Il segreto del tempo

Tempo

datemi tempo.

Tempo che batte

tempo che fugge

tempo che manca.

Tempo

datemi tempo.

Tempo per essere

tempo per diventare

tempo per rimanere.

Tempo

datemi tempo.

Tempo per sempre

tempo per niente.

Tempo

datemi tempo,

tempo di capire

il segreto del tempo.

Chissà di quant’altro e di meglio sarete capace di scrivere tutti voi. Vi aspetto a dispetto del tempo.

109 thoughts on “Il segreto del tempo

  1. E’ curioso vedere che il video sul tempo “piccolo” è talmente piccolo da non aver durata. Rimane solo la schermata iniziale, un rettangolo nero. Sarà un caso?
    Il segreto del tempo inizia subito a manifestarsi con un segnale o una coincidenza, se ci piace pensarlo. Il tempo è infatti piccola cosa, un nonnulla, quando ne siamo distratti. Quasi inesistente. Eppure in questo nonnulla che è l’attimo presente passa l’infinito della vita che a noi si concede e forse c’interpella. Per cui grazie,Tosca, per questo involontario “problema” tecnico di visibilità del video. Il rettangolo nero, fermo e silenzioso è stata l’occasione di una buona meditazione.
    Nero come la notte,induce a discernere tra sogno e realtà. Come la lavagna permette al gesso della nostra fantasia e del nostro spirito di lasciare una traccia.

  2. AFORISMI

    – Hermann Hesse
    Anche un orologio fermo segna l’ora giusta due volte al giorno.

    – Mark Twain
    Che strano, tutti parlano del tempo ma nessuno fa niente per cambiarlo.

    – William Shakespeare
    Con chi sta fermo il tempo? Con gli uomini di legge quando sono in ferie, perché essi dormono fra un’udienza e l’altra, e non s’accorgono che il tempo si muove.

    – Marcel Proust
    Il tempo è elastico perché dilatato dalla passione.

    – Antonio Gramsci
    Il tempo è la cosa più importante: esso è un semplice pseudonimo della vita stessa.

    – Sant’Agostino
    Il tempo non esiste, è solo una dimensione dell’anima. Il passato non esiste in quanto non è più, il futuro non esiste in quanto deve ancora essere, e il presente è solo un istante inesistente di separazione tra passato e futuro.

    – Hermann Hesse
    L’eccessivo valore che diamo ai minuti, la fretta, che sta alla base del nostro vivere, è senza dubbio il peggior nemico del piacere.

    – Alessandro Manzoni
    La storia è una guerra contro il tempo, in quanto chiama a nuova vita fatti ed eroi del passato.

    – Alessandro Manzoni
    La vecchiaia è l’età della discrezione.

    – Anonimi
    Nel formulare il primo calendario si doveva ben considerare che, con l’andar del tempo, questo ci avrebbe portato ad avere i lunedì.

    – Sant’Agostino
    Noi viviamo in contemporanea tre tempi: il presente del passato, che è la storia; il presente del presente, che è la visione; il presente del futuro che è l’attesa.

    – Italo Calvino
    Non è la voce che comanda la Storia: sono le orecchie.

    – Johann Wolfgang von Goethe
    Poiché il tempo non è una persona che potremo raggiungere sulla strada quando se ne sarà andata, onoriamolo con letizia e allegrezza di spirito quando ci passa accanto.

    – Giacomo Leopardi
    Quanto più del tempo si tiene a conto, tanto più si dispera d’averne che basti, quanto più se ne gitta, tanto par che n’avanzi.

    – Friedrich Nietzsche
    Quanto più pensiamo a tutto quello che fu e che sarà, tanto più pallido ci diventa quel che è ora.

    http://www.youtube.com/watch?v=e8cv4OHXa4c

  3. Trova il tempo..

    Trova il tempo di pensare
    Trova il tempo di pregare
    Trova il tempo di ridere
    È la fonte del potere
    È il più grande potere sulla Terra
    È la musica dell’anima.

    Trova il tempo per giocare
    Trova il tempo per amare ed essere amato
    Trova il tempo di dare
    È il segreto dell’eterna giovinezza
    È il privilegio dato da Dio
    La giornata è troppo corta per essere egoisti.

    Trova il tempo di leggere
    Trova il tempo di essere amico
    Trova il tempo di lavorare
    E’ la fonte della saggezza
    E’ la strada della felicità
    E’ il prezzo del successo.

    Trova il tempo di fare la carità
    E’ la chiave del Paradiso.

    (Iscrizione trovata sul muro
    della Casa dei Bambini di Calcutta.)

    http://www.youtube.com/watch?v=7EJbi2ur7kA

  4. Un classico sul tempo…senza tempo

    C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,
    un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.
    Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,
    un tempo per demolire e un tempo per costruire.
    Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
    un tempo per gemere e un tempo per ballare.
    Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
    un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
    Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
    un tempo per serbare e un tempo per buttar via.
    Un tempo per stracciare e un tempo per cucire,
    un tempo per tacere e un tempo per parlare.
    Un tempo per amare e un tempo per odiare,
    un tempo per la guerra e un tempo per la pace

    (Qohelet 3,2-8)

  5. IL POTERE DI CRONO

    Tu catturi i miei giorni
    E invano la memoria
    Mi soccorre per salvare
    Pietosa dai tuoi lacci
    Ogni attimo di vita.

  6. Sono in lotta con il tempo, cerco di estenderlo, ma non è elastico e va al solito ritmo, mentre io ho i battiti fuori sincrono cercando di fare quadrare tutto. Aspettando ritmi più lenti per commenti più approfonditi, vi lascio i miei complimenti per tutto ciò che di stupendo avete inviato, il mio saluto della buona notte e questo video.

  7. Ottimo come sempre, Raffaele, questo tuo acrostico. Mi compiaccio della tua grande ispirazione, io per ora sono come un robot. Faccio, faccio, corro, corro, il mio animo e il mio cervello sono in standby. Buona serata a tutti quanti.

  8. Ammazza come fugge ‘sto tempo! E’ già quest’ora e mi pare di dover ancora cominciare la giornata! Del resto con tutto quello che ho da finire mi servirebbe poter ricominciare dalla mattinata. Fuggo, insieme al tempo. Tornerò presto, in tempi migliori. Aspettatemi.
    Buona serata.

  9. Grazie, Tosca, per la perfetta sistemazione dell’acrostico.
    Vedo che siamo un po’ tutti “divorati” da questo insaziabile dio Crono, come nel quadro di Goya: http://www.google.it/imgres?imgurl=http://images.protopage.com/view/489339/aogo526er2wte4mun1g8b49mq.jpg&imgrefurl=http://www.protopage.com/alentini&usg=__Lqzku_UBElJN6VKBOI5H0Bhf3B0=&h=900&w=608&sz=66&hl=it&start=0&zoom=1&tbnid=G0v0ZmjcbY3rfM:&tbnh=152&tbnw=103&prev=/images%3Fq%3Dcrono%2Bdivora%2Bi%2Bfigli%26um%3D1%26hl%3Dit%26sa%3DN%26biw%3D1183%26bih%3D881%26tbs%3Disch:1&um=1&itbs=1&iact=hc&vpx=911&vpy=47&dur=629&hovh=273&hovw=184&tx=84&ty=136&ei=feWkTKjcApGSswbK2vWVCA&oei=feWkTKjcApGSswbK2vWVCA&esq=1&page=1&ndsp=38&ved=1t:429,r:6,s:0
    L’importante è ricordare che è divorabile solo ciò che si rende materiale, che si pretende di fissare nell’illusione di una permanenza inattaccabile. Lo spirito sfugge alla voracità di Crono e all’incantesimo del tempo. Buona serata.

  10. Controlla un po’,Tosca, come mai il mio precedente commento è “in attesa di moderazione”. Forse per il link troppo lungo?

  11. Punti di vista sul tempo:

    OUT OUT BRIEF CANDLE

    Life’s but a walking shadow
    A poor player that struts and frets his hour upon the stage
    It is a tale told by an idiot
    Full of sound and fury
    Signifying nothing

    (Shakespeare, Macbeth)

    Spegniti, spegniti mozzicone di candela
    La vita non è altro che un’ombra vagante
    Un attorucolo che si pavoneggia su e giù per il palcoscenico per una breve ora
    E’ un racconto fatto da un pazzo
    Tutto urla e furore
    Senza alcun senso

    ___________________

    da “Il Profeta di Kahlil Gibran”

    IL TEMPO

    […] E un astronomo disse: Maestro, che sai dirci del Tempo?
    Ed egli rispose:
    Voi vorreste misurare il tempo, che è smisurato e immisurabile.
    Vorreste conformare la vostra condotta,
    e perfino guidare il corso dello spirito, secondo le ore e le stagioni.
    Vorreste fare del tempo una corrente sulle cui rive sedervi a guardarla fluire.
    Eppure ciò che in voi è senza tempo, sa che la vita è senza tempo.
    E sa che ieri e domani non sono che il ricordo ed il sogno dell’oggi.
    E che quello che in voi medita e canta vive tuttora nei confini di quel primo momento
    che seminò le stelle nello spazio.
    Chi di voi non avverte che il suo potere d’amare è senza limiti?
    Eppure chi non sente che questo stesso amore, sebbene illimitato,
    è racchiuso nel centro del suo essere, e che non muove da pensiero d’amore verso pensiero d’amore,
    né da fatti d’amore verso altri fatti d’amore?
    E non è il tempo, come è anche l’amore, indiviso ed immoto?
    Ma se dovete nella vostra mente scandire il tempo in stagioni,
    lasciate che ogni stagione cinga tutte le altre,
    E che l’oggi abbracci il passato col ricordo, ed il futuro col desiderio.

    __________

    Buona giornata…e buon tempo!

  12. Chi grida nel deserto è almeno sicuro di non essere frainteso
    (G.P. Lepore)

    La solitudine è il nido dei pensieri.
    (Anonimo)

  13. MESSAGGIO DA PARTE DI TOSCA PAGLIARI.

    Tosca si scusa con tutti i blogger di essere momentaneamente assente per motivi che riguardano una interruzione temporanea di internet. Ha comunque assicurato che entro domani tornerà fra di noi.
    Buona domenica a tutti

  14. Grazie,Daniela. Mi è piaciuto il tuo eufemistico “a tutti”. Qui ormai ci contiamo sulle dita di una mano, o di una mezza mano. Ma,chissà, potrebbe rinnovarsi una stagione di grande partecipazione Buona domenica a te, a Tosca e….a tutti,ovvìa!

  15. Eccomi qui con il primo inghippo di ottobre finalmente risolto. Sarà un po’ più buono di settembre questo ottobre? Per saperlo bisogna viverlo.
    Simpatico l’annuncio di Daniela ” a tutti i blogger”, visto che siamo rimasti, apparentemente, “Io, mammeta e tu” come recitava un vecchio adagio.
    Con “tempismo” mi hanno risolto il problema della connessione. Già perchè a braccetto con il tempo va il tempismo ovvero sia quella capacità di risolvere le cose velocemente quasi a sfidare il tempo. E’ un dono raro il tempismo, a piene mani invece appaiono le lungaggini, quella mania di prendersela comoda come se il tempo non passasse mai. Invece il tempo passa e non torna più. Ma non è detto, magari ci riprenderemo tutto il tempo che vogliamo. Leggete un po’ quel che c’è a questo link. Buon pomeriggio a “tutti”.

    http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/10_luglio_25/caprara_d43f1ed4-97c1-11df-8aa9-00144f02aabe.shtml

  16. Avete visto, a proposito di viaggi nel tempo, “The time machine”? (2002) Un remake molto bello anche da un punto di vista musicale. Cercate su You Tube. Inutile cercare di incollare il link: su questo blog ne rimane leggibile solo una parte.

  17. Ciao Tosca,
    mi auguro che tu ti sia scordata ancora di me. Mi scuso con te per tutto il lungo tempo della mia assenza. Sono stati tanti i motivi che mi hanno tenuta lontana dal blog. Tu e tutti gli altri mi siete mancati moltissimo. Ho notato che alcuni mancano all’appello, spero che ritornino presto come sto facendo io. Mi piace molto il tema del tempo. Ci sarebbe tanto da dire ma oggi voglio ritornare con una poesia in dialetto siciliano. Questa professoressa era uno dei brani che la prof. di italiano ci fece portare agli esami di maturità nella tesina che aveva come argomento proprio il tempo. A me è sempre piaciuta moltissimo e mi auguro che sia ti tuo gradimento.

    SITTANT’ANNI

    E natr’annu è passatu!
    Cadi n’autra fogghia addisiccata
    di st’arvulu, di cerza strapazzatu
    di lu ventu, di l’aqua e la jlata!
    Lu lassa muta muta,
    si senti troppu afflitta e rispittusa
    e cci abbola davanti, lu saluta
    e cci dumanna scusa
    si dopu tantu ca l’à nutricatu
    lu lassa daccussì sulu e malatu!
    Si posa a li so pedi chianu chianu,
    povira fogghia sicca e ‘ngialinuta
    e poi lu ventu la porta luntanu,
    versu na nova strata scanusciuta!
    E’ lu distinu di li fogghi morti,
    cadunu ad una ad una, lenti lenti
    e nuddu sapi mai la mala sorti…
    spirduti di li venti!
    Ccu chista su sittanta tutti pari
    sittanta fogghi, sittanta suspiri,
    l’haju vistu abbulari,
    pusari ‘nterra e doppu scumpariri!
    Cusà su chista è l’ultima pri mia,
    l’ultima di sti pampini caduti,
    su cadu e poi lu ventu mi stravìa
    comu ssi fogghi sicchi e ‘ngialinuti!

    Per adesso la riporto solo in dialetto, così te la gusti meglio. Domani (spero di avere il tempo di collegarmi) la traduco.

  18. IMPRESSIONI

    Il tempo si è fermato.
    Non un alito di brezza
    muove questo panorama
    muto, assente, enigmatico.
    Il mare, come lastra sbalzata,
    marmoreo e refrattario sta.
    Vola solitario un gabbiano
    e sembra appeso al cielo.

  19. Ma che bello, sei tornata Irene! Ieri mi si era di nuovo interrotta la connessione Internet, nel pomeriggio ho fatto un bel po’ di pressioni per aver riparato il guasto. E tutto è bene quel che finisce bene. Adesso sono qui a guastarmi i vostri piacevolissimi invii: la poesia dialettale proposta da te Irene e quella nata dall’ispirazione incessante di Raffaele che produce sempre degli ottimi risultati. Questa poi è addirittura incantevole nel suo dinamismo ibalsamato in un tempo che si ferma. Complimenti vivissimi Raffaele. Più la rileggo e più mi affascina.
    Irene, io la poesia che hai inviato tu me la sono gustata, aspetto però che la traduca in modo che possano gustarsela anche i non parlanti siculo.
    A presto.

  20. Grazie del bentornato. Anche io faccio i miei complimenti a Raffaele per la poesia.
    Procedo subito alla traduzione. Spero di farlo nel miglior modo possibile anche se non è certo una cosa facile.

    SETTANT’ANNI

    E un altro anno è passato!
    Cade un’altra foglia appassita
    di quest’albero, di quercia strapazzato
    dal vento, dall’acqua e dal gelo!
    Lo lascia zitta zitta,
    si sente troppo afflitta e rispettosa
    e gli vola davanti, lo saluta
    e gli domanda scusa
    se dopo tanto che l’ha nutrita
    lo lascia così solo e malato!
    Si posa ai suoi piedi piano piano,
    povera foglia secca e ingiallita
    e poi il vento la porta lontano,
    verso una nuova strada sconosciuta!
    E’ il destino delle foglie morte,
    cadono ad una ad una, lente lente
    e nessuno conosce mai la cattiva sorte…
    sperdute dai venti!
    Con questa sono settanta tutte pari
    settanta foglie, settanta sospiri,
    le ho viste volare,
    posarsi a terra e poi scomparire!
    Chi sa se questa è l’ultima per me,
    l’ultima di queste foglie cadute,
    se cado e poi il vento mi disperde
    come queste foglie secche e ingiallite!

    Questa è la traduzione. Mi auguro di aver scelto bene le parole. Se c’è qualche imprecisione correggimi pure.

  21. Dalì è riuscito a tradurre nella leggerezza di un gioco surreale una tematica piuttosto pesante e complessa come quella del tempo.

  22. Ciao Tosca,
    ti ringrazio per i complimenti sei troppo buona. Bellissimo il quadro di Dalì e simpaticissima la versione dei Simpsons. Ho letto tutti i modi di dire sul tempo che passa e mi ha fatto piacere leggerli dato che stasera sono triste. Aggiungo alla lista che hai trovato il famosssimo “carpe diem”.

  23. Oggi mi va di parlare del tempo e degli inganni.
    A chi non è mai capitato di sentirsi ingannato dal tempo? Chi non ha mai detto o pensato, “se chiudo gli occhi ho 15 anni, il tempo è un inganno”?
    C’è invece chi asserisce di “ingannare il tempo” mediante giochini vari più o meno intelligenti proposti da giornaletti e rubriche o, ultimamente, anche da mezzi elettronici. Il tempo ci precisa che non ha mai ingannato nessuno, ma che siamo stati noi dettare le regole per orologi e calendari.
    E poi aggiunge che ingannarlo è cosa assai difficile dato che in pratica non esiste, ma è solo una convenzione. Il tempo è allora un inganno della nostra mente che ha necessità di codificare azioni ed eventi, del nostro essere animali sociali con bisogni oraganizzativi che prevedono tempi e luoghi. O gente, era un pezzo che non mi mettevo a filosoficare! E’ tempo d’ autunno e cominciano a cadere le foglie, a me cadono i pensieri astrusi dalla mente ai caratteri grafici di questo blog. Non ci fate troppo caso.

  24. Buona domenica. Qui piove, sono stata viziata ad avere il sole fino all’altro giorno e questo tempo non mi piace affatto per di più di domenica. Pazienza. Per fortuna che c’è questo caminetto dove attendere le gradite presenze. A presto, spero.

  25. Buona cosa filosofare,Tosca. “Primum vivere”, ma inevitabilmente segue “…deinde philosophari”.
    Non è male fermarsi a riflettere su tempo. Noi siamo talmente frettolosi e vogliosi d’infinito, d’illimitato, d’inesauribile che dimentichiamo facilmente che l’infinito si apre sull’attimo presente. Basta sentire quel pizzico di ispirazione che fa anche di una siepe leopardiana, la soglia dell’immensità. Buona serata.

  26. ELOGIO DELLA FILOSOFIA

    Fra tante vuote
    Illusioni, certo
    La vera risorsa,
    Oppure speranza,
    Sta nel pensiero,
    Oggi purtroppo
    Faticoso, distratto
    In mille vani affanni,
    Assurde ingenuità.

  27. Raffaele, mi piace questo tuo acrostico sulla filosofia, mi piace molto.
    Così per andare avanti sul tema propongo questo video.
    Continua a piovere e piove a catinelle.
    Buona notte, vado a dormire con l’illusione del sole di domani.

  28. Buongiorno,Tosca. Ho dato un’occhiata al tuo video. Mi sembra interessante anche se ne ho vista solo una piccola parte iniziale, essendo un po’ lungo e stamani vado di fretta (tanto per non smentire il problema del tempo). Conto però di ritornarci.
    Un saluto a te e a chi, silente o meno, passerà di qua.

  29. Ciao Tosca,
    oggi pomeriggio pare sia spuntato un timido sole, finalmente! E’ proprio vero che siamo abituati al bel tempo, forse un pò troppo.
    Mi è piaciuto molto il tuo filosofare sul tempo e sugli inganni. Io penso che il tempo sia un’invenzione dell’essere umano. Noi, in un certo senso viviamo e siamo allo stesso tempo una piccola parte dell’eternità. Forse questo un pò ci spaventa e ci illudiamo di poter controllare il suo scorrere. Forse quei miei pensieri sono un pò da “matta”. Adesso non mi dilungo e saluto a te e agli altri.

  30. Non sono da matta i tuoi pensieri, cara Irene. A meno che, visto che li condivido, non sia matta anch’io.
    Oggi ho avuto una giornata di quelle che con il tempo ci fai a pugni per fartelo bastare. Ma fare a pugni stanca da morire. Ho voglia d’una camomilla da sorseggiare a letto davanti a un cruciverba e questo mi pare un trattamento di lusso.
    Buona notte Irene, buona notte Raffaele, buona notte Daniela. Danielaaaaaaaaaaaa. Urlo peggio di Rocky Balboa quando non vedeva più Adriana. Magari Daniela mi sente e rispunta, chissà?

  31. Mi ritorna in mente l’immagine dell’orologio tirolese con i vari personaggi che a turno – tic-tac- entrano ed escono dalla porticina della casetta facendo “cucù”. Attendiamo fiduciosi che si apra la porticina e -tic-tac- anche Daniela ritorni e faccia il suo “cucù”.

  32. Provo ad incollare il link dell’orologio, anche se spesso ne rimane solo una parte. Male che vada provvederà Tosca a sistemarlo:

  33. Bella la trovata dell’orologio a cucù, del resto è uno strumento di misurazione del tempo e siamo in perfetto tema.
    Le foto autunnali hanno tonalità e accostamenti da sembrare magiche.

    Ora che, Raffaele, mi hai fatto venire il gusto per gli orologi, propongo questi video.

  34. E’ il colmo dei colmi, non ci crederete dopo tutti questi orologi: si sono scaricate le batterie dell’orologio della cucina. Credevo di essere riuscita a fare tante cose piuttosto alla svelta questo pomeriggio, invece era “appena” due ore indietro, me ne sono accorta solo ora. Volo a preparare la cena. Buona serata a tutti.

  35. Vecchio (1960), ma sempre affascinante “cult movie”, “La macchina del tempo” (“The time machine”), ci permette di vivere la fantasia di liberarci dai vincoli del “non più” e “non ancora” e viaggiare sulle ali del desiderio e della curiosità:

  36. Miao miao, di gatti mi pare siamo rimasti solo due al momento. Affascinante davvero il video da te proposto. Mi sono sorpresa a pensare come il passare del tempo, di per sè astratto e quantificato dall’uomo attraverso vari strumenti, al suo passare generi polvere, polvere e ragnatele, ma più polvere che ragnatele. Mi ritrovo a filosoficare sulla polvere del tempo e m’immagino io stessa polvere. Fiuuuuuuuuuuuu! Un bel soffio e via leggera, impalpabile, come se nulla fosse accaduto. “Polvere sei e polvere ritornerai” mi tuona ora nella mente il responso del rito del Mercoledì delle Ceneri. Per fortuna, o per disdetta, chi lo saprà mai, sono ancora una polvere in progress e l’idea di diventare realmente polvere mi stimola il metabolismo. Ho fame, forse di vita e per metafora ho fame di cibo, ho fame di qualcosa di gustoso e leggero, del resto la polvere non si può appesantire. Ho voglia di tè e biscotti con la marmellata di ciliegie. Sono quasi le sei, se tolgo l’ora legale che ancora vige, sono una polvere inglese vecchio stampo che segue le sue tradizioni. I pensieri vanno come i tasselli di un domino e così facendo si rischia di vedersi ricoverati con la camicia di forza. Intanto vado e il tè me lo prendo proprio con tutto il resto, un buon tè verde e quasi quasi ci sta anche un cucchiaino di miele e una scorzetta di limone siculo. Ve lo offro virtualmente e ci abbino questo video, “tanto per cambiare”, ad effetto filosofico. Buona serata.

  37. Molto bella questa storia zen. Tra l’altro è stata ripresa nel film di Emmerich “2012” (la scena del lama tibetano e dell’allievo). Buona serata.

  38. Buona serata anche a te.
    Oggi ho incontrato una persona che non vedevo da quasi quarant’anni. Oggi ho incontrato la vecchiaia, perchè la vecchiaia, per quanto si possa esserne consapevoli, non la s’incontra mai nel proprio specchio, ma sulla faccia degli altri ed è come un inesorabile reso conto del tempo che trascorre anche se non ci si sta attenti.
    A domani con un giorno in più.

  39. Un’esperienza che frequentemente sto facendo anch’io con un misto di sorpresa, smarrimento e talvolta ironia. Un rispecchiamento tramite l’altro da me. Un esame di realtà per chi è disponibile a farlo. Buona giornata.

  40. Anche qui comincia a far freddino e le mie ossa lo sanno, ma hanno sperimentato la pazienza di attendere il caldo estivo. Il sole c’è anche se pallido è l’arietta che non mi è tanto simpatica perchè fa continui voltafaccia, uno spiffero tiepido e uno gelido.

    Ho trovato questo video.

    .

    Riflessione domenicale.

    A dimostrazione che il tempo è relativo, a volte, anni, decenni, persino e anche di più, non bastano per fare o per capire o per imparare, mentre in un attimo tutto può accadere.

    Buona domenica

  41. Eppure alla fine si è rivelata una domenica piacevolmente tiepida una volta che l’arietta dispettosa si è quietata.
    Qui non si è visto nessuno e sarà pure un ossimoro, ma a volte anche la solitudine fa compagnia. Buona notte.

  42. Quest’oggi sono stato in una località dell’Appennino Tosco-Romagnolo (Crespino del Lamone), a pranzo con amici in un casolare sui monti. Lassù faceva davvero freddo, 6-7°, con un tempo a tratti nebbioso, a tratti piovigginoso. I colori autunnali della vallata e dei castagneti in particolare erano però così caldi che compensavano la temperatura esterna, con un “clima” che solo interiormente si può percepire. Sto caricando le nuove foto. Appena pronte ve ne proporrò un assaggio. Buona serata.

  43. waoh! Non ho parole! L’incanto della natura e le connotazioni antropiche in quel miscuglio di colori e forme lasciano senza fiato. Naturalmente un applauso al fotografo che ha saputo immortalare il tutto.

  44. E’ tempo che piove! Piove di brutto! Questo è lo scotto del tepore di ieri. Uffa come piove!
    Intanto dal tempo atmosferico si passa a pensare ancora al mistero del tempo cronologico.

    Ecco cosa vi propongo, alcuni passi di “Siddarta” un romanzo dello scrittore tedesco Hermann Hesse edito nel 1922 e vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1946.

    Considerato dallo stesso Hesse come un “poema indiano”, il romanzo presenta un registro molto originale che unisce lirica ed epica, ma anche narrazione e meditazione, elevazione e sensualità, e che lo rende tuttora affascinante.

    “Hai appreso anche tu quel segreto del fiume: che il tempo non esiste?”
    “Sì Siddharta: il fiume si trova ovunque in ogni istate alle sorgenti e alla foce, alla cascata e al traghetto e per lui non vi è presente, neanche l’ombra del passato, neanche l’ombra dell’avvenire.”
    “Sì, questo”. “E quando l’ebbi appreso, allora considerai la mia vita, e vidi che anch’essa è un fiume, vidi che soltanto ombre, ma nulla di reale, separano il ragazzo Siddharta dall’uomo Siddharta, e dal vecchio Siddharta.”

    Così parlavano il traghettatore vasudeva e Siddharta nel romanzo di Herman Hesse.
    Da queste frasi nasce un percorso in sintonia con la filosofia indiana, per la quale non esistono veri confini tra il bene e il male, tra il passato e il presente, tra il reale e l’immaginario, e la vita è vista come un’unica entità immersa nell’universo dove spazio e tempo sono infiniti.

    Buona serata.

  45. Vexata quaestio e sempre affascinante. Olismo orientale o schematismi del pensiero occidentale? Entrambe le vedute possono essere utili, a patto di non tradurne una soltanto in posizione assolutistica. Nel nostro mondo sempre più piccolo, sempre più “villaggio globale”, il “menù” culturale, filosofico e spirituale dovrebbe davvero essere variato, variegato e non “fisso”. Buona serata.

  46. TEMPUS FUGIT

    Tranquilla era in passato
    E lenta la corrente. Ora invece
    Mi travolge, tortuosa, rapida
    Più di un lampo, attraversando
    Ogni breve giornata di mia vita.

  47. A conferma del fatto che il tempo lo si vede passare solo sulla faccia degli altri, eccovi questa barzelletta:

    “Una signora era seduta in sala d´attesa per il suo primo appuntamento con un nuovo dentista, quando notò il diploma affisso al muro.
    Il cognome la colpì : si ricordò improvvisamente di un gran bel moro, suo compagno di classe al liceo .
    Erano passati vent’anni e si chiese se potessere trattarsi dello stesso ragazzo per il quale aveva perso la testa all´epoca.

    Ma, entrando nello studio, scartò immediatamente l’ipotesi.
    Quell´uomo brizzolato, stempiato e con il viso segnato da profonde rughe era troppo vecchio e malmesso per essere stato il suoamore segreto.
    Dopo averla visitata, decise comunque di chiedergli se per caso avesse frequentato il liceo ‘Cattaneo’.

    ‘Si’!’ rispose
    ‘E in che anno si è diplomato?’, gli chiese.’
    ‘Nel 1988. Perché questa domanda?’, rispose.
    ‘Allora era nella mia classe’, esclamò la signora.

    A questo punto il dentista le chiese :
    ‘Lei era professoressa di quale materia?’ “

  48. Tanto per ricambiare l’umorismo,sempre a proposito del tempo:

    La vita potrebbe essere divisa in tre fasi: Rivoluzione, Riflessione, Televisione. Si comincia con il voler cambiare il mondo e si finisce col cambiare i canali.
    [Luciano de Crescenzo)

  49. AFORISMI SUL TEMPO PRESI QUA E LA’ CON PERSONALE RIFLESSIONE FINALE.

    – C’è un momento per lavorare, e uno per amare. Il che non lascia altro tempo a disposizione. Anonimo

    – C’è un solo modo di dimenticare il tempo: impiegarlo. Charles Baudelaire

    – C’é un tempo giusto per andarsene anche quando non si ha un posto dove andare. Anonimo

    – C’è un tempo per pescare e un tempo per asciugare le reti. Proverbio cinese

    – Capita a volte di sentirsi per un minuto felici. Non fatevi cogliere dal panico: è questione di un attimo e passa. Gesualdo Bufalino

    – Che altro vedi negli oscuri abissi del tempo?. W.Shakespeare

    Che strano, tutti parlano del tempo, ma nessuno fa niente per cambiarlo. Mark Twain

    – Ché perder tempo a chi più sa spiace. Dante Alighieri

    – Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato. George Orwell

    – Chi è soltanto in anticipo sul proprio tempo, dal suo tempo sarà raggiunto. Ludwig Wittgenstein

    – Chi ha da fare non ha tempo per le lacrime. Albert Einstein

    – Chi impiega male il proprio tempo si lamenta di non averne mai abbastanza. Anonimo

    Sarà che anch’io lo impiego male?

  50. Carissimi amici, è passato un bel po’ di tempo dall’ultima volta che ci siamo sentiti. Ma questa mia assenza è stata causata dal mio pc che ha preso un virus potentissimo ed è stato ricoverato presso il centro assistenza ed è ancora convalescente. Adesso sono ritornata e spero di essere un po’ più presente!!!!

  51. FOGLIE GIALLE

    Gialli di foglie volteggianti sciami
    tingono il vento che viene dai monti,
    dove s’addensano laggiù lontani
    nembi d’Autunno, neri e profondi.

    Sciamano a frotte oramai i pensieri,
    mentre giunge nel cuore soffocante
    un affollarsi denso di misteri
    che con le foglie viene altalenante.

    Quale dunque sarà l’ignota sorte
    di nostra vita? Quale scenario
    ci verrà aperto oltre le vaghe porte
    dell’orizzonte e quale l’inventario?

    Volan le foglie, gialle e indifferenti.
    Quanto leggere scivolano via
    lasciando i rami spogli, parimenti
    a congetture di filosofia!

    http://commondatastorage.googleapis.com/static.panoramio.com/photos/original/42489253.jpg

  52. No, non mi sono beccata un virus. Ho avuto problemi molto più seri, che al momento sono in via di risoluzione. Domani spero di ritrovare veramente il tempo per poter interagire su questo blog e leggere con più calma i vostri post. Quel che posso dirvi stasera è solo “tutto è bene quel che finisce bene”. Spero che nel frattempo i pochi di voi rimasti non si siano spazientiti dell’attesa e non abbiano deciso di lasciar perdere questo piacevole punto d’incontro virtuale, dato che l’ultimo intervento risale a qualche giorno fa. A domani, domani si vedrà. Buona notte.

  53. Ciao Raffaele, che bella vena ispiratrice ti dona l’autunno! Ho letto attentamento l’acrostico e la poesia e vi ho trovato tanto calore insieme a quel misto di inquietudine che sempre se ne sta sospeso nell’animo umano.
    Stasera mi bussa al cuore questa canzone. Ve la passo. Buonanotte.

  54. Tempo di Halloween, di Ognissanti, del Giorno dei morti. Il tutto ad un tocco di dita per voltare la pagina del calendario ed abbracciare novembre. Se settembre non era stato di mia simpatia, ottobre non si è di certo reso amabile. So che dare la colpa ai mesi per esorcizzare gli inevitabili affanni quotidiani è cosa alquanto poco sensata, anzi sensata per nulla. Eppure novembre mi è sempre sembrato un mese tetro per le giornate che s’accorciano e il freddo che avanza; dicembre invece ha un altro respiro, così spero di vivere serenamente questo mese che sta per arrivare come un preludio dicembrino.
    Intanto mi aspettano tre giorni di vacanza e questo mi quieta un po’ lo spirito nei confronti di dicembre.
    Per quel che riguarda queste vacanze mi sono accorta come gli alunni facciano ormai una gran confusione tra Halloween, la festa di Ognissanti e il Giorno dei Morti. E’ come se tutto si fosse sovrapposto con ordine prioritario è a ciò che è più gradevole, ma quel che mi sorprende è che guardando a ritroso alle origini di queste feste c’è stato anche allora un impasto simile a quel che si nota adesso. Nulla di nuovo allora nella Storia: tutto si svolge e si riavvolge.

    ” La festa di Tutti i Santi o, come si dice più latinamente, di Ognissanti.
    Anche questa festa venne dalla Chiesa Orientale, e fu accolta a Roma quando il Papa Bonifacio IV tra-sformò il Pantheon, dedicato a tutti gli dei dell’antico Olimpo, in una Chiesa in onore della Vergine e di tutti i Santi.
    Ciò avveniva il 13 maggio del 609. Alcuino, il maestro di Carlomagno, fu uno dei propagatori della festa. Egli era un inglese di York, e i Celti consideravano il 1* novembre giorno di solennità, perché segnava l’inizio della stagione invernale.
    Si pensa perciò che lo spostamento della festa, dal 13 maggio al 1* novembre, sia stato determinato da influenze anglosassoni e francesi. Ciò avvenne nel 1475, sotto il pontificato di Sisto IV.” http://www.santiebeati.it/dettaglio/20500

    Buon pomeriggio.

  55. Interessante la tua ricerca su Ognissanti. Su Halloween credo si sia già detto tutto l’anno scorso.
    Circa la zucca ti dirò che ne ho preparata una tagliata a trocchetti e spedita in forno con olio sale e pepe. Sarò prosaico,ma la preferisco così piuttosto che come lanterna. A presto.

  56. Il tempo che passa….inesorabilmente
    Il 1° Novembre di un anno fa scompariva la poetessa Alda Merini. Nel ricordo di questa grande Donna in questi giorni di particolari tristezza!!!!

  57. Halloween: festa americana?

    Oggi si sa è il 31 ottobre ed è la festa di Halloween ma non tutti sanno che l’origine della notte delle streghe non è anglo-sassone, ma risale ai tempi delle migrazioni in America dei contadini calabresi, i quali nella notte tra l’1 e il 2 novembre solevano rappresentare l’arrivo dei morti svuotando una zucca e mettendoci dentro una candela. A sostenere questa tesi ormai da anni è il noto antropologo calabrese, originario di Briatico, Luigi Maria Lombardi Satriani. Nel suo libro “Il ponte di San Giacomo”, Satriani affronta il tema della morte, della paura e dell’angoscia che questa porta all’uomo per la perdita delle persone care o della propria scomparsa. Nel libro vengono descritte le credenze, le leggende e i riti che l’uomo, soprattutto quello appartenente alla classe subalterna, usava per esorcizzare questo fenomeno. Da qui l’origine di Halloween.

    http://www.cn24.tv/news/13773/halloween-festa-americana.html

  58. Condivido l’omaggio ad Alda Merini. Interessante la ricerca su Halloween di Daniela. Buona serata. Già si sentono i mortaretti e presto gireranno gruppi di bambini mascherati a bussare ad ogni porta per fare le loro scenette horror e ricevere in cambio dolciumi. Così da noi. E da voi?

  59. Caro Raffaele, anche da noi è così. I bambini di oggi conoscono bene Halloween ma sconoscono quielle che sono le nostre tradizioni,quella della commemorazione dei defunti. Mi ricordo che da bambina la notte fra l’ 1 ed il 2 novembre restavo a dormire dai nonni materni perchè dovevo “apparare” cioè dovevo mettere una coperta x terra nel salotto, dove i “morti” mi avrebbero lasciato i regali.Io dormivo in una stanzetta attigua al salotto e non mi muovevo dal letto anche se mi svegliavo, altrimenti i “morti” andavano via senza lasciarmi i regali. Io molto ingenua e senza malizia credevo ciecamente a tutto ciò che mi veniva raccontato e me ne stavo ferma fino al mattino quando la nonna mi veniva a svegliare e mi portava a vedere cosa mi avesssero lasciato i mortri, visto che io ero stata una brava bambina! Ripenso con molta nostalgia quei momenti di vita semplice, vissuta con poche cose ma che ci rendevano felici: la mattina ero la bambina più felice del mondo nel prendere in braccio la prima bambola che parlava, il vestitino nuovo e le scarpe di pelle lucida che avrei indossato solo la domenica o per le feste comandate.
    Come vorrei ritornare a quei periodi, semplici, belli, con la famiglia unita che gioiva di cose semplici ma molto importante,l’unione, il dialogo ,l’affetto che ci univa tutti indistindamente. Ora? ….c’è solo il deserto negli affetti, nell’unione, la disgregazione della famigli…che tristezza!!!!
    E voi? Cosa mi dite in proposito?

  60. Ed eccoci qui! Che volete “scherzetto o dolcetto?”. Come vedete io ho l’abitudine di dire “scherzetto o dolcetto” e non “dolcetto o scherzetto” questo perchè in inglese fila così “trick (scherzo) or ( o) treat (dolce)”.
    A proposito di dolcetto allora che vi offro virtualmente? Scegliete un po’ voi:

  61. Raffaele, anche a me la zucca piace più come cibo che come lanterna, ma tanto visto che la buccia non si può mangiare se serve a far divertire i bambini va anche bene. Del resto è piacevole vederli attratti da qualcosa di tangibile e non dal tormentone dei video giochi.
    Daniela, a proposito della genuinità dei tempi andati sai che ci pensavo proprio oggi. Non c’entravano nè la ricorrenza dei morti nè la festa di Halloween, bensì il latte, il lattaio e le madri. Ripassando da una strada dove abitavo da ragazzina, mi sono soffermata a guardare le porte rigorosamente tutte chiuse. Io me le ricordavo tutte aperte a quell’ora del giorno e in un periodo che non fa ancora molto freddo. La sera prima di chiuderle per passare la nottata si metteva fuori della porta una bottiglia di vetro vuota con alcune monete accanto. Al mattino si trovava la bottiglia piena di latte e a volte anche il resto se le monete non erano state contate precise. Chi si sognerebbe mai al giorno d’oggi di fare una cosa del genere! Il lattaio non troverebbe i soldi e neanche la bottiglia intera, a qualcuno potrebbe venire in mente di adulterare il latte, le nuove normative sulle misure igieniche e sulle misure fiscali impedirebbero a loro volta a priori una simile modalità di vendita. Eppure era pratico, conveniente, ecologico e molti bambini sono cresciuti sani e forti. Ho l’impressione che più si va avanti più ci si sta complicando la vita per altri versi.
    Buonanotte, domani ci sveglieremo e sarà già novembre, un altro anno è quasi volato. Il 2011 mi continua a sembrare una data di fantascienza eppure ci sono quasi arrivata con tutti i miei anni, il mio sbalordimento e le mie paure, ma si sa che da giovani si è fiduciosi e sconsiderati e da vecchi apocalittici e cauti.

  62. La suggestione del un mese che oggi inizia nell’intramontabile…

    NOVEMBRE di Giovanni Pascoli

    Gemmea l’aria, il sole così chiaro
    che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
    e del prunalbo l’odorino amaro senti nel cuore…

    Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
    di nere trame segnano il sereno,
    vuoto il cielo, e cavo al piè sonante sembra il terreno.

    Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
    odi lontano, da giardini ed orti,
    di foglie un cader fragile.
    È l’estate, fredda, dei morti.

  63. PRIMO NOVEMBRE

    Novembre infine è giunto,puntuale,
    col passo lento di un canuto anziano
    tra nugoli di foglie abbandonate
    dai rami, scricchiolanti sul viale.

    Giunto è Novembre, pio e rassegnato,
    con occhi stanchi, aridi e pesanti,
    lo sguardo fisso, perso là lontano
    dove il traguardo è stato ormai fissato.

  64. Non avendo accesso alla gestione delle correzioni, al solito ti chiedo una modifica. E’ il primo verso della seconda strofa, per esigenze di rima:

    Giunto è Novembre, pio e rassegnato,

    Grazie.Buona serata.

  65. Tutto sistemato, Raffaele, come volevi tu, anche se, secondo me, un pezzetto di rima interna non era male.
    Che meraviglia vederti sempre così ispirato! Spero tanto che riesca a contagiarmi anch’io perchè è un periodo che mi pare proprio d’essere rinsecchita come una foglia d’autunno. Sono perennemente stanca e presa da centomila cose, l’animo per produrre ha bisogno di quiete, speriamo che arrivi, è attesa molto più dell’ispirazione. Buona notte.

  66. L’anima vulcanica e pulsionale dei ragazzini ha forse questo rituale celebrativo della commemorazione dei defunti, esorcizzando la tristezza e facendo “esplodere” la “voluptas vivendi” in modo rumoroso e pirotecnico?

  67. Un modo iconoclasta e barbaro per dissuadere dall’uso “obsoleto” della posta cartacea nell’era delle e-mail, di Facebook e dell’iPhone?

  68. Mah! Se fosse questo, sarebbe già uno scopo, tuttavia non credo che abbiano alcun fine. Secondo me è puro divertimento allo stato demenziale. Pazienza, magari crescendo metteranno senno. Lo voglio sperare.

  69. Speriamo. Le vie della Provvidenza sono infinite. Auguriamoci che non debbano fare il giro del mondo prima di arrivare alla meta.

  70. Sento che devo aprire un nuovo thread, ma non ho ancora messo a punto l’argomento. Ci sto pensando, mi auguro di elaborarlo presto.
    Magari stanotte dato che “il sonno porta consiglio”. Buonanotte.

  71. Spero che la notte ti porti consiglio. Qui c’è bisogno di qualcosa di “vitale”, di coinvolgente. Chissà: forse un sogno potrebbe aprirne lo scrigno prezioso.

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