa
ogni tenace intenzione.
Solo lo sbadiglio
posato sul cuscino
percepisce il palpito
del giorno che verrà.
Tosca Pagliari (marzo 2015).

TRA LUNE E SOLI


Avevo principio di pianto
poi ho visto la luna
tonda
con faccia di madre
millenaria
osservatrice
del mondo.
Avevo principio di pianto
poi ho visto il mare
partorire il sole
disco di luce
millenario
calore del mondo.
Avevo principio di pianto
poi ho sentito
scorrere il tempo.
Ticchettio
di notti e di giorni
di giorni e di notti.
Avevo voglia di pianto
poi ho sentito
fuggire il tempo
e la briciola spersa
del mio passaggio.
Avevo voglia di pianto
poi ho capito
che il più era già passato
e toccava solo passare il meno
del tempo che resta
sulla scena del mondo.
Avevo voglia di pianto
e mi sono sorrisa dentro:
se ho fatto il grosso
saprò fare anche il poco
tra lune e soli
soli e lune
ora e dopo
e poi
nulla.

Tosca Pagliari (ottobre 2014)

INSONNIA

Insonnia

manto scuro di cielo

miriadi d’aghi

l’han forato

di stelle

un morso

ha strappato

una fetta

di luna calante.

Rombi d’auto

tagliano la notte

in strisce d’asfalto

stridente.

Schiamazzi improvvisi

di gatti agitati

che si cercano

che accerchiano

sacchi neri

sui marciapiedi.

Insonnia

aria ferma

di notte d’estate

sudore

di pelle

brunita.

 

Insonnia

irrequieta

di dita

che non trovano posa

e battono tasti

pensando che basti

inventare parole

per dare alla mente

sopore

e senso

alla notte che passa

sgravando

dalla toppa del buio

un giorno ancora.

(Tosca Pagliari – agosto 2014)

 

 

 

 

 

CALDO

Caldo

che bolle

caldo

che cuoce

caldo

che scotta

caldo

che infuoca

caldo

che esala

umori

e malumori

caldo

che cerca

la fronda e la fonte

caldo

che grida

alito di vento.

Caldo

che toglie

il filo del senno

e s’inventa

formule rare:

vado

e

riempio bottiglie

di caldo

le metto in dispensa

conserva preziosa

nei giorni d’inverno.

Tosca Pagliari (agosto 2014)