Bimbi – ibmiB

http://bestpensintheworld.com/waterman-expert-fountain-pen-review Sono cambiati i bambini rispetto a qualche generazione fa? Non dico rispetto a quella dei loro nonni o dei loro genitori, ma anche a quella di qualche loro fratello di solo dieci anni più grande. Adesso li chiamano i nativi digitali, si adattano al mondo con altri mezzi. Ridono e piangono allo stesso modo, giocano, sognano e imparano forse in modo diverso. Quanto poco ne sappiamo di loro, noi che abbiamo avuto un altro impianto di vita? Oppure ne sappiamo, eccome,proprio perchè rileviamo le loro inquietudini, i loro disagi, la loro frenesia, il loro universale ed immutabile desiderio umano di vivere, amare, essere amati, essere felici.
buy prednisone online usa Vogliamo parlarne insieme ?

108 thoughts on “Bimbi – ibmiB

  1. OPINIONI

    “Guarda,Pippo: ti presento la mia nuova baby-sitter”
    “E’ brava?”
    “Sì,sa tante cose ed è sempre disponibile. Poi è tanto educata: risponde solo se interrogata”
    “Sorprendente”
    “Sì,ma questo è anche un problema. Non prende mai iniziative,ma attende quelle degli altri.”
    “Mhm…forse è più simpatico il mio gatto”

  2. EQUIVOCI

    “Mannaggia! Questo forno a microonde non si riesce ad aprire!”
    “Ma sei sicuro che tua madre ti abbia cucinato la pappa proprio là dentro?”
    “Penso di sì. Sta più più tempo qui davanti che ai fornelli!”

  3. Mi correggo i bambini di oggi non sono i nativi digitali, ma “gli ultra nativi digitali”. Ascoltate questo video di Suor Caterina Cangià, Docente Università Pontifica Auxilium.

  4. Ciao Tosca
    A proposito di bimbi, stamattina è venuto alla luce un bel bimbo.Per me è stata una grande gioia. Tu immagini di chi sto parlando.
    Già questa notizia ha riempito la mia domenica.
    A presto!

  5. Tratto da:http://www.tgcom.mediaset.it/tgmagazine/articoli/articolo450765.shtml

    Web: cervello da “nativi digitali”
    La mente della Generazione Internet

    In culla giocherellano con il cellulare di papà, prima della scuola materna sono già capaci di far funzionare il lettore Dvd e il relativo telecomando, dopo l’asilo smattenano con consolle e joystick e imparano a scrivere con la tastiera del pc prima ancora di fare le aste con la matita. E’ la generazione dei cosiddetti “nativi digitali”, figlia di telefonini e videogiochi, che, a detta degli esperti, ha già un cervello diverso dal nostro.

    Secondo gli esperti, dall’anno 2000 circa in poi il genere umano ha subito un’ulteriore evoluzione: dopo l’Homo sapiens sapiens è venuta la volta dei figli di Internet e della tv satellitare, dotata di caratteristiche proprie, i “nativi digitali”, appunto. A fotografare le caratteristiche di questi bambini è Tonino Cantelmi, docente di psichiatria dell’Università Gregoriana di Roma e presidente dell’Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici. Spiega l’esperto: “Abbiamo esaminato un vasto campione di bimbi, nati a partire dal 2002, concentrandoci sulle caratteristiche dei nativi digitali, figli della ‘generazione di mezzo’ e nipoti dei ‘predigitali’”. Secondo l’esperto, questi piccoli hanno un apprendimento più percettivo e meno simbolico, e sono dotati di abilità visuo-motorie eccezionali. Una volta adulti, però, saranno probabilmente uomini e donne alexitimici, incapaci cioè di riconoscere le emozioni interne, ma abilissimi a rappresentarle.

    Lo psichiatra, che a questo tema ha dedicato un libro, ‘”L’immaginario prigioniero”, scritto a quattro mani con la psicoterapeuta Maria Rita Parsi ed edito da Mondadori, aggiunge che questa generazione sarà probabilmente multitasking, capace di utilizzare contemporaneamente vari mezzi tecnologici senza timore o paura. “Mentre, ad esempio – prosegue Cantelmi – i nonni ‘predigitali’ si riconoscono subito all’aeroporto, perché fanno ancora la coda per il check-in. Una cosa che la generazione di mezzo ha ormai superato, padroneggiando il telecheck-in o usando le macchinette per l’accettazione rapida”.

    Per i nativi digitali, che,in questi anni sono ancora sui banchi della scuola materna e delle elementari, però, “le emozioni non sono vissute, ma piuttosto rappresentate. Saranno abilissimi a mediare le relazioni attraverso le tecnologie. E, naturalmente, comunicare con loro sarà difficile, sia per la generazione di mezzo, che per i predigitali”, prevede Cantelmi. Infatti l’uso di vari strumenti tecnologici fin da bambini attiva aree cerebrali differenti. E predispone a svelare senza fatica i segreti delle strumentazioni più high-tech.

    Questi bambini, una volta cresciuti non saranno solo dei genietti del computer. “Questa generazione – spiega lo psichiatra – nasce con l’esperienza della democrazia dal basso. La pressione del gruppo di coetanei con cui si condividono le chiacchiere digitali sarà fortissima”. Insomma, il futuro dei nativi digitali, secondo Cantelmi, è strettamente legato ai blog. E anche la Rete si trasformerà “per alimentare le passioni e i modi di socializzazione di questa generazione in crescita. Affamata di novità – conclude l’esperto – e bravissima a sintetizzare con un’icona i suoi messaggi al clan degli amici”. FINE

    CONSIDERAZIONI PERSONALI di Tosca Pagliari

    A questo punto io mi chiedo perchè, tra i vari corsi di formazione professionale, che ci propinano non ci indicano le strategie adatte ad interagire con questi nostri alunni, prima che ci diventino degli extraterrestri incomprensibili, prima che noi sembreremo loro degli estranei rincitrulliti da snobbare anzichè stimare? Se non si trova il giusto punto di contatto tra le generazioni è un grosso guaio. Essere coevi, al giorno d’oggi, non è garanzia di inter-relazione per tutti gli aspetti. Questa accelerazione tecnologica, che non può essere fermata per la naturale evoluzione dei tempi, non può soltanto essere criticata o ignorata, ma ha bisogno d’essere riadattata ai vari livelli di conoscenza. Poi l’azione educativa volgerà sempre alla ricerca di un equilibrio, al ripescaggio di ciò che si sta perdendo in contrapposizione a ciò che si sta acquisendo. Questo perchè l’essere umano non si snaturi in termini di valori, sentimenti, emozioni, contatto col naturale mondo circostante, ma solo chi si conosce si può educare e questi “bimbi digitali” rischiamo di conoscerli sempre meno se ci allontaniamo troppo dalle loro esperienze di vita.
    In compenso conosciamo che sono sempre più ansiosi, iper-cinetici, disorientati dai messaggi orali,
    in esasperata competizione l’uno con l’altro, insofferenti alle regole, persino a quelle posturali, caotici nell’organizzazione spaziale. Ci accorgiamo che avanzano continue richieste d’attenzione individuale, che afferrano dei contenuti se mediati da immagini o riferimenti ad immagini del loro universo mediatico, che…
    che altro ancora si potrebbe dire?
    Noi eravamo forse più equilibrati e felici? O soltanto più maneggevoli?

  6. Ciao Natale, so della nascita del bimbo. So che è nato in buone mani, non sarà un obmib ( termine di mia invenzione che significa bambino totalmente contrapposto al cocetto tradizionale di bambino), ma sapranno creargli un sereno equilibro tra il vecchio e il nuovo, tra umanità e tecnologia. Benvenuto in questo nuovo mondo piccolo Carlo!
    Con piacere ti ho visto su facebook, buona domenica.

  7. Che dire? Questi bambini sono “vino nuovo” (cfr. Mc. 2,22) che cerca “botti nuove” e spesso trova “botti vecchie” non adatte alle attuali forme delle necessità adattive, dei modelli di socializzazione, dell’istinto di vita, della rappresentazione del reale. Sono sì frecce, come dice Gibran. Frecce che l’arco della cultura attuale, delle nuove tecnologie e degli stili di vita ha messo in prepotente tensione di lancio verso un futuro indeterminabile,ma sempre certo in un aspetto: sarà il loro presente, e non il nostro.
    Molto interessante e condivisibile l’articolo “La mente della generazione internet” .
    Aggiungerei un interrogativo: le nuove generazioni creano anche il paradosso di ribaltare la trasmissione del sapere? La tradizione è un software obsoleto da disinstallare e loro c’insegnano come “governare” sistemi più efficaci,rapidi,economici? Spero però che non diventino davvero tutti alessitimici, perchè le emozioni non sono solo un dato cognitivo,cioè riconoscibili,ma principalmente un sentire/-rsi. Purtroppo la plastica oggi è già di gran moda e politically correct.

    E per finire,un’altra vignetta:

    COMPLOTTO

    “Non riesco ad accedere a internet!”
    “Potrebbe essere un complotto comunista.”
    “E perchè mai?”
    “Ha a che fare con il PC”

  8. Carissima Tosca, è davvero molto interessante questo nuovo thread, ed anche io voglio dire la mia.
    Ho notato davvero delle grandi diversità tra le nostre generazioni, dove regnava sovrana la fantasia e quella dei bimbi di oggi, “tecnologicissimi”!
    C’è proprio una divisione generazionale assoluta tra chi è digitale e chi non lo è. In effetti, quelli che sono i “senzatetto digitali” sono molto intelligenti, molto bravi, di solito sono persone benestanti di 30 anni o più; e la ragione del loro disagio sta nel fatto che sono giunti su questo pianeta troppo presto. E così, nei prossimi anni accadrà che queste persone impareranno dai loro figli. I bambini insegneranno ai genitori, i bambini insegneranno ai loro nonni, i bambini insegneranno ai loro insegnanti. E’ una inversione totale, perché gli insegnanti non sanno nulla di tutto ciò. E noi viviamo in un’epoca nella quale lo scarto tra le generazioni è molto più forte di qualsiasi altro scarto. Quando questo sarà eliminato, allora ci sarà una divisione economica.
    La penetrazione dei computer nelle case con bambini cresce in modo talmente rapido che ormai si ha un 100% di accesso di tutti i teenager al personal computer. Si è giunti ad una situazione straordinaria, dove il reale “computing power”, è nei focolari, non negli uffici, né nelle scuole.
    E poi l’evento realmente importante, quello che ha veramente cambiato ogni cosa, ovviamente è Internet.
    Non so dire se sia un bene o un male, il fatto è che siamo noi a doverci adattare a loro…che ne pensi?

  9. Cara Daniela e caro Raffaele, tutti e due avete toccato dei tasti giusti (“tasti giusti” ormai anche le metafore vengono fuori tecnologiche).
    Raffaele tu parli della tradizione come di un qualcosa che possa diventare “un software da disinstallare”, è vero questo rischio c’è, andiamo verso l’inevitabile, noi, di questa generazione di “senzatetto digitali”, come li definisci tu, Daniela, non possiamo fare altro che rallentare il processo, plasmarlo in modo che qualcosa si trascini dietro senza dover per forza capovolgere il tutto. Non so fino a che punto ci possano aiutare i mezzi che abbiamo, i genitori poi, quelli giovani, di nuova generazione anche loro, spesso aiutano poco o niente. Vanno al pratico, l’importante che i bambini abbiano la pancia piena e si lagnino il meno possibile, poi tutto il resto va bene. Non vedono alcun fine educativo a lungo termine che comporti sacrifici e un minimo, a volte, di frustrazione per la “preziosa prole”. Ci vorrebbe un progetto educativo coinvolgente che abbracciasse genitori, insegnanti, alunni. Ci vorrebbe personale altamente qualificato per far questo, con onesti propositi e non venditori di fumo a pagamento. Ci vorrebbe forse anche una disciplina scolastica che insegnasse appunto a far da ponte tra il vecchio e il nuovo, ma pare che non interessi a nessuno, anzi si decurtano le ore d’insegnamento in nome del risparmio. Tra tutto questo marasma gli alunni prendono sempre più il sopravvento, si sentono più preparati e completamente indipendenti. Se ne infischiano di quel che blatera l’insegnante, specialmente i più grandicelli, tanto se vogliono sapere qualcosa c’è Internet. Non sanno che i saperi vanno organizzati, maturati per stadi, posti su una scala di valori umani e sociali. Non lo sanno e noi non glielo riusciamo ad insegnare così come stanno le cose.
    Il prossimo anno scolastico sarà all’insegna di condizioni peggiori di quelle in cui abbiamo operato fino ad ora. Che si farà?
    Staremo a vedere.
    Intanto voglio dirti, Raffaele, che l’ultima vignetta che hai inviato è davvero molto simpatica.
    Buona serata a tutti.

  10. SPERANZE PER IL FUTURO

    “Guarda qua cosa leggo sul blog!”
    “Cosa leggi?”
    “L’ultima vignetta che hai inviato è davvero molto simpatica.”
    “Ho un futuro radioso come vignettista!”

  11. Ciao Raffaele, noto sempre più che l’influenza ti ha lasciato addosso una sorta d’ironia pizzicante. Ma io sono un’ironica vaccinata e mi attacca solo in modo divertente. Avevi scritto tu (vedi sopra) “E per finire ecco un’altra vignetta”, quindi credo si capisse perfettamente il senso. In ogni caso consideralo un buon augurio, sei molto creativo, come “vignettista” in piena regola ti ci vedo, poi con l’ironia che ti è spuntata è l’ideale. Buona notte e “onirici ironici” a non finire!

  12. Grazie.Tosca.Può essere che si tratti di “sciddico”….post influenzale?
    P.S….e le precedenti vignette?

  13. Bella questa, come postumo da malattia ,lo”sciddico”, magari, è irreversibile!
    Anche le precedenti vignette erano interessanti, ma l’ultima era molto più spiritosa, o meglio ha attecchito di più al mio “spirito”.

  14. MEDICINA ALTERNATIVA

    “Ha scritto che le tue precedenti vignette erano interessanti,mentre l’ultima era più spiritosa”
    “Wow! Sto facendo progressi”
    “Funziona la tua medicina alternativa antinfluenzale!”
    “Sciroppo allo sciddico, tre volte al dì dopo i pasti”

  15. PASSEPARTOUT

    “Mi chiede di inserire la password.Qual’è?”
    “Asxx56cvnz234”
    “Non me l’accetta.”
    “Riprova, forse è questa: Agxx56cvnz234”
    “Niente da fare: la rifiuta”
    “Aspetta che provo col passepartout: click,click…click”
    “Wow! Accettato! Ma cosa hai digitato?”
    “Apritisesamo”

  16. Non sono morta, ma quasi, sto annaspando tra le carte! Appena ne verrò fuori tornerò a scrivere su questo blog con calma. Abbiate fede. Buonanotte a tutti.
    Ma ora che guardo bene, a parte Raffaele, con un’ altra simpatica “vignetta”, tutti gli altri in dove sono impelagati? Tenetevi pronti che appena possibile chiamo l’appello.

  17. LA PARTITA

    “La classe è praticamente vuota”
    “Secondo me è dovuto all’effetto-estate”
    “Pensa un po’. Chi al mare, chi ai monti, chi in campagna,chi a spasso con il gelato o a mangiare la pizza sotto le fresche frasche”
    “Estate batte computer 3-2”

  18. VANTAGGI

    “Guarda che magnifico gelatone si vede sul monitor!”
    “E che belle spiagge affacciate sul mare dei Tropici!”
    “E’ una bella fortuna stare al computer, specie d’estate!”
    “Non c’è neppure il problema di beccarsi una scottatura solare”

  19. Tutte mie estemporanee improvvisazioni. Tanto per scherzare un po’…Perchè,non si capiva?
    Naturalmente il “Zompa chi po’, dicette ‘o ranavuòttolo” non è mio,ma un famoso detto partenopeo

  20. Io ultimamente mi sto rincitrullendo, mi arriva tutto a scoppio ritardato, già è tanto che mi arriva, forse, dovrei dire. No, non me ne ero accorta, pensavo fossero spigolature prese di qua e di là senza volere rubare il copy write a nessuno, ma di quelle cose che circolano da tanto e non si sa più di chi siano. Solo oggi ho avuto l’illuminazione quando hai parlato dell’estate. Forse perchè l’argomento vacanza lo avevamo vissuto a lungo e poi perchè si correlava troppo con il commento precedente dell’estate che vince sul computer. Come vedi in quanto ad acume faccio acqua da tutte le parti.
    Complimenti a te invece.

  21. Ciao a tutta la classe
    Non mi sono dimendicato di voi è solo che in questo periodo il tempo è molto tiranno.
    A presto!

  22. VIALE STRADONE

    Abbagliante solstizio d’estate
    incedi come destriero di luce,
    alta la fronte ai vertici del cielo,
    vibri come diapason di cristallo.

    Diffuso frinio, invisibile fiamma
    s’alza nell’estasi nei platani antichi.
    Nell’ombra tace e improvviso riprende
    il gioco canoro dei demoni alati.

  23. N.B.
    Viale Stradone è un antico viale di Faenza che per un tratto costeggia le mura medievali. Ci sono alcune foto del viale anche nel mio sito. Una delle dieci fiabe del libro “Tra la Pietramora e Monte Mauro” è ambientata proprio in Viale Stradone.
    L’ispirazione mi è venuta per la suggestione di queste giornate, incredibilmente lunghe e luminose, prossime al solstizio d’estate
    Correggo nel verso “s’alza nell’estasi nei platani antichi” in “s’alza nell’estasi dei platani antichi”.

  24. Deve essere proprio suggestivo, visitato dal vivo, questo Viale Stradone per indurre a tali magnifici effetti letterari una volta trovata la persona giusta da ispirare.
    Viene quasi da mettersi una mano sugli occhi per schermare l’effetto di luce, che è capace di profondere questa poesia, poi spostarla per scacciare qualche “demone alato”. E’ molto coinvolgente, complimenti, mi è sembrato di starci dentro. La metto direttamente a fianco a destra della home page alla dicitura “Poeticamente approdati”.

  25. Grazie per il giudizio sulla poesia. Vorrei annotare due cose: la correzione di un verso nel N.B. ,più sopra riportata. Poi i “demoni alati” sono una mia rappresentazione fantasiosa delle più comuni cicale. Il loro frinio assordante, la sua somiglianza con il crepitare del fuoco, l’effetto piacevole,quasi ludico mi hanno suggerito questa immagine trasfigurata e l’idea poetica di un gioco canoro.

  26. Ciao Raffaele, avevo capito che i demoni alati erano le zanzare e dato il periodo l’immagine è perfetta. Il verso, è vero, mi sono dimenticata la correzione, la farò al più presto. Ciao, ti auguro una fresca nottata, oggi c’è stato un caldo tremendo e per dirlo un’animale tropicale come me doveva essere tanto davvero.

  27. Credo che “zanzare” – invece che “cicale” – sia stato un tuo lapsus dovuto alle circostanze ambientali (forse sei assediata dalle zanzare? Qui per fortuna questi demoni alati al momento sono neutralizzati dalle piastrine). In ogni caso grazie per l’augurio di fresca nottata. Oggi c’è stata pioggia con il risultato di un aumento incredibile di umidità e conseguenti sudate.

  28. Verissimo, era il frinire delle cicale e stasera, che ce l’ho in giro dannatamente, le ho sovrapposte alle zanzare. Non uso le piastrine e di solito non ci sono le vampire, ma da un paio di sere si sono insediate non so come. Io poi è un periodo che sono fuori di testa, confido nei prossimi tempi distesi delle imminenti vacanze. Ho avuto troppo stress e ora mi sento proprio fusa. Buona notte

  29. Ciao Tosca, argomento interessante anche questa volta. Hai ragione nel dire che oggi è stata una giornata molto calda, ma d’altronde sappiamo oramai da anni il tipo di estate a cui andiamo incontro.
    Personalmente, ritengo che, oggi, i bambini sono cambiati rispetto a qualche generazione fa. I computer e tutto ciò che è elettronico, per loro non è nulla di straordinario e riescono ad utilizzare ed interagire con questi mezzi in un modo incredibilmente normale. Io, pur appartenendo alla categoria dei giovani, sono nata e cresciuta immediatamente prima della nascita di pc, telefonini e tecnologie varie. Ero già grande quando si cominciarono a diffondere. Il computer mi sembrava una cosa fantastica e troppo complessa, e ritenevo, per esempio, inutili i telefonini e non ne volevo uno. Quando osservo me e tutti quellli della mia generazione, e quelli più piccoli di me non posso non vedere che hanno una marcia in più e delle capacità innate in questo senso. Io mi arrangio abbastanza al pc ma loro riescono a fare cose che io posso solo sognarmi. E non ti nascondo che li invidio un pò. L’unica cosa che mi fa pensare riguarda il timore che il troppo l’utilizzo possa fargli credere che il mondo virturale e quello reale coincidano.

  30. Ciao Irene, hai messo in risalto un timore credo condiviso dai più: ” il troppo utilizzo possa fargli credere che il mondo virtuale e quello reale coincidano”. La fantasia dei bambini è sempre stata al limite tra il mondo immaginario- fantastico e quello reale. I mezzi virtuali possono confondere ancor più le loro menti, a secondo di come vengono loro propinati. Il computer poi è spesso considerato dai più piccoli una specie di mezzo onnipotente. Il primo intervento educativo, secondo me, sta proprio nel fatto di riportarlo a quel che è, cioè uno strumento ideato da esseri umani ed al loro servizio.

    Mi è piaciuto moltissimo il tuo video, Dino, per il significato implicito che posso cogliere: la bambina lo ha lavato come un utensile qualunque, lo ha dunque ricondotto alla sua dimensione di oggetto. Di per sè il video è molto originale e la sorpresa finale dà un particolare fascino anche alle sequenze precedenti. Grazie per averlo inviato su questo blog. Ti aspettiamo, passa anche per un attimo tutte le volte che puoi.

  31. Bravo Giuseppe, una bella domanda che comporta non poche riflessioni, ma prima di tutto voglio darti il BENVENUTO su questo blog.
    Tornando alla domanda che hai posto penso che noi, vivendo giorno dopo giorno, poco ci accorgiamo dei cambiamenti che, certamente, mettiamo in atto nella nostra vita e nel nostro modo di essere. Senz’altro anche noi adulti siamo cambiati rispetto a come eravamo e rispetto agli adulti che ci hanno preceduto. Di conseguenza ci troviamo a crescere dei bambini in modo diverso, i quali altro non sono che il frutto del loro periodo storico, sociale e familiare. I bambini non sono cambiati a caso, non sono dei mutanti, riflettono l’ambiente circostante, ma allo stesso tempo lo elaborano, lo fanno via via sempre più proprio. In questa era tecnologica loro ci sono nati in pieno e si sono, spontaneamente e immediatamente, adattati con tutti i risvolti positivi e negativi che ne possono derivare.
    Adesso mi aspetto che, a questa tua interessantissima domanda, molti rispondano e si confrontino le varie tesi su quanto, come e perchè siamo cambiati, con tutti i relativi risvolti.
    Buona giornata Giuseppe e a ritrovarci presto qui numerosi con delle interessanti chiacchierate. Grazie ancora del tuo intervento.

  32. GRANDI E PICCOLI

    “Secondo te i grandi cambiano più che i piccoli?”
    “Cambiano i grandi come i piccoli,ma con una differenza sostanziale”
    “Quale?”
    “L’ha detto Gibran: loro, i grandi, sono l’arco, e noi siamo le frecce.”
    “Beh! Qualcosa abbiamo in comune!”
    “Cosa?”
    “Mirare al bersaglio”

  33. Ciao Raffaele, mi piace questo tuo nuovo modo di commentare. Peccato che non si possono inserire i fumetti, immagino che saresti bravissimo a realizzare anche quelli.
    Quale sarà il “bersaglio”?

  34. Buon pomeriggio e grazie Tosca per avermi accolto nel suo Blog. Sono pienamenye d’accordo con Lei su ciò che sopra scrive ; sono convinto anch’io che i bambini riflettano l’ambiente che li ospita e li cresce ; ed è verissimo , che nel contempo ne elaborino il contesto adattandolo a se stessi . I bambini quindi ,nel bene o nel male si trovano loro malgrado , proiettati in questo cambiamento , che altro non è come diceva Lei, il frutto del loro periodo storico , sociale e familiare . Quello invece , a mio parere , su cui dbbiamo riflettere è il mutamento che stiamo subendo generazionalmente noi . Stiamo assistendo , almeno quelli del mia generazione (57) , ad una trasformazione quasi radicale della società e non credo che questo cambuiamento sia del tutto evolutivo . Crisi dei valori , crisi d’identità sono alcune delle tematiche su cui la mia generazione è costretta a confrontarsi quotidianamente . L’avvento dirompente della tecnologia ci ha costretto poi , ad un adattamento forzato per non restare indietro . Ma mi chiedo: è giusto ciò ? Il rincorrer sempre qualcosa , l’oppressione tenologica , le mille fobie quotidiane che si accumulano fino a renderci schiavi di un sistema al quale vorremmo ribellarci , fanno di noi degli automi ; esseri con in testa solo il subliminale televiso . Questo è l’ambiente in cui viviamo e questo purtroppo è quello in cui coinvolgiamo i nostri bambini . Io penso che purtroppo stiamo cambiando noi …..

  35. Benvenuto a Giuseppe
    Vorrei far sapere alla classe che Giuseppe è come un fratello per me.
    Buona serata a tutti.

  36. Benvenuto a Giuseppe anche da parte mia, la classe aumenta. Mi sono piaciute le tue riflessioni. A presto

  37. Ciao Giuseppe, carissimo amico di Natale, perchè mi dai del “Lei” e pure con la lettera maiuscola? Ti ringrazio per la gentilezza, ma qui siamo tutti “tu”. Siamo i compagni di classe che ci scambiamo dei quadernini virtuali per leggerci a vicenda.
    Sono d’accordo con te riguardo alla profonda crisi di valori. La nostra generazione non fa che ripeterlo, lo sento dire a chiunque incontro e lo condivido pienamente. Così come credo che l’oppressione tecnologica non sia giusta, nulla è giusto in termini di oppressione. Continuo a ribadire che non è la tecnologia in sè che è sbagliata, ma l’uso che ne facciamo e i valori che vi attribuiamo. Spesso, troppo spesso, diventa uno status simbol, chi è più tecnologicamente avanzato in termini di sapere e di possedere è “in”, tutti gli altri sono “out”. Del resto è anche vero che non maneggiandola del tutto si rischia di perdere i linguaggi del proprio tempo e di ritrovarsi sperduto a cominciare dalle operazioni sul cellulare, a quelle con la carta di credito e via dicendo.
    La televisione è un’altra nota dolente, per quel che ci propinano e quel che ficcano nelle teste delle nuove generazioni. Non mi metto neanche ad elencare perché altrimenti non finirei più.
    Il compito dei genitori e degli educatori non è mai stato difficile come in questi tempi, ma non bisogna arrendersi. La tecnologia c’è e ormai è impensabile demolirla, nei bambini bisogna risvegliare un saggio spirito critico partendo dal loro livello di pensiero. Le strategie sono tante, quel che ci vuole è l’impegno, la costanza, la dedizione, cose di cui spesso molti bambini vengono deprivati.
    Noto molto impegno da parte dei genitori a tenerli ben vestiti e accessoriati, in carriera prima ancora di vedere la luce. Molta gente avrà fatto anche dei figli “uno status simbol”?

  38. Per il momento come figura per la vignetta utilizzo ancora la foto di “Bimbi – ibmiB.

    INCONGRUENZE

    “‘Sto capoccione è pieno di viti, fili. circuiti stampati!”
    “E’ un groviglio di pezzi di ogni forma e colore”
    “Un po’ deludente: fuori, sul monitor, appare il meraviglioso cosmo dello scibile umano”
    “Già…dentro invece è un vero caos.”

  39. Ciao a tutti
    Non aggiungo altro a quello che avete scritto, perchè anch’io la penso come voi.
    Gli esami nella vita non finiscono mai, infatti sto studiando per rinnovare il tesserino per i prodotti fitosanitari.
    Vi auguro un bellissimo pomeriggio a tutti.

  40. wow che bello , Tosca, la classe aumenta di alunni… meno male così non c’è nessun perdente posto!!!!
    Passare in questo blog è davvero piacevole, per la cordialità delle persone che lo frequentano, mi fa pensare di essere in un’oasi di tranquillità, dove tutti di comune accordo si scambiano idee, opinioni e quant’altro liberamente (senza le paure da copyright…). E’ proprio una piacevolissima sensazione che invece scompare quando si entra in certi forum frequentati da gente, che credendosi al di sopra degli altri, credono di essere gli esseri perfettissimi,là si respira un’aria molto pesante, piena di falsità, invidie, ipocrisie…si trovano esseri pronti a sbranarsi l’un l’altro dopo essersi professati amici. Ma credo sconoscano il vero senso della parola AMICIZIA e del saper vivere armoniosamente.

    Il Blog di Tosca
    Venire nel tuo blog,
    mia cara Tosca
    è stare bene insieme
    e formare una bella tresca.
    Ci incontri tante belle persone
    e davvero ti senti un leone!!!
    C’è Natale, già tutto abbronzato…
    beato lui che al mare è già stato.
    Raffaele ,invece , da grande artista
    potrebbe diventare anche un celebre vignettista.
    La dolce Irene,
    sempre così garbata,
    ci racconta sempre della sua giornata.
    Ogni tanto c’è la visita di Dino
    sempre gentile e tanto carino.
    Rita compone poesie in versi
    e ci fa viaggiare dentro noi stessi.
    Si leggono poi, di Filly, con molta malinconia
    messaggi intrisi di leggera filosofia.
    E poi la grande scrittrice Tosca,
    come un direttore d’orchestra,
    guida tutti quanti con molta autorevolezza.
    Che dire poi di me?
    … niente di particolare…
    so solo che da questa bella classe
    non me ne voglio andare!!!
    Daniela L.R.

  41. Daniela mi strabili con questa poesia di una simpatia unica. L’ho riletta un sacco di volte e ogni volta mi diverte e commuove al tempo stesso. Ci siamo tutti dentro in modo entusiasmante. Ci manca Giuseppe, ma forse essendo appena arrivato non si sono ancora riuscite bene a cogliere le sue caratteristiche. Sono contenta che non te ne voglia andare da questa classe e mi auguro che la pensino tutti come te, altrimenti con una classe vuota sarebbe troppo deprimente ora che ho assaporato il piacere di stare insieme a voi.
    Questa poi è una classe eccezionale che frequenta anche durante l’estate!
    Natale addirittura studia! Che si studia per rinnovare un tesserino fitosanitario? In bocca al lupo Natale, siamo con te!
    Raffaele ci allieta con le sue vignette ricche di una saggezza filtrata attraverso una sottile ironia.
    Siamo meravigliosamente insieme, grazie a tutti!

  42. Ciao Daniela
    Grazie per quello che hai scritto. Quello che dici è vero e anch’io come te non voglio andarmene da questa meravigliosa classe, qui si respira la genuinità e sono sicuro che Daniela, Tosca, Irene, Raffaele, e tutti gli altri sono uguali anche nella realtà.
    Un bacio!
    P.S.Soffrono di pedanteria……

  43. PROGETTI

    “Wow. Nel blog di Tosca scrivono che stanno meravigliosamente bene insieme”
    “Prendi subito nota”
    “Perchè?”
    “Potremmo passarci le vacanze: è un’isola felice”

  44. Al nuovo compagno
    Al caro Giuseppe il mio benvenuto
    non preoccuparti perchè
    in conto ti ho tenuto.
    Non ti conosco, ma sarai senz’altro speciale
    se questo blog hai cominciato a frequentare.
    Sono sicura che con noi ti divertirai
    ed un grande blogger diventerai.
    Daniela L. R.

  45. Brava Daniela che hai inserito anche la parte riguardante Giuseppe. Ora la metto tutta insieme su “Poeticamente approdati”.
    E bravo Raffaele per la probabile prenotazione di vacanze di suoi immaginari personaggi. Fate pure, qui non si registrerà mai il tutto esaurito, ci sarà sempre posto. Poi visto che è un’isola ognuno si ricava il proprio spazio secondo il proprio gradimento. Metto il cartello: “Da Tosca, sull’Isola, per vacanze felici!”

  46. Complimenti a Daniela per la poesia. Mi sono divertita molto a leggerla e ti rigrazio per le belle parole che hai usato per me. Concordo con te e Natale nel ritenere che neppure io voglio andarmene da questa bella classe. In bocca al lupo Natale per gli esami del tesserino.

  47. APPRODI

    “L’isola di Tosca è davvero un’idea interessante per le ferie”
    “E’ un luogo molto ospitale, di classe e c’è spazio per tutti”
    “Ho proprio voglia di fare il giro dell’isola in pedalò e tuffarmi nel mare azzurro.”
    “Tsk..tsk! Perchè accontentarti di un pedalò? Scrivi piuttosto una poesia.”
    “E poi?”
    “Sarai poeticamente approdato e riceverai nientemeno che un galeone”
    “Ah, adesso capisco perchè in quest’isola ci sono tanti velieri alla fonda! Non stanno girando un film sui pirati…”
    “Già. Stanno invece moltiplicandosi i poeti. Occorre perfezionare lo slogan…”
    “Da Tosca,sull’isola della poesia, per vacanze felici e nuove ispirazioni.”

  48. Decisamente meglio questo cartello, Raffaele. Approvato!
    Speriamo che non se l’abbiano a male quelli dell’ “Isola dei famosi” o quelli della serie “Lost” perchè quest’isola sta diventando decisamente più interessante. ( Megalomani pensieri notturni di Tosca Pagliari dopo aver sbafato mezza vaschetta di gelato alla nocciola e indecisa se andarla a finire oppure no).

  49. VITA SCOLASTICA

    “Isole, galeoni, poesie…”
    “…gelati alla nocciola…video you tube…”
    “Bimbi e ibmiB…considerazioni e approvazioni…”
    “In questa classe fervono pensieri,stimoli e attività”
    “…e non mancano certo sussidi innovativi”
    “E c’è chi dice che la scuola è noiosa…”

  50. Visto che di prosa si fa novella
    proverò anch’io a far quella ;
    questo mi diverte non poco
    cara Tosca come bel gioco.
    Tra di voi son l’ultimo arrivato
    ma da tutti c’ho il benvenuto
    tanta bella gente v’è in quest’evento
    ciò mi garba e son pur contento
    scusate se le rime son infantilili e scarse
    ma è modo per ringraziar tulla la classe

    Non picchiatemi …… son sincero . Ciao a tutti

  51. – Ciao chi sei?
    – Sono un personaggio scappato da Raffaele.
    – E perchè sei qui? Raffaele è in gamba, ma se fosse un altro mi accuserebbe già di plagio. Torna subito da lui.
    – E’ che volevo dirti una cosa importante.
    – Dilla e poi scappa.
    – Non è che sta prendendo in giro, si sta solo divertendo e vuole divertire.
    – In quanto a divertire ci sta riuscendo molto bene, vai e ringrazialo. Ciao

  52. Cara Tosca,
    sono contenta di aver contribuito a far cimentare qualcun altro con le rime.
    Caro Giuseppe è bello far emergere il bambino creativo che c’è dentro ognuno di noi e che magari è rimasto sopito per tanto tempo, sovraffatto dai mille problemi degli adulti, che vivendo in un mondo pieno di razionalità, hanno finito col soffocare la fantasia. E a volte basta poco per far ridestare quel bambino pieno di sogni, allegria e spensieratezza che abbiamo dentro, e sentirci finalmente liberi di mostrare il nostro vero essere interiore senza alcuna remora e restrizione.
    Mi sono piaciute molto le tue rime, complimenti.
    Daniela

  53. SERIO LUDERE (massima latina)

    “Ciao chi sei?”
    “Sono un commento di Tosca”
    “Come mai stai ridendo con un’espressione…un po’ così?”
    “Guardando le vignette di Raffaele distrattamente ho fatto fuori tutta la vaschetta di gelato alla nocciola”
    “Ovvio! Con tutte quelle freddure il gelato era l’alimento con la temperatura giusta!”

    P.S. Complimenti Giuseppe. Mi è piaciuta la tu poesia.

  54. Ciao,
    anche io faccio i complimenti a Giuseppe.
    Tosca, i due video che hai inserito sono spendidi. Il primo mi ha fatta sognare. Per un istante era come se io fossi alle Mauritius. Non oso immaginare la bellezza di questi posti dal vivo. Chissà se avrò mai la fortuna di fare quell’esperienza! L’altro video invece mi ha fatta riflettere. Immediatamente mi è venuto spontaneo fare il confronto tra la nostra vita e la loro. Noi abbiamo benessere: cibo, tecnologia, cure, medicine…, loro invece sono poveri e non hanno nulla. Ma credo che possiedano una cosa che noi abbiamo perduto e cioè la felicità e la gioia della vita. Sono poveri ma sono felici. Invece a noi importa solo accumulare beni e ricchezze, e più possediamo più siamo infelici,
    Buona notte a tutti.

  55. Ciao Irene, ti auguro una vera vacanza nel posto dei tuoi sogni. La felicità va oltre i beni materiali, questo è vero. “La salute e il necessario” dice qualche saggio, ma al giorno d’oggi non si sa fin dove arrivi il necessario. Le persone semplici hanno, senz’altro compreso la gioia della vita attimo per attimo accontentandosi di poco, la corsa all’accumolo procura solo continue insoddisfazioni.
    Bisogna trovare un equilibrio, ma spesso non è facile.

    Ciao Giuseppe, vedi che la tua poesia è piaciuta a tutti quanti, sono molto contenta e ribadisco che è piaciuta tanto anche a me.

    Ciao Raffaele, stasera senza freddure? Io senza gelato, altrimenti rischio di non stare più nei vestiti.

    Buonanotte a tutti quanti.

  56. Buona domenica a tutta la classe
    Con l’isola mi avete aperto vecchi ricordi e la lettura di un libro che mi è rimasto nel cuore(Via dal mondo)” Via dal mondo” mi ha aperto il desiderio d’evasione, della libertà. Il personaggio preso da una profonda crisi esistenziale lascia tutto e prova a vivere in isolette da solo per brevi periodi. Ma l’avventura piu importante, la fà quando per un anno va a vivere in un’isola australiana insieme ad una ragazza scozzese che si era unita al suo progetto grazie ad un annuncio si di un giornale. Durante l’anno abitanti delle isolette vicine scoprono la loro presenza e diventano amici.Alla fine dell’anno quando vanno a riprenderli lui non lascia più l’isola e la barca parte senza di luiForse mi è rimasto cosi nitido questo ricordo perchè anch’io in quel periodo ho avuto una crisi esistenziale molto profonda, quindi il personaggio mi ha portato dove io volevo andare per ritrovare me stesso.(Il libro l’ha scittto la ragazza)
    Guardando “Mille farfalle colorate”ho visto ancora una volta cosè l’uomo e la sua bramosia di potere. Questi filmati dovrebbero essere la premessa ad ogni riunione dei potenti, e se dopo queste visioni continueranno nelle loro chiacchiere…be…forse il mondo ha smesso proprio di avere futuro.
    Meno male che mi sono risollevato con la natura e le Mauritius.

  57. IL REGNO DI BLOGLANDIA E LA REGINA TOSCA I.

    ” C’era una volta ,sperduta nel Mare Magnum di Internet una piccola isola, lussureggiante, profumata, con foreste fitte di alberi che producevano fruit’s mind, chiamata Bloglandia e governata da una saggia e bella Regina ,di nome Tosca I, del nobile casato Pagliari.
    La vita nel regno di Bloglandia, trascorreva tranquillamente e la Regina Tosca I era sempre alle prese con nascite…di libri e con le lotte per farli conoscere a tutto il mondo culturale, impresa certamente ardua ma molto stimolante per la Regina che non si arrende mai… anzi!!!
    Le sue sempre più brillanti idee, giorno dopo giorno, nascono, si modellano, prendono forma e si spargono nell’etere sotto diverse forme, sempre liberi come lo spirito della nostra Regina.
    Alla sua corte, vivevano anche alcuni saggi Consiglieri, di cui lei amava circondarsi: il sommo poeta Raffaele, che dall’alto della sua grande esperienza, dispensava ogni giorno buoni consigli, espressi sempre in forme diverse per non stancare la Regina ed anche per farla sorridere un po’ nei momenti di malinconia e di solitudine. Il primo ministro Natale, che con i suoi sobrii ed affettuosi pensieri, offriva alla sua Regina, momenti di leggerezza e simpatia.
    L’ammbasciatore Dino, ogni tanto tornava sull’isola di Bloglandia per portare notizie dal mondo internettiano circostante. Il neonominato vice ministro Giuseppe, sta invece cercando di carpire tutti i segreti del Regno, apportando simpatici contributi in rima.
    Naturalmente la Regina Tosca I è attorniata anche dalle sue Dame di compagnia che insieme a lei organizzano la vita di corte.
    La dama Daniela, si occupa delle vicende della pubblica distruzione della scuola al di fuori de regno di Bloglandia.
    Madama Irene, ha affidato il compito di occuparsi delle vicende sociali del regno; la dama Rita, si interessa di poesie, le compone inneggiando al bello ed alla riflessione interiore. Madama Filly, ha affidato l’incarico di occuparsi del benessere interiore degli abitanti del regno.
    A Bloglandia, la vita scorreva serena, armoniosa, ma un bel giorno, approdarono sulle sue rive un’armata di blogger forumiani, provenienti da Indirialand, specificamente dall’ Isola di Polemiclandia, con lo scopo di destabilizzare, con le loro illazioni e nefandezze quest’isola così pacifica e felice. Ma la Regina Tosca I, nota per la sua diplomazia e fermezza, respinse nel loro malsano ghetto, questi word’s warriors, impedendo loro di portare a termine il loro intento, con molto successo!!
    Adesso la Regina Tosca I, e la sua corte sono intenti nell’organizzare le vacanze estive, ma certamente non abbandoneranno mai il regno di Bloglandia, che ogni giorno li fortifica e rende felici.

    Daniela L. R.

  58. Daniela, questa cosa è fortissssimaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!
    E’ di una fantasia e simpatia unica. C’è dentro la fiaba tutta la storia di questo blog e l’animo dei suoi partecipanti. La salvo in una pagina “alla destra del blog”, naturalmente con i dovuti onori.
    L’unica cosa, anche se come l’hai posta tu è divertente, è l’essere regina che non credo mi si addica poi così tanto.

  59. Grazie,Tosca. L’inserimento della foto è riuscito magistralmente.
    Ribadisco che la poesia della Daniela è molto divertente. Hai fatto bene a valorizzarla. Ma non ti lamentare della posizione di “regina”: mi pare che simbolicamente sia molto appropriata. Viceversa potrei aver qualcosa da eccepire io in quanto “sommo poeta”,ecc. ecc. ma ogni scherzo è scherzo, soprattutto se realizzato con grazia e misura. Una curiosità: la foto che hai inserito ritrae un arcipelago della Thailandia che anni fa ho visitato. Un posto davvero paradisiaco,nella baia Phang Nga. Buona domenica.

  60. Bravo Raffale, sono contenta che i posti da me visitati nella fantasia, da te lo siano stati nella realtà. La Thailandia deve essere davvero un luogo davvero stupendo.
    Allora che si fa io mi tengo la posizione di regina e tu quella di poeta visto il garbo con cui ci sono state affibbiate? Sì teniamocele.
    Buonanotte a te e a tutti quanti.

  61. Ma sì, teniamocele.
    Io però – molto democraticamente – proporrei di insignire tutti indistintamente i poeti qui approdati, con la dantesca palandrana rossa di “sommo poeta” e relativa corona d’alloro. Così potremmo realizzare un bellissimo giardino arcadico e, con abito conveniente, un’isola d’anime elette e benedette in egual misura da Euterpe, la musa della poesia lirica.
    Con questa mozione auguro anch’io la buona notte a tutti. Ci pensate miei arcadici colleghi e isolani approdati? E’ la prima notte d’estate!

  62. Ciao a tutti buon inizio settimana , grazie a tutti per i complimenti e per la comprensione .E’ anche bello scherzare un pò . E’ vero Daniela che far emergere il ” fanciullino ” è cosa bella ed utille ; mi ritrovo spesso piacevolmente a farlo e ne traggo serenità e pacatezza . Le cose del mondo , spesso troppo ” adulto ” e complicato , ci soprafanno mentre guardare con gli occhi spensierati dei bambini , è non solo evadare da una realtà spesso troppo ritmica ed opprimente , ma anche un modo di valutare tutto senza mire , con gli occhi della più pura semplicità. Questo a me personamente mi aiuta in tante cose . Sono felicissimo di essere stato così fortunato ad essere ” ammesso ” in questa classe colgo fra le righe la bellezza interiore degli alunni che la compongono . Ciao amici e …. grazie di nuovo .
    P.s. – Brava Daniela e bravo Raffaele …..

  63. A proposito e a conferma dell’opportunità di tutelare il “fanciullino” che alberga in tutti noi, Giuseppe, ti propongo questa citazione:

    “Quando nasce l’uomo è tenero e debole;
    quando muore è duro e rigido.
    I diecimila esseri, piante e alberi,
    durante la vita sono teneri e fragili;
    quando muoiono, sono secchi e appassiti.
    Perciò ciò che è duro e rigido è servo della morte;
    ciò che è tenero e debole è servo della vita.
    Dunque: se un’arma è troppo rigida viene distrutta;
    se un albero è troppo rigido si spezza.
    Ciò che è duro e rigido è posto in basso;
    ciò che è tenero e debole è posto in alto.”

    Lao-tse “Tao-Tê-ching”

  64. Concordo con questa citazione da te presentata, Raffaele. La rigidità è immobilità e si modifica soltanto rompendo e devastando, la flessibilità ci offre una varietà di forme pur rimanendo integra nella struttura. Quando è il pensiero ad essere flessibile tutte le sfaccettature sono chiare, le decisioni sono soppesate, le scelte avvengono dopo una ricerca interiore di possibilità e non per assurde e categoriche prese di posizione.
    Buon inizio settimana anche a te Giuseppe e a tutti gli altri. Ogni vostro intervento è un ricchezza.

  65. Grazie Raffaele per la citazione molto bella se non erro è tratta da ” il Libro del Tao e della virtù o della saggezza ” (Tao Tê Ching), grandi verità in quel testo e concordo anche con Tosca . Guai se non ci fosse flessibilità di pensiero tutto sarebbe statico . E’ bellissima l’espressione del testo che recita ” ……perciò ciò che è duro e rigido è servo della morte;ciò che è tenero e debole è servo della vita ; io credo che l’espressione ” servo della vita ” , ponga l’essere umano in una condizione di magnificenza perchè io sono convinto, che solo essendo servi della vita se ne possa cogliere il grande dono e la bellezza della stessa ; ed inoltre la citazione ci indirizza verso l’umiltà che della vita è essenza . Proprio bella … Ciao a domani

  66. Ciao a tutti
    Proprio stasera scrivevo sulla vita è vero quello che dice Giuseppe. L’umiltà e il mondo spirituale sono sempre in grado di farci sentite importanti con la vita.Auguro a tutti una bella settimana.
    Un saluto a Filly, gli abitanti ti vogliono sentire….

  67. La scuola nel regno di Bloglandia

    Nell’isola di Bloglandia la vita scorre tranquilla, il clima è mite, l’atmosfera molto serena e gli abitanti lavorano alacremente ma con molto piacere. C’è chi si occupa di tutto ciò che riguarda la natura e la sua bellezza, chi di cultura ed eventi ad essa connessi, altri di Educazione nel senso più completo del termine. Ma quello di cui voglio raccontare oggi è il mondo idilliaco della scuola di Bloglandia, magistralmente diretta dalla Regina Tosca I, coordinata dalle sue dame di corte:Daniela, Rita, Irene e Filly; il tutto sotto la supervisione del sommo poeta Raffaele, coadiuvato molto attivamente dall’onnipresente Natale e dal suo amico Giuseppe sempre pronto e solerte.
    La scuola di Bloglandia si chiama:” Libera…mente”, è un edificio modernissimo, dotato di ogni comfort:aule spaziose, lavagne interattive, ogni banco ha il suo personal computer, cuffie, microfoni, libri interattivi e collegamento internet per essere sempre aggiornati su ciò che accade nel mondo lontano. Unica imposizione della Regina Tosca I, è il non abbandono di penne, quaderni e libri, perchè questo è il cibo per nutrire la fantasia e l’estro creativo di ogni alunno!
    Ogni allievo è libero di scegliersi il percorso didattico che più si addice alla sua personalità, e rivolgersi per consigli in merito a Raffaele ed alla sua equìpe. In questa fantastica scuola non ci sono esami, interrogazioni, registri da compilare, inutili riunioni, graduatorie da rispettare ma soltanto la libertà di esprimersi, la potenza della cultura, data dal bisogno intrinseco di conoscenza dei discenti che vivono nell’isola.
    L’innovazione più importante è questa:prima di essere ammessi alla scuola, sia i genitori che i figli devono obbligatoriamente frequentare un corso, tenuto dalla regina Tosca I in persona sull’educazione, sulle buone maniere, sul rispetto reciproco sulle basilari regole di convivenza civile che regolano ogni società che si rispetti.
    Nella scuola di Bloglandia, ampio spazio è dato ai corsi artistico – manuali di ceramica e decoùpage curati rispettivamente da Madama Rita e Madama Daniela ottenendo davvero grandi consensi. Il corso di giardinaggio è stato affidato al bravissimo Natale, che riesce a curare fiori e piante mettendoci dentro tutta la poesia che possiede; il giardino attorno alla scuola è pieno dei fiori più belli e profumati che esistano.
    La lettura e la poesia sono il fiore all’occhiello della scuola, se ne occupano direttamente la Regina Tosca I e il sommo poeta Raffaele, che offrono a tutti coloro che vi partecipano momenti di riflessione e di grande civiltà.
    Un tributo speciale alla Regina Tosca I per aver fatto in modo che nella scuola di Bloglandia la diversità sia solo una parola, che non ha alcun peso e significato.
    Cosa aspettate ad iscrivervi? Qua sì che si ha una crescita completa e libera da qualsiasi vincolo fisico o mentale che sia!

    Daniela L.R.

  68. L’Isola Che Non C’è

    Seconda stella a destra
    questo è il cammino
    e poi dritto, fino al mattino
    poi la strada la trovi da te
    porta all’isola che non c’è.

    Forse questo ti sembrerà strano
    ma la ragione
    ti ha un po’ preso la mano
    ed ora sei quasi convinto che
    non può esistere un’isola che non c’è

    E a pensarci, che pazzia
    è una favola, è solo fantasia
    e chi è saggio, chi è maturo lo sa
    non può esistere nella realtà!….

    Son d’accordo con voi
    non esiste una terra
    dove non ci son santi né eroi
    e se non ci son ladri
    se non c’è mai la guerra
    forse è proprio l’isola
    che non c’è…. che non c’è!…

    E non è un’invenzione
    e neanche un gioco di parole
    se ci credi ti basta perché
    poi la strada la trovi da te…

    Son d’accordo con voi
    niente ladri e gendarmi
    ma che razza di isola è?
    Niente odio e violenza
    né soldati né armi
    forse è proprio l’isola
    che non c’è…. che non c’è!

    Seconda stella a destra
    questo è il cammino
    e poi dritto, fino al mattino
    poi la strada la trovi da te
    porta all’isola che non c’è.

    … E ti prendono in giro
    se continui a cercarla
    ma non darti per vinto perché
    chi ci ha già rinunciato
    e ti ride alle spalle
    forse è ancora più pazzo di te!

  69. Mai rinunciare a cercare l’isola che non c’è. I propri sogni si devono sempre rincorre, è quel che fa stare in vita.
    Daniela, simpaticissiomo il brano “La scuola di Bloglandia”, anche se, a dire il vero, il corso di convivenza civile me lo risparmio, con l’augurio che tutte le genti siano educate di per sè, io non mi sento il guru dell’educazione su questo blog, sarebbe pura arroganza.
    Comunque accetto l’intento, fatto con ironia, di puntualizzare che questa sta alla base di tutto anche nelle piacevoli chiacchierate su un blog.

  70. Ciao amici, sono inchiodato da questa mattina ad una scrivania , in mezzo bilanci , estratto conti , procedure aziendali , adesso sono scappato per venirmi a tuffare nel libero mare dell’isola . Nel regno di bloglandia trovo pace e serenità di pensiero , trovo Daniela , mio fratello Natale Raffaele , Irene Tosca ed insieme a loro danzo sulle note della fantasia …

  71. A proposito di bambini, mi ha molto colpita una scoperta fatta vagando a caso per gli infiniti sentieri del web. Sono stata un po’ indecisa se comunicarvela o meno per il timore che ciò fosse ritenuto macabro e di cattivo gusto da qualcuno di voi, mentre io continuo a pensarci considerandolo un notevole episodio d’attaccamento ad una vita perduta e d’interesse storico-scientifico, oltre che un qualcosa su cui riflettere.
    Si tratta della “Bella Addormentata” come l’hanno definita i siti di lingua inglese, per l’esattezza “The Sleeping Beauty”.
    Una scrittrice ha anche realizzato un libro su questo argomento.
    Di video ne ho trovati diversi, vi invio quello che, a mio avviso, è stato più poeticamente e culturalmente trattato.

    Questo fatto mi ha tanto inquietato per diversi interrogativi. Perchè l’amore d’una madre, trasformato in grande dolore e poi, forse, anche in follia, è giunto al punto da condannare ad una paradossale eternità corporea la propria figlioletta? Non sarebbe stato meglio sentirla viva nel ricordo e nel ricordo continuare ad amarla e crescerla, anzichè doverla osservare perennemente nel suo stato di morte? Perchè l’imbalsamatore, dopo questo caso, non ha più operato in tal senso? ( Come viene testimoniato in un altro video). Che abbia compreso si trattasse di un’assurda sfida ai naturali processi vitali? Dalla scrittrice del libro questa bimba è stata definita un paradosso. In fondo lo è veramente, ma lei lo avrebbe voluto? A quasi cent’anni di distanza dal suo ultimo sorriso continua ad essere un fenomeno da studiare, da osservare. Adesso gira nell’etere materializzato della tecnologia con i suoi bellissimi lineamenti inalterali mentre, invece, il suo vero essere è in tutt’altra dimensione. In fondo già molto tempo fa, quando ai genitori non venivano appioppate tutte le pecche degli odierni e padri e delle odierne madri, della piccola Rosalia Lombardo è stata fatta una “abmib” ( una bimba totalmente diversa).
    Il senso di stranezza della non sepoltura l’ho appreso per la prima volta leggendo il racconto di Dacia Maraini “La lunga vita di Marianna Ucrìa”, dove gli scenari erano gli stessi di questo caso: il convento dei frati Cappuccini di Palermo.
    Voi cosa ne pensate? Se questo argomento, per qualche motivo, anche a uno solo di voi, dovesse risultare non gradito, provvederò a rimuoverlo.

  72. Cara Tosca,
    mi ricordo di una gita fatta a Palermo quando frequentavo il V ginnasio, proprio a Palermo e visitammo la cripta dei Cappuccini. Mi destò davvero tanta tenerezza e malinconia nel vedere quel dolce visino intatto della piccola Rosalia che sembrava dormire e che, in un certo senso sembrava strano che fosse posta in quel luogo che sapeva di morte. Me lo ricordo come un posto lugubre, che mi ha impressionato non poco e che conservo ancora nei cassettini della memoria. Rivedere il video mi ha fatto andare indietro nel tempo, nel ricordo di tempi andati, così belli e che ahimè non torneranno più.
    Daniela

  73. No, direi che l’argomento merita di essere affrontato ed è molto interessante, oltre che coinvolgente. La morte non è certamente priva di un fascino particolare, talvolta per alcuni addirittura di una “seduzione”, altrimenti non si spiega l’attenzione e la cura che da millenni l’umanità investe sulle esequie e sui relativi riti. Questo caso di Rosalia Lombardo mi era noto, come a tutti credo sia noto il mausoleo di Lenin e il suo cadavere ibernato, meta di “devoti” pellegrinaggi, oggi forse più di curiosità.Ora non mi posso soffermare oltre perchè ho impegni fino a sera. Magari ritorno più tardi per ulteriori considerazioni.

  74. La bambina è ferma su un ponticello che attraversa un torrente in piena; è affascinata dai vortici formati dalla corrente. Ha in mano una conchiglia rosata, trasparente, che qualcuno le ha regalato, e che lei considera la cosa più bella che possegga. Fissa i vortici e pensa di gettarvi la conchiglia. Ci pensa intensamente, immagina il gesto e lo compie almeno fino al punto di protendere il braccio verso l’acqua. Stringendo la conchiglia nella mano sospesa immagina di aprire le dita. Vuole sapere se c’è una differenza tra il pensare e l’agire, vuole cogliere l’attimo che li separa. Vuole capire fino a che punto può spingere avanti un’intenzione e poi ritirarla, capire cos’è che divide una fantasia dalla sua realizzazione.
    Forse vuole anche capire altre cose, se ci si può separare volontariamente e senza ragione da ciò che si ama, se è vero che fa male. Probabilmente non è arrivata a capire, perché ancora oggi non sa che fine ha fatto la conchiglia.
    Mi rattrista questa faccenda di non ricordare quasi mai il finale delle mie storie. Inutile chiedere a quelli che una volta erano i grandi, se ci sono ancora. Negano. Negano i fatti stessi. Negano per non ammettere la loro distrazione verso l’infanzia. Magari dicono: sarà stato un sogno. Gli adulti rubano i ricordi dei bambini, a volte li barattano con qualcos’altro, che riguarda solo loro.
    La bambina è seduta sul ramo di un albero, evidentemente un ramo basso. Il padre le tende le braccia invitandola a gettarvisi. Lei ha molta paura. Finalmente si lascia andare, e quando si trova stretta fra le mani dure del padre si sente piena di orgogliosa felicità.
    Più tardi da adolescente, ha provato a raccontare questo episodio. Dicono di no, che è impossibile che sia successo. «Noi non ti sfidavamo mai.» «E tu non avevi mai paura. Eri una bambina coraggiosa.» Lei ha rinunciato a raccontare l’ultima parte di quella storia.
    Ma può anche darsi che abbiano ragione loro, gli adulti che non credono ai ricordi dei bambini. In fondo, che differenza fa che le cose siano realmente accadute? Comunque, ormai sono solo dentro di noi.
    E poi, è meglio pensare che inventiamo le nostre storie, piuttosto che le cose ci attraversino senza che ce ne accorgiamo.

    (da Marina Mizzau – “I bambini non volano”- ed. Bompiani, 1992 – p.180)

  75. Grazie Dino per questo tuo contributo. Questo libro pare sia scritto da un’angolatura diversa, proprio da quella dei bambini. E’ molto interessante.
    Buonanotte a te a tutto il resto della compagnia.
    libro

  76. Il desiderio d’imitare la natura, anzi la vita, o meglio ancora l’inizio d’una vita. Forse il sentirsi Dio d’un mondo di plastica, o mirabili artisti imitatori di quanto più bello la realtà possa offrire. Il piacere d’avere tra le mani una nuova vita anche se in simulazione, la tenerezza di coccolare un neonato per chi non ne ha mai avuto o per chi vive di nostalgia. O che? Me lo sono chiesto di fronte a queste meravigliose e inquientanti bambole, ho trovato tante risposte e nessuna convincente. Il fatto è che mi hanno affascinato e allo stesso tempo sconcertato, in un miscuglio di attrazione e repulsione. Attrazione per l’inganno mirabile del vero, repulsione per l’inerte copia della vita. Se bimbi e bambole sono stati sempre un binomio inscindibile, questi “reborn”, come li hanno definiti gli americani che li hanno ideati per primi, diventano una sovrapposizione che disorienta. Li troverei molto utili in campo cinematografico per evitare stress ai veri neonati, ma per altro non so. E’ veramente arte? Certo che l’imitazione è sorprendente. Ma l’arte è solo imitare il vero?
    Non lo so. In casa uno di questi non ce lo vorrei, mi fa senso, anche se mi ha molto affascinato guardarne foto, filmati e strabiliarmi per le fattezze incredibilmente simili al reale. Un neonato finto che non piange, non mangia e non si sporca, non cresce, lo compri una volta e poi è a costo zero, lo trastulli e non sei responsabile di nulla, te lo porti anche in giro per giocare ad ingannare il prossimo. Ma quanto sono belli questi bimbi finti?

  77. Sono bambole. Corrispondono molto bene al mondo virtuale che in tanti modi oggi si sta coltivando e convalidando. Potrei giudicarli come scultura o pittura d’inizio XXI secolo. Forse tra qualche anno o decennio un critico d’arte, o qualche altro specialista delle scienze umane (chissà come saranno) potrà meglio valutare.A me oggi danno l’idea di strumenti compensatori, consolatori. Per tanti versi un tentativo di salvare un’idealizzazione dell’umano,sacralizzandolo. Non dissimilmente dall’ “oggetto” che oggi pretende di rappresentare la fu Rosalia Lombardo. Un po’ come le sacre icone, le sculture di Fidia, di Canova (non è un giudizio artistico,s’intende). Prodigi odierni della plastica! Amaramente usata per costruire bambole, manipolare la realtà e inquinare,la terra, i mari e gli oceani. C’è da esserne fieri!

  78. Il tentativo dell’uomo di sostituirsi alla natura a volte con grande egoismo e molta superficialità , si manifesta in talune occasioni creando “opere ” come nel video di cui sopra , che alimentano inquietudine e confusione . Si può definire arte ? Oppure è ancora una volta la dimostrazione di come si voglia sopperire o soppiantare la realtà con la mistificazione . La sostituzione di fatto del sentimento , del calore umano tangibile con quella fredda , statica e vuota di un oggetto di plastica .Oggetto a cui magari in estreme situazioni , si riversa quell’affetto come fosse cosa viva e reale . Ha scritto bene Raffaele e concordo : l’immagine che ne viene fuori è quella di ” strumenti compensatori e consolatori ” <> . L’uomo dovrebbe invece a mio vedere , compiere il percorso inverso esaltanto ” l’umano ” e scartare già a priori l’alternativa di un mondo costruito sulla mistificazione e sul virtuale . Ciao amici.

  79. Vi eravate accorti che nella scritta a specchio “Bimbi-ibmiB” viene fuori “Bimbi IBM..”? IBM come il marchio di una delle più grandi aziende informatiche? Ebbene vi chiederete: Genialità toscoplagliariana? Genio inconscio? Fortuna sfacciata?
    Confesso: Fortuna sfacciata! L’avevo scritto così solo per creare una contrapposizione tra quel che sono stati i bambini e quel che sono adesso questi nativi digitali. Ma guardate un po’ come le parole a volte ne combinino e ne sappiano più di noi. Tuttavia il fatto d’esserme accorta qualche punto me lo concede. No, non posso bleffare, non me ne sono accorta io, qualcun altro me lo ha indicato, ma sono contenta lo stesso di quel che ne è venuto, inconsapevolmente, fuori.

  80. Io me n’ero accorto fin da subito subito e pensavo fosse una trovata intenzionale. Invece, guarda un po’ l’Io inconscio cosa combina nella sua intelligenza! Davvero interessante.

  81. Sentite questa, altro che bambole simili a bambini, ma bambini che, come bambole, vengono selezionati e scelti.Clinica Usa offre “bambini su misura”.
    – Ce li avrà questo pupo gli occhioni azzurri della nonnina, i riccioli d’oro di papà, l’altezza da corazziere dello zio… sarà un maschio? Certo che a farlo su misura… se si potesse!-
    Qualche dolce mammina in attesa avrà sospirato così in passato, ma dalle prossime generazioni non più. Certo bisogna imparare a saper fare i progetti, a saperne meglio di madre natura, ma ce n’è di giovanni che sanno di tutto di più e non hanno bisogno di nessuno, d’ora in poi neanche dei programmi genetici del Padreterno, perchè a loro certuni non piacciono e se li fanno come gli garba meglio.
    Il tutto si basa su una tecnica genetica di preimpianto degli embrioni, la notizia arriva da un sito Internet della BBC. Per il prossimo anno ci sarà già pronto il primo modello, dire il “primo nato” mi sa troppo di umano.
    E’ una clinica di Losa Angeles che si è dichiarata disposta a fare di questi bei regali, lo garantisce un certo dottor Jeff Steinberg del Los Angeles Fertility Institutes. E’ tutto molto semplice, si tratta di produrre una copiosa serie di embrioni ( tanto mica è vita ancora quella, chi se ne frega degli antiquati pregiudizi etici, mica siamo nel Medioevo!) Poi si controllano a uno a uno, questo no, questo ni, questo…sì!
    Ora non si tratta soltanto di far nascere un bimbo sicuramente sano in una famiglia dove ci sono delle tare ereditarie preoccupanti, si tratta di creare un capolavoro. Perchè un figlio è il prodotto del talento generativo dei genitori, c’è chi si compra la Ferrari perchè può, chi si deve accontentare dell’utilitaria, chi può mettere al mondo il suo piccolo Dio perchè può, chi si deve accontentare di quel che capita. Ma se poi questo figlio dall’apparenza stupenda si rivela una testa di rapa, amorale e scavezzacollo? Chi sta studiando un prodotto genetico, che dia garanzia di sublimi doti morali e intellettuali, per dare una mezza aggiustata a questo mondo che qualche ammaccatura ce l’ha, e di brutto, anche se miracolosamente continua ancora a girare?

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