OVER BABEL (dedicata alla voce delle generazioni future)

OVER BABEL
perché noi parleremo molte lingue
e in molte lingue ci intenderemo.
Nessuna torre mai più crollerà
la nostra nuova torre il cielo toccherà
e poi ancora più su.
Perché noi parleremo molte lingue
e se ogni lingua porta pensieri alla mente
e sentimenti al cuore
noi avremo più pensieri e più sentimenti
OVER BABEL
perché noi parleremo molte lingue
e di tutte le parole di tutte lingue
ne faremo ricchezza d’idee
per trovare le soluzioni
alle cose sbagliate
per inventare
una storia nuova
la giusta storia dell’umanità.
OVER BABEL
perché noi parleremo molte lingue
e molte lingue
non saranno più un suono indistinto
ma musica, soltanto musica
un coro universale
un’armonia di pace.
(Tosca Pagliari – febbraio 2016)

OVER BABEL
Because we will talk many languages
and we will understand each other in many languages.
No tower will ever fall down again
Our new tower will touch the sky
And then it will go even further.

Because we will talk many languages
And every language will bring thoughts to the mind
And feelings to the heart
We will have more thoughts and feelings

OVER BABEL
Because we will talk many languages
And for every language
we will grow rich of ideas
to find solutions
for the wrong things
to make up a new story
the right History of humanity.

OVER BABEL
Because we will talk many languages
And many languages
Will not be an indistinct sound
But music, only music
An universal choir
Of harmony and peace.

(Tosca Pagliari – February 2016)

IN MILLE MODI CI SONO I PAPA’ (poesia per bambini- festa del papà)

Ogni bambino e bambina ha un papà
proprio ognuno ce l’ha.
Ci sono papà ogni giorno accanto
ci sono papà che mancano tanto
ci sono papà vicini e papà lontani
papà che scaldano le mani
papà che scaldano i pensieri
papà che guidano per lunghi sentieri
papà che accompagnano per pochi passi
papà che guardano da una stella lassù
un bambino o una bambina che gioca quaggiù.
Ci sono papà per nascere
e papà per crescere
ci sono papà che insegnano
papà che comprendono, papà che aiutano
papà che perdonano
papà che danno
tutto quel che hanno.
In mille modi ci sono i papà
ogni bambino e bambina ce l’ha
e per sempre lo terrà.
Ogni bambino e bambina ce l’ha nel cuore
ce l’ha nei tratti del proprio viso
nel colore della propria pelle
nell’ esperienze che ha condiviso
nei sogni delle notti più belle
nella felicità di un sorriso
perché un papà
ogni bambino e bambina ce l’ha
e in qualche modo per sempre lo terrà.

(Tosca Pagliari – marzo 2016)

IL GRIDO

Il grido alla nascita
è uno schianto
un’energia cosmica
e rimane
ti segue
ti appartiene
sospeso
su di te
in ogni istante
per ricaricarti
per proteggerti
per innalzarti
tutte le volte
che respiri
la collera
e la paura
tutte le volte
che sei viva
e vuoi restarlo
al di là
di tutte
le angosce
e lo spavento
di quel tuo stesso grido.
(Tosca Pagliari -marzo 2016)

LE ALI

Ognuno nasce dotato di ali

e può riuscire a volare

oltre il pianto

la pena di vivere

la precarietà

del tempo

che va.

Sono ali

tessute di  nulla

sono ali pronte a tutto.

Le devi solo riconoscere

e comprendere per quale volo

sono state confezionate e poi donate.

Donate a te, a me, a tutti

sicchè vivere è pena

e gioia e speranza

di ognuno.

Io ebbi ali

prima di carta

e d’inchiostro, poi

di tasti e battiti sempre

più lievi, più fluidi, più lontani.

Io ebbi ali di gabbiano e di farfalla

d’aquila e di gufo e di colibrì

ali grandi, ali minuscole

ali di giorno, ali di notte,

ma ali leggere.

Ali di parole

ali lievi e variopinte

per volare oltre la pena

oltre lo schianto della paura

oltre l’abisso della solitudine

oltre il baratro dell’incomprensione.

Io ebbi ali per sorvolare sul pianto

ed atterrarre sul sorriso

ebbi ali per scrivere

e scelsi a volte

l’ironia.

(Tosca Pagliari- marzo 2016)

 

CANTO DI LUCE


Sono la luce
e ti regalo colori
bagliori di sole
sfolgorio di stelle,
un mondo chiaro
la sicurezza del faro
l’ iridescenza
dell’arcobaleno.
Sono la luce
ti accendo la notte
semino scintille
nei tuoi pensieri
segno il percorso
dei tuoi sentieri.
Sono la luce
fulgida è la mia voce
nel vento dell’aurora
mesta nel canto della sera.
Sono la luce
e ti porto la vita
la conoscenza
la speranza.
Sono la luce
ardente della fiaccola
fioca della lucciola
tremula del cero
fredda della lampada.
Sono la luce
e disegno la tua ombra
perché sono luce
se buio c’é.

( Tosca Pagliari – 2015 – per “Andare oltre si può”   )

Se volete votare questa poesia

http://www.andareoltresipuo.it/images/progetti2015/scrittura/14_Pagliari.pdf

PARLANO LE MADRI

Parlano le madri
trepidano le madri
s’affannano le madri.
Hanno battiti di cuore accelerati
e respiro intenso.
Hanno allerta di segugio
balzo di tigre
ala di chioccia
lingua che lecca ferite
di cuccioli.
Hanno un grembo che sgrava
e resta aperto per tutta la vita
giaciglio pronto per ogni debolezza
per ogni paura, per ogni tristezza.
Hanno lacrime asciutte
e lacrime calde
morbidi seni
mani indaffarate
guidano passi
e imparano anch’esse
un nuovo cammino.
Parlano le madri
parlano
e in ognuna di loro
piange una donna
combatte una guerriera.
Parlano le madri
hanno tutte le stesse parole
le stesse ansie
gli stessi sogni
in volo su ali di farfalle
verso il futuro.
Parlano le madri
e parlano i loro occhi
con luci d’orgoglio
apprensione e smarrimento.
Parlano le madri
con voce tremante
con senso di colpa
con voce decisa
con tono di difesa
con voce contenta
con tono di vanto
con voce perplessa
di domanda senza risposta.
Parlano le madri
parlano tutte le madri del mondo
parlano tutte la stessa lingua.
(Tosca Pagliari – dicembre 2015)

MEZZA LUNA

Occhi di stelle

occhi di bimbo:

“Chi ha rotto la luna?”

Pelle di cielo

nembo

di velo.

Denti di latte

fuga dal letto:

“Chi ha rotto la luna?”

Sogno

d’ingegno

promessa di fare

coraggio d’osare:

“Domani aggiusto la luna!”

Occhi di buio

dondolio

di anni

e di disinganni

occhi di uomo.

Atomo

acceso di luce riflessa

mezza luna

sospesa  perplessa:

“Domani chi aggiusta la luna?”

Risposta nessuna.

(Tosca Pagliari – settembre 2015)

 

IL DOMANI LO SCOPRIRAI SOLO DOMANI

 

Il domani lo scoprirai solo domani.
Oggi puoi solo immaginarlo il domani,
desiderarlo
temerlo,
ma è lontano
inafferrabile
irraggiungibile
irriconoscibile.
Aspetta,
lo vedrai arrivare
e non lo riconoscerai
perché sarà
diventato
improvvisamente oggi
e il tuo sguardo
starà già cercando
un altro domani
nell’urgenza di altre domande
nell’inquietudine
di altre risposte
sospese nel tempo.
(Tosca Pagliari – giugno 2015).